Gazzirola


Publiziert von cai56 , 22. Dezember 2023 um 10:58. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:18 Dezember 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo San Jorio-Monte Bar   Gruppo San Lucio-Monte Boglia 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 996 m
Abstieg: 996 m
Strecke:Andata e ritorno 13,59 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Como a Menaggio, dove si imbocca la statale per Porlezza; si devia poi per Carlazzo, Corrido e Buggiolo. Da qui si prosegue per Dasio (inizio della pista a pedaggio per San Lucio) e si va a parcheggiare - amplissimo piazzale - al Passo della Cava (confine fra i comuni di Val Rezzo e Cavargna).

La neve se ne sta andando con velocità a vista d'occhio, rimanendo per lo più solo nei canali od in qualche limitata superficie all'ombra: conviene quindi lasciare a casa l'attrezzatura invernale e dirigersi, per non sbagliare, ad un qualche itinerario con esposizione solare totale. Ci dirigiamo quindi ad una di quelle stupende dorsali lariane (o quasi...) che non presentano ostacoli all'insolazione e che oggi, a quanto pare, sembra insolitamente indenne dal vento: alla Gazzirola ci eravamo saliti ( e, alla luce di quello che abbiamo visto oggi, non ne sono nemmeno tanto sicuro) forse venticinque anni fa, in una giornata rimasta nei ricordi (ma non memorabile) per la bufera, la pioggia, la nebbia e la neve; non furono di secondaria importanza, in taluni tratti, i problemi di orientamento. Oggi si può dire che abbiamo potuto godere di uno dei migliori panorami che si possano osservare da una cima di nemmeno 2200 metri di quota: tutto quanto circonda la Pianura Padana era in vista ben nitido ed identificabile nei punti canonici dell'orizzonte lombardo.


Dal parcheggio del Passo della Cava si torna brevemente verso Buggiolo per trovare (nessuna indicazione) presso i cartelli di confine comunale un buon sentiero che sale nella faggeta parallelo alla carrozzabile; si prosegue sempre all'interno della foresta lungo una traccia quasi sempre ben visibile anche se sommersa dall'immensa quantità di foglie cadute in autunno e rimaste intonse per la scarsità di passaggi. Si raggiunge infine la carrozzabile per San Lucio e la si segue in salita per parecchie centinaia di metri, oltrepassando la chiesetta della Madonna del Cep (mappata come "degli Angeli Custodi") ed abbandonandola in località Roccoli. Ignorando le carrozzabili che si dipartono da questo snodo di vie, si sale diritto nel bosco di fronte seguendo una delle tante tracce scavate dalle moto e allargate dallo scorrimento delle acque piovane; si lascia a destra un roccolo di recente costruzione (ma l'uccellagione non era vietata in Italia?) e si prosegue senza traccia nel pascolo soprastante fino a ritrovare e seguire per poche decine di metri la carrozzabile: siamo ormai al Passo di San Lucio, con la sua chiesa ed i due rifugi - italiano e svizzero - posti a brevissima distanza l'uno dall'altro al di qui ed al di là del confine. Da questo millenario punto di valico fino alla cima della Gazzirola si seguirà, attraversandola moltissime volte, la sequenza di cippi confinari (alcuni ancora del 1899), e spesso accadrà di calpestare i residui della "ramina", la rete metallica che venne eretta dal Ministero delle Finanze italiano nel 1926 per ostacolare le attività dei contrabbandieri. La risalita della dorsale è onestamente piuttosto monotona, con solo qualche impennata ad interromperne la regolarità; si oltrepassa una lapide mortuaria commemorativa di un finanziere deceduto in servizio e si raggiunge il Rifugio Garzirola, ricavato da una caserma GdF dismessa. Aggirando a monte la costruzione, con qualche passaggio di roccette, si sale alla croce (inox, molto brillante) del Sasso Basciotta (antico toponimo, ora trascurato); si scende dal versante opposto verso una selletta con pozza d'abbeverata e poi si prosegue con pochissima salita fino alla cupola erbosa della Gazzirola, le cui capacità panoramiche sono limitate solo verso nord dal vicino Camoghè. 
Certamente si è trattato di una giornata di limpidezza eccezionale, ma difficilmente ci è capitato in passato di poter osservare nello stesso momento l'Appennino Tosco-Romagnolo, il Monviso, l'Oberland bernese, il Monte Rosa, Badile-Cengalo-Disgrazia e Adamello, per non parlare di tutti i laghi lombardi (esclusi a malincuore Segrino, Iseo e Garda).
Ritorno per la via di salita.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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