Cima Grem

Una delle mete classiche delle valli bergamasche specialmente con partenza dal Colle di Zambla, dal quale si riesce a percorrere la parte più caratteristica della salita, quella del crestone culminante. Questa volta invece partiamo, per la verità con qualche difficoltà di percorso iniziale, dalle frazioni alte di Gorno, in modo da poter completare un anello che alla fine riuscirà anche a passare da quattro rifugi/bivacchi appostati sui versanti sud-orientali. Benchè disturbata da forti raffiche di vento, si è rivelata un'escursione piacevole ed interessante, molto panoramica sulle cime iconiche di questo angolo di Orobie, compresa una particolare prospettiva della Presolana che si staglia sullo sfondo sulle propaggini camune dell'Adamello.


Immediatamente dal piazzaletto di parcheggio si distacca, a fianco delle ultime abitazioni, una larga traccia erbosa che sale rettilinea e piuttosto verticale fra i pascoli delimitati da recinzioni elettriche; al termine della salita ci si scontra con una rete metallica che va seguita verso sinistra, ma non così facilmente come cartografato: occorre districarsi fra cespugli e rovi, adattandosi anche a perdere una decina di metri di quota per aggirare una valletta impraticabile. Riuscendo infine a recuperare un tratturo fra i prati, ci si dirige, aggirando un dosso di lastre rocciose, alla Cascina Flinolt; qui si prosegue lungo la sterrata di accesso fino al primo tornante, dove prende avvio il sentiero per il Rifugio Alpe Grem. Si segue lungamente un traverso in lievissima salita che percorre il versante orientale della Valle dell'Orso fino a trovare un adeguato punto per il guado; dal versante opposto si prosegue fino ad incontrare le indicazioni per il rifugio: il sentiero gradualmente si allarga andando a raggiungere l'amplissimo piazzale del Rifugio Alpe Grem in località Spini. Ci troviamo in un'area ricavata a margine di un gruppo di miniere, dove un tempo si trovava la stazione di una teleferica per il convogliamento a valle del materiale estratto (calamina, piombo e galena), ed il rifugio stesso è stato ricavato dall'abitazione del custode del sito estrattivo. [Tutto questo versante della Cima Grem è perforato da decine di scavi, con cunicoli per oltre 230 km. E' visitabile su prenotazione il sito di Costa Jels, situato al tornante prima di Peroli Alti]. Appena a lato dell'edificio, si innalza a tornanti nel bosco un viottolo selciato che presto sbuca su di una carrozzabile sterrata/cementata/asfaltata che, seguita verso sinistra, termina nel piazzale di parcheggio presso le cascine della Baita bassa di Grem. Da qui prendono avvio l'erta cementata per la Baita alta di Grem e l'ancor più erto sentiero che ne rettifica le curve: in sintesi, la pista snoda molte curve e tornanti, il sentiero sale in linea retta! La traccia erbosa ascende quindi tutta la larghissima dorsale di pascoli congiungendo in sequenza tutte le pozze artificiali d'abbeverata che punteggiano la montagna (il terreno è carsico, quindi un tempo gli opportuni avvallamenti vennero impermeabilizzati per raccogliere e accumulare l'acqua piovana). Si affiancano a distanza le Baite di Grem di mezzo, poi si continua fino alla Baita alta. Il sentiero compie un arco verso sinistra sopra la costruzione e raggiunge la dorsale SSO della Cima Grem: qui si apre una splendida visuale sulla conca di Oltre il Colle e di Zambla, con alle spalle le creste della Cima di Menna. Il sentiero segue ormai la larga cresta, raggiungendo dapprima quella che a distanza appare come un'anticima, poi un lungo tratto pianeggiante, prima di concludere un'ultima breve impennata alla croce del Grem. In direzione sud-est, una breve e ripida discesa si conclude all'apertura della Bocchetta di Grem, dominata da un incombente Pizzo Arera; dei due sentieri che si distaccano, imbocchiamo quello più a destra che, fra doline e rocce stratificate, si porta a discendere la parte alta della Valle dell'Orso fino al Bivacco Mistri. Qui scegliamo di deviare un poco ad est, su terreno ondulato di dossi e vallette, per visitare anche il Bivacco Baita Golla; dalla baita si prosegue lungo un traverso che sale a destra fin sul filo di un dosso che termina al limite dei boschi presso una larga pozza d'abbeverata. Qui il sentiero scende, nuovamente a destra, in una valletta che ospita i ruderi della Baita Foppelli, per poi risalire sul filo di una dorsale erbosa (appare chiaramente come valico, ma non se ne trova un toponimo ufficiale); la si discende verso sinistra raggiungendo la cima della Preda Balaranda, con monumento mariano ed il Bivacco Telini. Mantenendosene a margine e poi entrando in un bel bosco di aghifoglie (ad un bivio lasciare a sinistra la direzione per Premolo), il sentiero raggiunge la Forcella Alta, da cui esce subito sugli amplissimi pascoli dell'Alpe Grina; a larghi tornanti si scende al parcheggio di termine di una carrozzabile (Via Plicosa Basello, da Gorno), che seguita verso sinistra, nei pressi di una cascina e di una pozza (Piasöla), porta fino ad una carrareccia che scende ad incontrare una seconda carrozzabile. Oltrepassata la Cascina Perperfa, si torna ad incontrare la Cascina Flinolt, dove si riprende il percorso di salita.ö