Acquafraggia e Piangesca


Publiziert von cai56 , 14. Oktober 2021 um 19:39. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 Oktober 2021
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 1750 m
Abstieg: 1811 m
Strecke:Parzialmente circolare 24,11 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Chiavenna lungo la statale 36; alla rotonda al centro della città svoltare a destra verso il confine e proseguire fino a Villa di Chiavenna. Appena prima di raggiungere l'abitato svoltare a sinistra in Via Risorgimento e parcheggiare subito in un piccolo piazzaletto.

Inizio travagliato per una gita che poi si è rivelata piuttosto interessante. Cominciamo dalle peripezie della partenza: da Piuro tutti i sentieri per Savogno li abbiamo percorsi più e più volte, ed inoltre ormai tutti i parcheggi sono a pagamento, negli intenti dell'amministrazione comunale per "valorizzare" le Cascate dell'Acquafraggia e "per selezionare il turismo"; il sentiero Savogno-Villa di Chiavenna lo avevamo disceso solo una volta molti anni fa e ci era sembrato un bel percorso nei boschi. Da qui l'idea di partire dai crotti di Motta, ma... nessun parcheggio libero; scendiamo all'incrocio con la ciclabile "Via Bregaglia" dove c'è un piccolo parcheggio da cui parte la pista carrozzabile a pedaggio per Savogno: troviamo un raccordo col sentiero dei crotti, ma dopo parecchie centinaia di metri c'è uno sbarramento (da due anni e mezzo) per frana e torniamo indietro. Pensiamo di salire in auto a Savogno, ma nessuno sa dove si possa pagare il pass, ed anche il sito del comune è muto in proposito: va beh... saliamo a piedi... non è certo la prima volta, sarà solo più monotono lungo la strada. Superato di 1500 metri abbondanti il cartello di divieto di circolazione ai mezzi non autorizzati, ne troviamo un secondo che spiega le modalità di acquisto telematico del biglietto giornaliero... (per la cronaca: https://www.stradevalbregaglia.shop/) al costo di 10 euro al dì: rinuncio a capire.
Per il resto, a parte la già nota bellezza dei laghi impreziosita oggi da una luminosa nevicata autunnale, il fulcro d'interesse di questa valle si trova nel percorrere l'accuratissima e ben conservata viabilità pedonale lungo le infinite scalinate presenti non solo lungo la via principale, ma anche in ogni minimo angolo dove sia materialmente possibile posare dei gradini, come si potrà trovare nel tragitto fra Ponciagna e Corbia. 


