Da Palanzo al Palanzone

paolo aaeabe In una gelida mattina di pieno inverno mi faccio felicemente trasportare dall'istinto femminile delle mie compagne di escursione, Laura e Arianna.
Sono ancora assonnato, cullato dalla guida dell'auto e bello al calduccio. Ma presto mi ritrovo a camminare per le fredde vie di Palanzo, pregevole paese ricco di storia e ancora non intaccato dalle oscenità della nostra epoca.
La salita verso il monte Palanzone avviene su comodo acciottolato, spesso nel bosco dormiente. La luce dell'alba filtra tra gli alberi, brilla tra la galaverna e crea una spettacolo glaciale. Più sotto, le nuvole basse che lentamente si dissolvono ci permettono di godere di alcuni timidi raggi di sole.
Quattro, otto, sedici chiacchiere fino a scaldarci quanto basta. 
La vetta non sarà tutta per noi. Anche nei giorni feriali c'è sempre chi fugge dal lavoro, dalla suocera o dalla monotonia per uno stacco salutare dalla routine quotidiana.
Rientriamo per una via alternativa e giunti al paese non manca certo la visita all'antichissimo ed enorme torchio risalente a 500 anni fa.
Qui finisce la bella e breve giornata che come un fiocco di neve brilla e poi si scioglie.