Maccagno: Antiche strade della Veddasca (un mercoledì da mufloni)


Publiziert von morgan , 3. Juni 2022 um 17:44.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 1 Juni 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 700 m
Abstieg: 700 m
Strecke:15,4 km

Gita della serie "un mercoledì da mufloni", uscite infrasettimanali organizzate dal CAI di Laveno Mombello. L'escursione di oggi ha per tema le antiche strade della Veddasca. Andremo a ripercorrere le vie di comunicazione tra i vari borghi sopra Maccagno prima della costruzione delle strade per mezzi motorizzati. I percorsi sono principalmente su pietra (acciottolato o lastricato), gradinata nei tratti ripidi e che interseca più volte la strada asfaltata. 
Al ritrovo del posteggio del campo sportivo di Maccagno ci ritroviamo in 16 escursionisti pronti al cammino sul sentiero 121. Attraversato il ponte sul Giona seguiamo la statale per svoltare a destra per la Val Veddasca. Sostiamo alla piazza di San Materno per andare a visitare la chiesa parrocchiale. Ripreso il cammino, alla prima curva, proseguiamo dritti sulla ripida scalinata che inizia dalla chiesa di Sant'Antonio. La via, lungo la quale sono poste le cappelle della Via Crucis, si alza offrendo ampie visuali sul lago e, intersecata la strada raggiunge il borgo di Veddo. Una breve deviazione ci porta a vedere la chiesa di San Carlo dove si conclude la Via Crucis. Tornati sul sentiero proseguiamo sulla via acciottolata che passa dal santuario della Madonna della Neve e si immette brevemente sulla strada prima di Caviggia. Al tornante deviamo a destra su pista sterrata. La via torna acciottolato e prende a salire decisamente fino ad immettersi sulla strada all'entrata di Garabiolo. Sostiamo sulla piazza della chiesa di San Carlo e Annunciazione di Maria. Lasciamo il sentiero 121, che prosegue sulla strada, per prendere il 122 che sale lungo la Val Casmera. Dopo una ripida scalinata che esce dal borgo la via spiana e raggiunge il ponte romano che attraversa la valle. Prima della costruzione della strada a valle questa era la via di collegamento a Cadero. Proseguiamo la marcia, ora su pista forestale, in leggera salita fino ad immetterci sulla strada per il lago Delio, nei pressi di una stazione di smistamento di linee elettriche ad alta tensione. Seguiamo la strada (sentiero 110C) per qualche centinaio di metri fino al bivio dove inizia la discesa (sentiero 110) su acciottolato che arriva a Musignano. Ci addentriamo tra le vie del piccolo borgo per vedere i numerosi personaggi caratteristici che lo popolano. Sono una specie di burattini che un artista locale ha ricavato da vecchi tronchi di castagno.

Le sculture di Musignano sono opere realizzate da Fabio Maccario, artista e artigiano di Maccagno che va nei boschi alla ricerca di vecchi tronchi di castagno che sagoma e assembla con tasselli di legno. Le sue opere sono caricature dei personaggi del paese e dei loro mestieri con attrezzi originali. Le vie del paese che contava 400 abitanti, ora ridotti ad una ventina, sono ora animate da questi strani abitanti

Riprendiamo il cammino deviando dalla strada sull'acciottolato che scende verso il lago. Alla Cappella del Pane ci concediamo la sosta per il pranzo al sacco. Riprendiamo il cammino, sempre su acciottolato, scendendo fino ad immetterci sulla strada che, brevemente arriva al borgo di Sarangio dove c'è la chiesetta di Sant'Antonio di Padova. Alla fine della strada la via ritorna mulattiera che, superate due valli, prosegue la discesa nel bosco. Ignorati due bivi per Orascio arriviamo sulla strada asfaltata in località Entiglio dove deviamo a destra lasciando il sentiero 110 per prendere il 124. La via si snoda tra recinzioni di proprietà private affacciate al lago per ritornare nel bosco e sbucare sulla strada interdetta ai veicoli sotto le pareti di roccia del Cinzanino, palestra di roccia attrezzata con numerose vie di arrampicata. Con una breve deviazione scendiamo sulla scalinata che scende alla Cappella sul Lago costruita sulla roccia. Dopo le foto di gruppo risaliamo sulla strada dove, al bar Cinzanino, ci concediamo una meritata pausa birra. Su una scalinata metallica scendiamo al porto della Gabella per proseguire sul lungolago ed arrivare sui prati del Parco Giona. Il Museo Civico Parisi Valle, costruito sopra l'alveo del fiume Giona funge da ponte che ci consente di attraversarlo. Ritornati sulla riva percorriamo il lungolago che ci porta all'imbarcadero e al porto di Maccagno Inferiore. Attraversata la statale risaliamo per visitare le antiche vie del borgo di origine medioevale.

Maccagno vanta una storia particolare. Era diviso in due località separate dal fiume Giona: Maccagno Superiore a nord, Maccagno Inferiore a sud. Nel 1210 la potente famiglia dei Mandelli ottennero il feudo di Maccagno Inferiore da Ottone IV, imperatore del Sacro Romano Impero. Il borgo divenne corte regale, stato autonomo con diritto a batter moneta. Per mantenere i privilegi acquisiti i feudatari ricorsero alla leggenda che nell'862 l'imperatore Ottone I fosse stato salvato dai maccagnesi da una tempesta sul lago e che, per riconoscenza, avesse conferito il titolo imperiale. Per accreditare la vicenda i Mandelli assoldarono abili falsari per produrre i presunti diplomi. Questa leggenda anima ancora una cerimonia folcloristica con rievocazione dello sbarco dell'imperatore. Questa autonomia finì nel 1797 in epoca napoleonica.

Sulla via del ritorno una breve deviazione ci porta al Parco Daini per ammirare questi timidi e simpatici animali. Arriviamo al parcheggio del campo sportivo chiudendo l'ampio anello.
Partecipanti 16: Dario (capogita), Aldo, Cecilia, Cristina, Dina, Elisabetta, Emilio, Giuseppe D., Giuseppe L., Leonardo, Liliana, Lis, Luigi, Maurizio, Michael, Roberto.
Tempi di percorrenza: salita 2h50' (30' soste), discesa 5h10' (2h30'soste). Tempo impiegato: 8h00' (5h di cammino). 
Meteo: Bello e fosco, poi passaggi nuvolosi temporanei e qualche goccia di pioggia.











Tourengänger: morgan
Communities: Hikr in italiano


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