Anello in Valle Bognanco: Tschawinersee e Fortini militari


Publiziert von Alberto C. , 26. August 2023 um 23:21.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 6 August 2023
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I   CH-VS 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1145 m
Abstieg: 1145 m
Strecke:Percorso ad anello. Km 16,3.
Zufahrt zum Ausgangspunkt: Con l'autostrada A26 raggiungere Gravellona Toce. Proseguire per la superstrada del Sempione ed uscire a Domodossola. Seguire le indicazioni per Val Bognanco. Superare Bognanco e proseguire per la tortuosa strada fino a San Bernardo, dove la strada aperta al traffico termina presso rifugio San Bernardo (ampio parcheggio).

      Con questo ampio anello che tocca sette fra laghi e laghetti, due passi, tre rifugi e i ruderi di quattro fortini militari, vi conduco in Valle Bognanco, con uno sconfinamento nella Valle di Zwischbergen (in italiano Val Vaira), nell’Ossola.
 
      La Valle Bognanco si apre a ovest di Domodossola e prende il nome dal corso d’acqua che la percorre: il Torrente Bogna. Ricca di acque, nel 1863 furono scoperte le loro proprietà organolettiche (la naturale effervescenza) e terapeutiche, e, grazie a ciò, negli anni Venti del XX secolo divenne una località di soggiorno alla moda, e lo restò fino agli anni Sessanta, oltre i quali iniziò il suo declino.  
      Oggi è in funzione, in località Fonti, dove è localizzato un moderno centro benessere. Vi è anche uno stabilimento di imbottigliamento di acque minerali, attivo dagli anni Venti del XX secolo; nel 1928 fu il primo impianto del genere in Italia completamente automatizzato.
 
       Pur avendo frequentato la Valle Bognanco con una certa regolarità, ignoravo la presenza dei fortini militari, che ho scoperto solo in questa occasione.
      Si trovano fra l’Alpe Paione e la Costa del Dosso, ad una quota compresa fra i 1800 e i 2000 metri. Furono costruiti a scopo addestrativo dagli alpini del Battaglione Intra nel periodo fra le due guerre mondiali.  
     Col trascorrere del tempo erano caduti nell’oblio, nascoste dalla rigogliosa vegetazione e dai crolli naturali. Sono stati restaurati nel 2021.
      
 


LOCALITA' DI PARTENZA.  
    San Bernardo di Bognanco, Rifugio San Bernardo (m 1635).
 
ATTREZZATURA.  
     Quella standard per escursionismo non impegnativo. Consigliate scarponi alti.
 
DIFFICOLTÀ.    
     T3- (E secondo la classificazione CAI). Giudizio forse influenzato dal forte vento, che ci ha martellati lungo tutto il percorso dei Fortini che, indipendentemente dal vento, è il tratto più impegnativo dell’intera escursione: sentiero erto, a tratti impervio e con brevi tratti in esposizione. Per il resto l’itinerario non presenta difficoltà oggettive (T2).
      Segnaletica sempre presente e adeguata.
 

QUOTA MASSIMA:  m 227, lungo il tratto fra il laghetto e quota 2208 e il Tschawinersee.
 
QUOTA MINIMA:  m 1608, al ponte sul Rio Rasiga.
 
SVILUPPO:  km 16,3.
  
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 06:55.        
 
TEMPI PARZIALI:
     
da San Bernardo a Lago Ragozza: ore 01:00;
da Lago Ragozza a Laghetto a quota 2161: 45 minuti;
da Laghetto a quota 2161 a Tschawinersee: 50 minuti;
da Tschawinersee a Bocchetta di Gattascosa 55 minuti;
da Bocchetta di Gattascosa a Rifugio Gattascosa: 25 minuti;
da Rifugio Gattascosa a Passo di Monscera: 25 minuti;
da Passo di Monscera a Alpe di Monscera, 25 minuti;
da Alpe di Monscera a bivio alto per sentiero fortini: 40 minuti;
da Bivio alto per sentiero fortini a Alpe Paione: ore 01:00;
da Alpe Paione a San Bernardo: 30 minuti.
 
