Lago Delio e La Forcora


Publiziert von cai56 , 30. April 2024 um 16:42. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:25 April 2024
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 2040 m
Abstieg: 2040 m
Strecke:Circolare 30,74 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Varese ad Induno Olona, Ganna, Ghirla, Cunardo, Mesenzana, Germignaga e Luino fino a Maccagno. Parcheggio presso il campo sportivo in Via Parisi.

Praticamente unica finestra di bel tempo in settimana ed ancora troppa neve in quota: torniamo sul Lago Maggiore per visitare il versante lombardo - Maccagno e Veddasca - che abbiamo osservato sette giorni fa dal Monte Faierone (https://www.hikr.org/tour/post186464.html); si tratta della zona Lago Delio-Forcora che si trova al margine occidentale di una precedente escursione (https://www.hikr.org/tour/post182513.html). Bella passeggiata (anche se un po' lunga e con parecchio dislivello) che si svolge sempre su sentieri segnalati o strade sterrate, pur trovando un'eccezione di qualche centinaio di metri - e questa è la giustificazione della difficoltà T3 indicata nella scheda - nei pressi dell'Alpe Inent. Gran parte del percorso coincide, in un senso o nell'opposto, col tracciato del "Lago Maggiore International Trail", sfruttandone anche i due bolli arancio a miglioramento della segnaletica specifica. Una deviazione andata e ritorno dall'anello principale dell'escursione permette di raggiungere la cima del Monte Borgna (punto trigonometrico), dove si allarga un bel panorama sul lago, ma non diverso da altri diversi affacci lungo il percorso.
Da segnalare, a Maccagno, la presenza di una bella e accessibile palestra di roccia quasi a picco sul lago, per la gran parte con vie di difficoltà medio bassa. (Il Cinzanino - CAI Luino).