Dal parcheggino in fondo a Via Risorgimento (all'inizio provenendo da Chiavenna) si sale al vicino tornante dove inizia la pista quasi totalmente asfaltata o cementata per Savogno; si ignora il primo bivio a destra presso una cascina (porterebbe in breve al sentiero Crotti di Motta-Savogno, ma è chiuso da più di due anni anche se i lavori di ripristino sembrano conclusi: l'ordinanza è appesa ad un palo seminascosta ed in formato A5) e si prosegue fino al secondo, dove si trovano opportune indicazioni. Il percorso è ovviamente monotono e con parecchi tornanti raggiunge il parcheggio pubblico di Savogno, da cui parte un tratto del vecchio sentiero che attualmente scorre a valle della carrozzabile, qui nel segmento consentito ai soli residenti. Si attraversa il villaggio nella sua parte più alta (sempre uno spettacolo di architettura pragmatica) fino a trovare le indicazioni per il Lago dell'Acquafraggia; da qui, addentrandosi nella valle, e proseguendo fino alla piana dell'Alpigia, la salita è praticamente solo lunghe rampe di scale, i cui gradini sono accuratamente e geometricamente scalpellati nelle forme dovute. L'Alpigia, una vastissima radura circondata da boschi di abeti, mostra prati che nei secoli sono stati spietrati e sentieri e parcelle i cui limiti sono stati delineati col materiale di risulta; purtroppo attualmente la manutenzione del sentiero latita e la linea di passaggio si è trasferita attraverso il pascolo. Al secondo ponte si attraversa il torrente (qui parzialmente captato per la centralina idroelettrica di Savogno) e si intraprende la ripida risalita del versante fino a portarsi al di sopra di una fascia di placche rocciose percorse da cascate minori: qui la gran parte delle scalinate si è persa. La pendenza va un poco calando e ci si porta in traverso di nuovo al centro della valle raggiungendo le prime baite di Ponciagna, alpeggio ben conservato e con costruzioni isolate e molto distribuite su quote progressive; si lascia a sinistra il bivio col sentiero di ritorno. Dopo le ultime baite il sentiero riprende ripidezza e con 200 metri di dislivello raggiunge la soglia sospesa della conca che ospita il Lago dell'Acquafraggia, oggi dominato da un Pizzo Gallegione innevato di aspetto quasi himalayano; seguendo le indicazioni per il lontano Bivacco Chiara e Walter al Passo di Lei, volgiamo a sinistra attraverso una distesa di massi che, a breve distanza, ospita lo spettacolare Laghetto di Piangesca: ancora pochi minuti e si raggiunge la spianata di pascoli dell'Alpe Piangesca, anche qui con belle baite restaurate. Una recente palina con indicazioni per il versante di Valle Spluga o direttamente di Chiavenna permette di immaginare un nuovo futuro progetto di escursione...
Si torna quindi al bivio presso le baite di Ponciagna: il sentiero che si stacca sulla destra è ben segnalato ed è l'unico tratto che giustifica la difficoltà (T3) indicata nella scheda. La traccia, spesso assai esigua, è un continuo traverso suddiviso nettamente in salita e successiva discesa, con solo un falsopiano a saliscendi intermedio di trasferimento; superato un primo tratto di scalinate costruite a margine del precipizio affacciato sull'Alpigia, si incontrano i ruderi di Serigno, la cui baita principale mostra ancora un ballatoio monolitico proteso verso il vuoto di una scala ormai incompleta. Il sentiero attraversa canaloni instabili (un breve tratto di corda fissa), colate di detriti di frana e magnifici boschi di larice, talora di nuovo con forte esposizione; poi repentinamente tutto cambia: il bosco diventa di pini e la traccia si delinea con un buon tracciato a tornanti sostenuti e protetti da muri a secco fino a scendere al dosso prativo di Corbia: le baite e l'ambiente ricordano, per posizione e panorama, l'omologa ben più celebrata località di Tombal, nella non  lontana Bregaglia grigione. Da qui la mulattiera scende a tornanti nel bosco affiancando ruderi di baite e lunghe muraglie a secco a delimitazione delle pertinenze fino ad affacciarsi sul terrazzo di Dasile, villaggio, al pari di Savogno, ancora abitato per lunghi periodi dell'anno ed affacciato a picco sul fondovalle di Piuro e Chiavenna. Al margine in basso a sinistra dei prati riparte la mulattiera, qui ben selciata, che scende fino a varcare il ponte sul torrente dell'Acquafraggia in arrivo a Savogno. Percorrendo i vicoli, dopo aver visitato l'area della chiesa e della casa parrocchiale, si ritrova il sentiero per il parcheggio e la strada di salita. Tutto considerato, forse converrebbe scendere mediante sentiero a Borgonuovo e da qui, lungo la Via Bregaglia, tornare a Villa di Chiavenna.  

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


Kommentar hinzufügen

Gesendet am 15. Oktober 2021 um 09:04
Sempre per aggiungere un tassello alla tua avventura in partenza , il sito https://www.stradevalbregaglia.shop/ (tra l'altro indicato sul sito del comune di Piuro) NON funziona (o non funziona più).

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Oktober 2021 um 07:33
Però la telecamera per lettura delle targhe posta su di un tornante della strada per Savogno appare accesa...


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