 
DESCRIZIONE PERCORSO.
     L’itinerario inizia al Rifugio San Bernardo, dove si prende la stradina a sinistra del rifugio e che, con direzione ovest sud-ovest, si inoltra nel bosco e ben presto si trasforma in un largo sentiero. La si percorre per un breve tratto fino all’incrocio con un sentiero che si stacca a destra annunciato da un paio di cartelli (indicazioni per Rifugio Gattascosa, Via del Monscera e via Stockalper). Si devia per il sentiero e lo si percorre raggiungendo la pianeggiante radura della Torbiera di Gattascosa (m 1830), che si attraversa su una passerella in legno che ci consente il transito senza incidere più di tante sul delicato ecosistema. Sbarcati su terreno, si riprende il sentiero che sale ripido alla pittoresca conca del Lago di Ragozza (m 1961). Poco dopo il lago si abbandona il sentiero principale per prendere una traccia sulla sinistra, che ci porta sulla cresta di confine ad incrociare la traccia che conduce alla Cima Verosso, un poco a sinistra della Bocchetta di Gattascosa. Su terreno libero si perde quota sul versante opposto fino ad immettersi sulla traccia che si nota più in basso, prendendola in direzione sud-ovest (a sinistra) che in breve conduce, in falsopiano, al primo dei laghetti (quotato m 2161) dello Tschawinersee: i laghi del luogo delle giavine (forma dialettale per indicare le frane di sassi). Proseguendo si raggiunge il secondo lago (quotato m 2208) e, quindi il lago principale, lo Tschawinersee, adagiato in bella conca a quota 2174. Le forti raffiche di vento non ci consentono una sosta prolungata, giusto il tempo per qualche foto, e si riprende la marcia imboccando un canalino sulla destra che scende ad un sottostante laghetto, e poi ad un altro ancora; è il quinto, ma complessivamente dovrebbero essere otto.  
     A questo punto, attraversando un ameno pascolo, si risale alla Bocchetta di Gattascosa (m 2158), per poi scendere all’affollato Rifugio Gattascosa (m 1993). Fortunatamente è riparato dal vento e ci si può concedere una sosta.
     Si riprende il cammino percorrendo la strada carrozzabile per circa mezzo chilometro; quindi, si prende il sentiero che si stacca sulla sinistra (cartello indicatore) che porta al Lago di Monscera (m 2080) e, qualche metro sopra, all’omonimo Passo (m 2102).
     Il Passo di Monscera nell’antichità era probabilmente utilizzato per raggiungere il Sempione senza transitare per le impervie Gole di Gondo; fino a che, nel XVII secolo, su iniziativa del Barone Stockalper, fu realizzata un’ardita mulattiera che risolse il passaggio per le Gole.
      Fatto ritorno al lago, e si prosegue lungo il sentiero che scende all’Alpe di Monscera inserendosi, poco sopra a questa, nella carrozzabile che si percorre per poche centinaia di metri, per poi prendere il “sentiero dei cacciatori” chi si stacca sulla sinistra. Lo si percorre, in leggera discesa, per circa un quarto d’ora quando, in corrispondenza di un rudimentale ponticello su un ruscello, ci si trova ad un bivio: a destra si scende al Rifugio Il Dosso, a sinistra si sale al Lago di Arza (Agro) e, come indica un segnale “fuori ordinanza” ai Fortini militari. Qualche energia c’è ancora: si decide di andare a dare un’occhiata ai fortini.
     Si risale il sentiero verso il Lago d’Arzo per un centinaio di metri (di quota) per deviare a destra, in corrispondenza di una fontana, sul sentiero dei fortini, che sono disposti su un dosso di origine morenica. Il primo tratto si sviluppa in falsopiano per poi impennarsi e raggiungere il Fortino 4 (m 2000 circa) con una serie di gradini. Si prosegue raggiungendo il Fortino comando (m 2021), dal quale inizia la discesa lungo il dosso morenico raggiungendo il Fortino 3 (m 1960), il Fortino 2 (m 1890) e, a breve distanza, il Fortino 1 (m 1875). Continuando la discesa si raggiunge l’Alpe Paione, dove ci si immette sulla stradina che sale da San Bernardo. La si segue, con qualche taglio, transitando per il Rifugio Il Dosso, fino a chiudere l’anello.
        Una variante opportuna al percorso seguito. Dal Lago di Monscera, una volta sulla strada, prima di raggiungere l’Alpe di Monscera, prendere il sentiero, ben segnalato, sulla sinistra che sale al Lago di Arza, che si deve raggiungere (m 2041); quindi dal lago prendere il sentiero dei fortini dall’alto.
 
     
METEO. 
     Cielo prevalentemente sereno, con intensificazione della nuvolosità nel pomeriggio a ridosso delle creste più elevate, con nubi temporalesche sul versante svizzero oltre la Zwischbergental. Vento teso, a tratti forte. Temperatura alla partenza 21°, allo Tschawinersee 13°, al termine 14°.
 
 
FREQUENTAZIONE. Incrociati diversi escursionisti lungo tutto il tracciato, fatta eccezione per il Sentiero dei Cacciatori. Affollato il Rifugio Gattascosa.
 
COMPAGNI:  Paolo.
 
 
Note sitografiche:
 
 

Tourengänger: Alberto C.
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (1)


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ChristianR hat gesagt:
Gesendet am 27. August 2023 um 18:14
Grazie per questa storia interessante che mi insegna l'esistenza di questi forti. Probabilmente li visiterò quando sarò in zona.

Sul versante svizzero ci sono anche alcune opere militari nella regione del Furggu, sulla parete ovest dello Zwischbergental, ma sono sotterranee e chiuse, quindi si possono osservare solo dall'esterno.

Alcune immagini qui:

https://www.hikr.org/tour/post163564.html


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