Pizzo Sommavalle cresta SSW
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Partito alle 7:00 da Borgonuovo, raggiungo Savogno, Ponciagna e Piangesca.
Una pioggerella insistente mi ha accompagnato fino a poco prima del lago
dell'Acqua Fraggia.
Il tempo permane incerto (nonostante le previsioni meteo parlassero di un veloce
miglioramento) quando mi avvio verso il Passo d'Avero.
Il labile sentiero segnalato risale il fianco N del prato che culmina col punto quotato
2384 (CNS). Raggiuntolo ridiscendo, per circa 100m di dislivello, il ripido versante S della
cresta E del Pizzo Sommavalle (dove è racchiusa la valletta che si percorre per raggiungere
il Passo di Lei). Il sentiero sta sparendo da quando capre e pecore non pascolano più
nella zona. Con una breve salita rimonto la costola prativa, oltre il quale c'è l'Alpe
Carmezzano, e con lungo traverso (anche discendente) arrivo al valico.
Col tempo che sembra peggiorare, stanco per la camminata, tentenno un attimo.
Già in una circostanza (il 7 giugno 2022), ho mancato la cima per il brutto tempo, mi
faccio coraggio e comincio la risalita della cresta SSW.
Il sentiero abbastanza evidente, segnalato bianco rosso, è stato "arricchito" da bandierine
(e qualche cordino nei punti più ostici) per l'imminente gara del Pizzo Stella.
La cresta diviene in breve più rocciosa e, ogni tanto, si devono utilizzare le mani per salire.
Il tratto più impegnativo coincide in un traverso dove la cresta, incuneatasi pianeggiante in
un canale, si fa più affilata con i fianchi precipiti.
In più punti, essa sembra debba diventare difficile, ma poi il sentiero (ora a DX, altre a SX),
percorre i tratti migliori evitando le difficoltà (comunque mai importanti).
Superato questo tratto (il più divertente del percorso, per chi sa apprezzarlo), risalgo alcune
brevi pietraie e, arrancando come un vecchio bufalo zoppo, arrivo in vetta.
La visibilità è in gran parte compromessa dal mare di nuvole, mi accontento di aver
raggiunto la cima ma, contrariamente a quanto pensavo di fare, scendo dal versante N.
L'idea di fare altri 150m di dislivello in salita (per rifare lo stesso percorso dell'andata) mi
risulta inaccettabile. Mangio un po' di becchime e mi avvio verso E.
Lungo la pietraia sottostante sono stati posti dei nastri segnaletici per evidenziare il
percorso (sempre per agevolare i corridori), supero un paio di nevai nel punto più
incassato della valletta, ed arrivo all'altezza del bivio per il Bivacco Chiara e Walter.
Grossi goccioloni bagnano improvvisamente le pietre, temo il peggio ma poi, indenne,
arrivo ad un grosso masso dove termina la parte più detritica della valletta.
Col tempo in netto miglioramento, mi fermo per il meritato riposo alimentandomi.
Non resta che percorrere la lunga discesa (in compagnia di due amici che nel frattempo
mi hanno raggiunto), andando incontro al caldo afoso che ha avvolto per tutto il giorno
il fondovalle chiavennasco.
NB: per raggiungere la vetta ho impiegato 5:50h, un'eternità, ma meglio di così non
ero proprio in grado di fare!
Una pioggerella insistente mi ha accompagnato fino a poco prima del lago
dell'Acqua Fraggia.
Il tempo permane incerto (nonostante le previsioni meteo parlassero di un veloce
miglioramento) quando mi avvio verso il Passo d'Avero.
Il labile sentiero segnalato risale il fianco N del prato che culmina col punto quotato
2384 (CNS). Raggiuntolo ridiscendo, per circa 100m di dislivello, il ripido versante S della
cresta E del Pizzo Sommavalle (dove è racchiusa la valletta che si percorre per raggiungere
il Passo di Lei). Il sentiero sta sparendo da quando capre e pecore non pascolano più
nella zona. Con una breve salita rimonto la costola prativa, oltre il quale c'è l'Alpe
Carmezzano, e con lungo traverso (anche discendente) arrivo al valico.
Col tempo che sembra peggiorare, stanco per la camminata, tentenno un attimo.
Già in una circostanza (il 7 giugno 2022), ho mancato la cima per il brutto tempo, mi
faccio coraggio e comincio la risalita della cresta SSW.
Il sentiero abbastanza evidente, segnalato bianco rosso, è stato "arricchito" da bandierine
(e qualche cordino nei punti più ostici) per l'imminente gara del Pizzo Stella.
La cresta diviene in breve più rocciosa e, ogni tanto, si devono utilizzare le mani per salire.
Il tratto più impegnativo coincide in un traverso dove la cresta, incuneatasi pianeggiante in
un canale, si fa più affilata con i fianchi precipiti.
In più punti, essa sembra debba diventare difficile, ma poi il sentiero (ora a DX, altre a SX),
percorre i tratti migliori evitando le difficoltà (comunque mai importanti).
Superato questo tratto (il più divertente del percorso, per chi sa apprezzarlo), risalgo alcune
brevi pietraie e, arrancando come un vecchio bufalo zoppo, arrivo in vetta.
La visibilità è in gran parte compromessa dal mare di nuvole, mi accontento di aver
raggiunto la cima ma, contrariamente a quanto pensavo di fare, scendo dal versante N.
L'idea di fare altri 150m di dislivello in salita (per rifare lo stesso percorso dell'andata) mi
risulta inaccettabile. Mangio un po' di becchime e mi avvio verso E.
Lungo la pietraia sottostante sono stati posti dei nastri segnaletici per evidenziare il
percorso (sempre per agevolare i corridori), supero un paio di nevai nel punto più
incassato della valletta, ed arrivo all'altezza del bivio per il Bivacco Chiara e Walter.
Grossi goccioloni bagnano improvvisamente le pietre, temo il peggio ma poi, indenne,
arrivo ad un grosso masso dove termina la parte più detritica della valletta.
Col tempo in netto miglioramento, mi fermo per il meritato riposo alimentandomi.
Non resta che percorrere la lunga discesa (in compagnia di due amici che nel frattempo
mi hanno raggiunto), andando incontro al caldo afoso che ha avvolto per tutto il giorno
il fondovalle chiavennasco.
NB: per raggiungere la vetta ho impiegato 5:50h, un'eternità, ma meglio di così non
ero proprio in grado di fare!
Hike partners:
Gabrio

Communities: Hikr in italiano
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