Cima Barbignaga 2367 e Monte Colombè 2152 già in condizioni invernali

Si parte presto dal parcheggio all'estremità sud di Paspardo in Valcamonica.
Saliamo tra gli stretti vicoli e poi per una mulattiera grondante di acqua dopo i recenti e abbondanti piovaschi.
A quota 1114 arriviamo a incrociare la strada per Zumella in località Ghisgiulì. Qui si può arrivare anche in auto.
Proseguendo dritto per la via più diretta ( segnavia 697 ) su stradine sterrate, a quota 1200 comincia già la neve. Più su si passa dalle panoramiche baite di Pusol 1400 m. Poi si rientra nel bosco per uscire in terreno aperto solo alla Malga Colombè e al vicino e omonimo rifugio 1710 m.
Seguendo la stradina sopra il rifugio si arriva un pianoro a quota 1840, qui per accorciare il percorso,  invece di proseguire a destra per il Pian del Campo, salgo dritto nella pineta. Bisogna battere la traccia nella neve fresca, siamo già a oltre 30 centimetri, che più su in terreno aperto arrivano fino a circa 50.
Tagliamo il pendio per poi virare a sinistra e salire il poco pronunciato Monte Colombè 2152 m, ma già con un ottimo panorama verso nord. Sam decide che può bastare, mentre io proseguo, tanto si vede una bella traccia poco più in là. La raggiungo nella neve alta, peccato però che si rivelerà che è fatta da un camoscio, meglio che niente e quindi la seguo fino a trovare la traccia di uno sci-alpinista, che mi faciliterà almeno gli ultimi 100 ripidi metri di dislivello, con cui raggiungo la vetta della Barbignaga settentrionale 2367m. Qui sembra che ci siano circa 70 centimetri di neve. Nel frattempo il cielo è diventato nuvoloso, preannunciando il maltempo in arrivo per le 16. Ben 13 camosci intanto si sono fatti strada in fila indiana fin sulla cima, che abbandonano al mio arrivo non senza protestare con qualche fischio.
Scendo nella neve più ripida a sinistra della via di salita, arrivando a Pian di campo nei pressi del bivacco e poi per la via dell'andata giù al rifugio Colombè per il pranzo e per fare scongelare scarponi e pantaloni vicino alla stufa.
Ripresa la discesa decidiamo di passare dalla chiesetta e dalle baite di Zumella, facendo così un anello e scendere in paese a Paspardo.