Dal campo sportivo, all'interno del parco pubblico, si va ad attraversare il fiume Giona sulla passerella facente parte dell'edificio del Civico Museo Parisi; proseguendo al margine dei giardini si raggiunge la Via al Giona, che si segue fino alla confluenza in Via Valsecchi. Volgendo a destra, si sottopassa la ferrovia e si raggiunge la statale: a sinistra per poche decine di metri fino ad arrivare in Piazza San Materno, proprio davanti alla chiesa parrocchiale. Continuando sulla provinciale 5 fino alla prima curva, alla base di una lunga scalinata, si trovano le prime indicazioni utili: la salita a gradini acciottolati coincide col tracciato di una via crucis che va seguita per dieci stazioni - includendo anche un attraversamento della prov.5 - fino ad un tornante con segnaletica. Nuovo attraversamento della carrozzabile, fino a trovare un sentiero boscoso nei pressi di un tornante della medesima: da qui si sale, con begli scorci panoramici, fino al piazzale terminale della frazione Pianca. Salendo un vicolo lastricato fra notevoli ville, si raggiunge finalmente un lungo tratto non urbanizzato attraverso un fitto castagneto che si conclude, dopo varie curve, a Campagnano. Il paesino, di particolare grazia costruttiva e caratterizzato favorevolmente dall'inaccessibilità da parte delle auto, si attraversa fra case vecchie ben tenute e nuove costruzioni rispettose dello stile accostando in sequenza la chiesa di San Sebastiano, il monumento ai caduti e la chiesa cimiteriale di San Martino. Ritrovato l'asfalto, lo si segue in salita verso sinistra fino a trovare una deviazione sterrata sulla destra: inizialmente la segnaletica latita e la traccia non sembra nemmeno troppo affidabile, ma in seguito si trova una bella mulattiera ben acciottolata, di evidente antica importanza. Fare attenzione, in corrispondenza di un tornante, ad individuare tre piccoli ometti di pietre che indicano l'abbandono della via principale (che comunque, come si è potuto constatare in seguito ad errore di percorso, va a perdersi): da qui in avanti occorre seguire - bolli sbiaditi - un sentierino che sale, sufficientemente evidente, fino ai margini di una tenuta con vastissimo prato ben curato. Ignorare la segnaletica presente, perchè non pertinente. Appena possibile, terminata la recinzione della proprietà, è conveniente raggiungere la cementata di accesso alla cascina per seguirla lungamente verso sinistra; in corrispondenza del cambio di versante durante l'aggiramento da sud-ovest dell'altura "La Montagnola" (ci si torna ad affacciare sul Lago Maggiore), si incontrano i ruderi di una probabile teleferica (forse utilizzata per la costruzione delle dighe del Lago Delio?) e quindi si prosegue lungamente fino a confluire nella prov. 5dir che sale da Campagnano al Passo della Forcora. Sulla destra si scorgono, a malapena nascosti dalla fitta vegetazione, gli imponenti impianti di distribuzione dell'energia elettrica prodotta dalla centrale.  [La centrale di Roncovalgrande (Maccagno), realizzata in grotta artificiale, durante la notte e nei giorni festivi aspira acqua dal Lago Maggiore e la pompa - a basso costo - nel Lago Delio, mentre nelle ore diurne dei giorni lavorativi - maggior prezzo e quindi guadagno - la rimanda in basso tramite due condotte forzate con salto di 700 metri a far lavorare otto turbine]. Per lungo tratto si segue la carrozzabile e, nei pressi del bel ex-Albergo Monte Borgna, si svolta a sinistra sulla stradetta secondaria che sale alla Diga Sud del Lago Delio, per abbandonarla al primo tornante; oltrepassato il Ristoro Lago Delio, si imbocca un interessante sentiero che, in traverso prevalentemente discendente, percorre lo scosceso versante occidentale del Monte Borgna passando dal punto panoramico della Crocetta per arrivare ad un bivio con la calata a valle verso Bassano. Qui occorre abbandonare la via evidente per proseguire pressochè in piano verso l'Alpe Inent: la traccia era bollata, ma la vernice è praticamente scomparsa ed i segni di passaggio sono assenti; il punto più delicato, fra accumuli di fogliame e tronchi schiantati al suolo, è capire quando ci si trovi in corrispondenza di due larghi tornanti che, privi di segni di riconoscimento, sono di ardua identificazione. [Questo è l'unico segmento di escursione che giustifichi la valutazione di difficoltà T3]. La situazione si semplifica molto dopo aver affiancato il recinto di riguardo ad una captazione dell'acquedotto, dove la mulattiera, pur sempre trascurata, risulta evidente. La via, dopo aver attraversato un'ampia ed attiva area di abbattimenti forestali, raggiunge - sentiero sostituito da pista per ruspe - le abitazioni dei Monti di Bassano: ben segnalata sulla destra si distacca la deviazione per il Monte Borgna. Anche qui inizialmente il sentiero è sostituito da sbancamenti per piste forestali, poi sale a lunghi traversi attraverso una stupenda faggeta fino a raggiungere il terrazzo erboso della vetta. Tornati per la stessa via ai Monti di Bassano, si segue una carrareccia che conduce ad un ristorante e, subito dopo, alla strada che passa alla base della Diga Nord del Lago Delio. A questo punto si imbocca la lunghissima pista sterrata che segue le pieghe della frastagliata testata della Val Molinera e si approda ai ruderi di vecchi rustici di un'alpe situata nei pressi del Passo della Forcora; salendo fra numerose villette - alcune evidentemente abbandonate - si raggiunge il piazzale del passo, dove troviamo due skilift, una cappella e un "rifugio". Seguendo brevemente la prov. 5dir in direzione di Armio, subito dopo un grandissimo parcheggio e proprio dinanzi all'Albergo Ristorante Forcora troviamo la partenza di un sentiero che, recentemente ripulito dai cespugli di ginestra ed efficacemente segnalato, scendiamo lungo una valletta erbosa e boscosa fino all'abitato di Graglio. Attraversato il paese tramite la rete labirintica di vicoli selciati, si sbuca sulla carrozzabile diretta alla chiesa dei Santi Gervaso e Protaso, ma la si abbandona subito per imboccare un sentiero a valle con le indicazioni per un santuario; qualche curva nel bosco e si raggiunge la chiesa di San Giuseppe (santuario della Madonna del Latte di Penedegra). Rapidamente si scende alla prov. 5, ma, tramite alcune scorciatoie, si riesce ad evitarne per gran parte la percorrenza fino a raggiungere, in corrispondenza di un tornante, la deviazione per la frazione Càdero; molto interessante la decorazione dei vicoli con mosaici dei più vari soggetti. Non trovando indicazioni per il "Ponte Romano", torniamo sulla carrozzabile per attraversare la cupa Valle Casmera e raggiungere Garabiolo, da cui si può risalire - molto ripidamente - al manufatto che purtroppo risulta pesantemente ricostruito e stilisticamente irriconoscibile; già che siamo risaliti (inutilmente) fino a qui, decidiamo di non invertire la direzione e quindi proseguiamo su strada sterrata fino a tornare alla centrale di distribuzione del Lago Delio. Scendiamo a sinistra sulla prov. 5dir andando a raggiungere la frazione Musignano; appena oltrepassata la piazza della chiesa troviamo un sentiero sulla destra che scorre parallelo alla carrozzabile progressivamente più in basso. La discesa è comoda e costante attraverso un bosco di latifoglie e, sottopassata una curiosa cappella con androne porticato, si raggiunge la località Sarangio, attraversandola sul tratto conclusivo della carrozzabile di accesso; si prosegue quindi nuovamente nel bosco con le medesime precedenti caratteristiche fino a sfiorare dall'alto la frazione Entiglio. Percorso un breve tratto asfaltato, si torna al piazzale di Pianca, dove si ritrovano le scalinate - già percorse all'andata - che riportano a Maccagno.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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Poncione hat gesagt:
Gesendet am 2. Mai 2024 um 13:15
Bravi, bellissimo giro. I borghi in sasso della Val Veddasca valgono la visita uno ad uno...
Nella zona sotto la Montagnola mi ero incasinato di brutto un paio d'anni fa, e la segnaletica portava proprio in errore...

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Mai 2024 um 13:22
Parlando della Montagnola, il nostro incasinamento è stato relativamente poco, ma la cartografia a mia disposizione è risultata a dir poco fantasiosa...
Ciao


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