Traversata Valbondione-Rif. Curò-Rif. Merelli al Coca

E' arrivato il giorno di fare la corte al principe delle Orobie. Il gruppetto di ex colleghi attraversa nel traffico congestionato mezza Lombardia fino ad arrivare in fondo alla Val Seriana che è già tarda mattinata. Non resta che fare una seconda colazione, cosicchè possiamo comprare il "gratta e vinci", pardon il "gratta e sosta" per la nostra due giorni. L'intenzione è salire al Rifugio Merelli al Coca, ma non per la via diretta.
Scartata anche il passaggio dalla Cima d'Avert per scendere al rifugio, non rimane che la triangolazione con il Rifugio Curò.


Da Valbondione con la strada asfaltata andiamo alla Località Grumetti 995 m, qui prendiamo il sentiero che sale fino a una stradina sterrata, che percorriamo in salita per un paio di chilometri. Al primo tornante a destra la abbandoniamo, noi saliamo dritti su un ripido sentiero che arriva molto più direttamente al Rifugio Curò 1895 m.
Dopo una sosta per scampare alla calura e per mangiare, si riparte, andiamo alla corona della diga e scendiamo al sottostante laghetto detto allegramente "Serbatoio di Valmorta". Seguendo i segnavia 303 guadiamo il torrente Valmorta, dove facciamo un pediluvio rinfrescante. Dopodichè inizia una ripida salita che ci porta al punto più alto dell'escursione in località "Sponda Arsena" 2340 m. Poi la ripida e delicata discesa, con breve risalita al Passo del Corno 2222 m. Poi si scende ad attraversare tutta l'alta Val Polledrino. Arrivati al bel ripiano erboso, il sentiero ahimè scende ben al di sotto del Rifugio Coca, dove si congiunge con il sentiero proveniente dal fondovalle, e dopo aver attraversato su ponticello in cemento il Torrente Coca, sale al Rifugio Merelli al Coca 1892 m. Stambecchi dappertutto e soprattutto intorno al rifugio. Nonostante la presenza di  un "Carlino" famelico cane di nome Giotto, che cercava invano di scacciarli.