Cima di Fojorina e Riserva Integrale della Valsolda


Publiziert von cai56 , 31. Dezember 2023 um 16:55. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:29 Dezember 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo San Lucio-Monte Boglia 
Zeitbedarf: 5:45
Aufstieg: 1190 m
Abstieg: 1190 m
Strecke:Parzialmente circolare 12,72 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Como a Menaggio, dove si imbocca la statale per Porlezza; si devia poi per Carlazzo, Corrido e Buggiolo. All'ingresso del villaggio svoltare a sinistra e proseguire fino a Seghebbia. Parcheggio in fondo al paese.

Poche volte ci siamo trovati a passare nell'area della Valsolda, ma sempre partendo dalla Val Colla e non superando - se non di poco, a seconda del percorso del sentiero - il crinale della linea di confine: quindi, in pratica, non la conoscevamo per nulla. Si è trattato di una gradevolissima sorpresa, tenuto conto anche del fatto che non si tratta propriamente di una zona di grande affluenza escursionistica: l'ERSAF, ente gestore della riserva integrale e della riserva integrata, conserva invece molto bene il territorio, con ottima segnaletica orizzontale e verticale (forse solo un po' stretti i tempi indicati).  Nel 2007 la Foresta Demaniale della Valsolda è stata dichiarata Riserva Naturale grazie al fatto di presentare "caratteristiche generali di elevata naturalità, con modeste evidenze della passata attività umana, una ricca fauna e la presenza di specie botaniche rare ed endemiche". "La Riserva ha un'estensione di 318 ettari e si colloca nel tipico ambiente delle Prealpi calcaree lombarde, con un paesaggio molto accidentato e aspro, caratterizzato da pareti, rocce, forre, valli incise e piccoli ripiani"; "le quote vanno da 700m (Valle Soldo) a 1810 m (Cima Fiorina), dove passa il confine con la Confederazione Elvetica". "Sui crinali e nei valloni più freschi si trovano porzioni limitate di faggeta quasi pura, mentre in prossimità dei vecchi alpeggi sono presenti boschi artificiali di larice, abete rosso e pino nero, piantati subito dopo la seconda guerra mondiale"; "nelle porzioni alte dei versanti vi sono interessanti popolamenti di pino mugo, anche estesi, mentre dominano nelle posizioni calde a sud formazioni forestali con carpino nero, sorbo montano e nocciolo". "Tutto il bosco è da considerarsi relativamente giovane, in quanto si è insediato e sviluppato naturalmente nel corso degli ultimi 30-40 anni in seguito all'abbandono delle attività pastorali". [Citazioni tratte dal sito dell'ERSAF].
L'unica altra considerazione sulla giornata riguarda le condizioni meteorologiche che non sono mai variate da una fitta e umidissima copertura nuvolosa: panorami assenti o solo miseramente immaginabili dalle mappe.


Dalla piazzetta di Seghebbia, seguendo le indicazioni della tappa 3 del "Sentiero 4 Valli", si attraversa fra i vicoli del villaggio uscendone a sinistra dopo le ultime stalle di capre; al primo bivio (lasciando a sinistra la direzione per Pralungo) si svolta nettamente a destra su di un bell'acciottolato che accompagna fino ad incrociare una pista sterrata in corrispondenza di una netta curva. La si segue verso sinistra in ripida salita attraverso un fogliosissimo bosco di faggi e, oltrepassata una zona di roccoli, si raggiungono le moderne costruzioni dell'Alpe Colmine; qui il sentiero si disperde nel pascolo suddividendosi in molteplici tracce di animali. Procedendo comunque a sinistra in direzione di avvicinamento al crinale di confine, ben presto si troverà una profonda traccia scavata dalle acque piovane a modo di trincea che, in poche decine di metri, andrà a confluire in una pista fangosa pianeggiante proveniente da destra; a sinistra è già visibile l'incrocio di sentieri della Bocchetta di San Bernardo: le indicazioni sono solo svizzere e trascurano le direzioni sul versante italiano. Salendo per pochi metri sul sentiero del crinale verso la Cima di Fojorina (via di ritorno), si devia poi subito a sinistra per imboccare il sentiero che attraversa il versante roccioso-boscoso del Regagno: il passaggio, inizialmente nella foresta di faggi, poi prosegue lungo un taglio fra i mughi, per approdare alla Bocchetta di Regagno, uno stretto passaggio erboso sul confine con la Riserva Naturale Integrale. Un cartello evidenzia subito il divieto di accesso totale, fatta eccezione per il passaggio su due singoli sentieri  che collegano tre accessi. Il sentiero scende subito ripidissimo per qualche decina di metri prima di poter traversare verso sinistra avvicinandosi, fra alcuni pinnacoli, ad un nuovo tratto boscoso; perdendo globalmente circa 300 metri di quota dalla bocchetta, si cala nella Valle Riccola raggiungendo infine le due piccole costruzioni (chiuse) dell'Alpe Fiorina circondate da larici: è vietato bivaccare e trattenersi oltre 2 ore (videosorveglianza). Scegliendo il sentiero di destra, si prosegue in traverso ascendente verso la Bocchetta del Boj, passando accanto ad una bella cascatella, un cippo commemorativo di un finanziere caduto in servizio ed un terrazzo panoramico sul Torrione di Val Fiorina; superata un'ultima impennata, si sbuca alla bocchetta dominata da una coppia di tozze guglie rocciose. Da qui in avanti si apre - e si attraversa in costa - la zona più selvaggia della riserva, un'ampia conca di ripidissimi pratoni punteggiati da rocce sporgenti e solcata da valloni confluenti in una forra di fondovalle; il sentiero, in una serie continua di saliscendi, si porta gradualmente in avvicinamento alla  cresta (Cima di Fojorina-Torrione-Monte Pradè) che chiude ad ovest il territorio vincolato della riserva. Da questo punto (occasionalmente nominato Bocchetta di Pradè) occorre volgere nettamente a monte (destra) secondo le indicazioni Cima di Fojorina e Torrione; seguendo in parallelo la direzione della cresta, si oltrepassa il bivio per la salita al Torrione, e si continua in un largo intaglio fra i mughi fino al crinale di confine: a sinistra è già visibile la croce di vetta della Cima di Fojorina. In pochi passi la si raggiunge e si può sostare comodamente in una piccola area picnic appostata sul versante elvetico. La discesa avviene percorrendo la cresta nord-est, lungo una comoda traccia che si mantiene sul crinale o se ne discosta di poco sul lato svizzero: si cammina su terreno calcareo piuttosto frantumato fiancheggiato da due muri di mughi; dopo lo stretto spazio del Passo di Fojorina il sentiero aggira da ovest la cima del Regagno e quindi si ricongiunge momentaneamente col sentiero di salita alla Bocchetta di San Bernardo. Qui variamo un poco dalla via di andata proseguendo lungo la linea di confine (cippi posizionati in sequenza a vista) che si svolge attraverso una larga dorsale di pascolo oltrepassando progressivamente la Colma di San Bernardo, una bocchetta senza nome a Q 1578 e la cupola del Monte Cucco per scendere definitivamente al Piano della Forcoletta, dove si accosta la sterrata per San Lucio. Seguendola verso destra si arriva subito all'Alpe Colmine, da cui è inevitabile ripercorrere la strada di salita fino a Seghebbia.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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