Traversata Camogli - Portofino


Publiziert von cai56 , 25. Februar 2024 um 13:26. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Ligurien
Tour Datum:21 Februar 2024
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:45
Aufstieg: 1236 m
Abstieg: 1209 m
Strecke:Circolare 22,03 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Genova a Ruta di Camogli, dove si svolta a destra in Via Molfino, direzione San Rocco. Parcheggi gratuiti, scarsi, a bordo strada o piazzale con parecchi posti a pagamento (parte dell'area è chiusa per frana).

Qualche volta occorre pur cambiare orizzonti, ma per non esagerare andiamo ad un mare con caratteristiche di montagna. Niente di originale o troppo elaborato nei progetti e nell'esecuzione: la classica traversata da Camogli a Portofino, ma nella stagione migliore, sia dal punto di vista climatico che da quello della (scarsissima) frequentazione. Da quest'ultimo punto di vista fanno un poco di eccezione San Fruttuoso (scolaresche in gita d'istruzione) e Portofino (turisti rintanati nei bar): globalmente non c'è da lamentarsi.
L'escursione risulta distinguibile in tre segmenti: la parte più "tecnica" (quella per cui siamo arrivati fin qui) da San Rocco a San Fruttuoso, il Sentiero dei Monaci da San Fruttuoso a Prato/Olmi (turistico, ma ancora sentiero) e la discesa a Portofino più il ritorno a Portofino Vetta (stradetta carrabile selciata e sterrata). Ambienti - tralasciando di parlare ovviamente dell'eccezionale panorama marino - boschivi particolari, dove spicca una vegetazione in cui il leccio si sostituisce al nostro consueto castagno ed occasionalmente si manifestano specie alloctone ormai naturalizzate (Opuntia) o sfuggite alla coltivazione nei giardini (Kalanchoe).
La difficoltà indicata fa riferimento a singoli passaggi del Sentiero delle Catene, dove comunque l'attrezzatura è utile ma mai indispensabile; i numerosi avvertimenti di "percorso molto difficile" sono evidentemente indirizzati ad un'utenza turistica non avvezza, che viene inoltre invitata a non usare ciabatte infradito e munirsi di acqua e cappellini per il sole.


Dal parcheggio (o comunque da Ruta di Camogli) si segue la strada carrozzabile fino a raggiungere il piccolo agglomerato di San Rocco, dove, dal sagrato a destra della chiesa, si imbocca la Via Mortola; si tratta di un viottolo asfaltato che, fra abitazioni sparse, raggiunge pianeggiando il minuscolo centro di Mortola: si cammina spesso a fianco di numerosissimi motocicli, unici veicoli in grado di potersi spingere fin qui. Terminata la pavimentazione, si prosegue su mulattiera nella fitta boscaglia fino a raggiungere, in località Fornelli, il bivio con il sentiero che sale a sinistra verso il Monte Tocco ed il Semaforo Nuovo; il sentiero, da qui in frequenti saliscendi rocciosi (sul Monte di Portofino il substrato è sempre un conglomerato di grana molto grossa di origine sottomarina), procede in direzione sud andando a raggiungere - spesso protetto a valle da un corrimano a catene - l'area delle Batterie: preceduto da un appostamento (La Sentinella), si compone di un gruppo sparso di piazzole per l'artiglieria contraerea risalente alla II guerra mondiale e varie strutture logistiche (il tutto piuttosto ridotto a rudere) annidate sulla dorsale che scende fino al livello del mare a Punta Chiappa. Nei pressi anche un rifugetto dell'Ente Parco. Si oltrepassano due bivii in ravvicinata successione (rispettivamente per Punta Chiappa e Semaforo Nuovo) e finalmente si raggiunge il tratto "alpinistico", ben evidenziato da raccomandazioni varie e dall'avviso di assenza di copertura telefonica. La traccia scende in traverso lungo una sorta di cengione dapprima boscoso e cespuglioso, poi su terreno roccioso dominato da pareti aggettanti di conglomerato: si susseguono numerosi tratti attrezzati con catene corrimano fra blocchi gradinati e placche lisce inclinate verso il mare (la più appariscente è nota come "Passo del Bacio", facendo riferimento ad una non insolita leggenda locale del tipo "Romeo e Giulietta"). In totale, l'unico punto in cui le catene risultano molto utili è un successivo analogo traverso, dove però l'inclinazione risulta più accentuata ed i ciottoli del conglomerato assai lucidati dai passaggi. Superato un costone da cui appare per la prima volta la vista sulla Torre Saracena "Salvo d'Acquisto", il sentiero, con continui saliscendi, si porta al fondo del vallone tributario della Cala dell'Oro e poi, in ravvicinata sequenza di tornanti, sale nel bosco fino al crinale in corrispondenza del valico di Costa del Termine. Siamo, a questo punto, all'ingresso del vallone di San Fruttuoso: lo si discende dapprima nuovamente fra boschi e cespugli ( e qualche lastrone di roccia), poi fra ripidi terrazzamenti coltivati prevalentemente ad uliveto; ancora qualche passo e si arriva al livello degli attracchi per i battelli. Aggirandosi fra vicoli, scalinate e piazzette si può quindi attraversare la galleria porticata che sbuca sulla spiaggetta ghiaiosa. Aggirando da sinistra il palazzo dell'abbazia si raggiunge una seconda molto più piccola caletta (in alta stagione privata) e, dopo un paio di abitazioni, si inizia a percorrere il Sentiero dei Monaci: bellissima stradetta pedonale che, dopo una iniziale salita in quota che termina ai ruderi militari di Base Zero, si svolge praticamente in piano attraverso la macchia mediterranea fino a raggiungere la zona agricola a terrazze compresa fra le località di Prato e Olmi, dove si confluisce in una stretta carrozzabile lastricata (zona della via di ritorno). La stradetta - Via San Sebastiano - scende lungamente molto panoramica fra poderi e rade ville fino ad incontrare sulla destra una tortuosa scalinata; al suo termine si attraversa la provinciale - Via Duca degli Abruzzi - e si raggiunge il sagrato della chiesa dei Santi Martino e Giorgio. In pochi passi si è nella piazzetta di Portofino bordata da una fascia di locali - bar, ristoranti e negozi di nome altisonante - e, in secondo piano, dalle belle abitazioni di svariate tenui tinte. Nel mare, attorno ai moli e presso le rive, tantissime meduse.
Per il ritorno decidiamo di passare ai margini settentrionali dell'area protetta e quindi ripercorriamo la stessa strada dell'andata fino all'incrocio di sentieri in zona Prato/Olmi, dove inizia una carrareccia dapprima selciata poi sterrata (sbarrata, a traffico limitato) che sale ripidamente nel bosco unendo in sequenza tre valichi sulla dorsale del Monte di Portofino: Bocche, Pietre Strette (affioramento di grossi massi di conglomerato che creano fra loro uno stretto passaggio) e Gaixella. A brevissima distanza da quest'ultimo, in località Portofino Vetta, si passa accanto ad un 'altissimo traliccio per trasmissioni RAI, poi si prosegue fino a scendere ad un ingresso ufficiale del parco in prossimità di un parcheggio. Volgendo in salita a sinistra si raggiunge l'edificio del Hotel Portofino Kulm, bellissimo esempio di architettura Liberty del 1908, chiuso dal 2013 ed in stato di abbandono; subito dopo, ad un bivio, si scende a destra verso gli edifici tecnici di servizio all'antenna RAI e si cerca un varco nella staccionata: qui inizia una scalinata rettilinea e ripidissima - viscida per fogliame accumulato - che cala direttamente con precisione fino al parcheggio di San Rocco. 

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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