Alle falde della Concarena: Tamba del Giass e Rifugio Iseo


Publiziert von Antonio59 ! , 23. März 2023 um 23:43.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:19 März 2023
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 1228 m
Abstieg: 1228 m
Strecke:16,56 km

Stamattina parto presto, per modo di dire, alle 8 sono a Capo di Ponte, proprio in mezzo tra le Alpi Orobie e quelle Retiche Meridionali. Tiro a sorte e la mia bussola, mi spinge ancora a ovest sulle Orobie, versante camuno.
Sono vicino all'area camper a fianco del fiume Oglio, e salgo dolcemente per la strada per Ono, in mezzo ai vigneti, si passa dalla fontana del partigiano, e poi a un area Pic-NIc, prendo in salita una stradina ancora opiù piccola : Via Prati/Pracc, chiusa al transito veicolare, e che arriva tra le case di Ono, qui punto a nord e in piano arrivo all'isolata chiesa di San Pietro 520 m. Qui una mulattiera sale a una cappelletta e arriva a intersecare la stradina forestale per il Passo Campelli, proprio nel punto dove c'è il divieto di transito ( pagando si può proseguire ), ovviamente qui avrei potuto arrivare in auto, risparmiando almeno 40 minuti.

Qui una stele secolare con su un teschio ci ricorda il rapporto dei "local" con la morte, infatti non mancano scheletri con la falce neanche sulle cappelle e varie sentenze vendicative.
Proprio di fronte alla mulattiera da cui sono arrivato, c'è una ripida carrareccia sterrata, già con l'indicazione per il Rifugio Iseo. Si arriva così a un prato con baita, al cui bordo è presente un enorme dolina carsica: "l'Abisso". Seguendo i segnavia si passa da alcune baite isolate e da una dismessa cava di pietrisco, e infine si arriva su un'altra carrareccia ( chiusa al transito ai non autorizzati ). Svoltando a sinistra, si sale, evito alcune altre varianti, ma secondo me questa è già fin troppo diretta, infatti nei pressi di un ghiaione, la stradina si impenna a livelli di quasi ribaltamento. Qui ci sono già bellissimi scorci sulla Concarena. Dopo questo ripido "scalino" la stradina diventa più umana e passa da una bella baita, dove a destra si svolta per andare direttamente al rifugio. Io invece proseguo dritto in salita, arrivando al bell'alpeggio di "Baite Natù", con un panorama fantastico sulle pareti est della Concarena, adesso innevate. In mezzo alle case c'è anche una fontana. Esco in piano verso ovest, e dopo l'ultima baita riprendo a salire. Lascio andare a sinistra 2 sentieri che vanno ad attraversare il selvaggio vallone : quello dei Contrabbandieri e quello per il Toc de la Nef. In cima alla salita nella rada pineta, una volta c'era anche il bivio per le Corna Rossa, ormai irriconoscibile. Io proseguo adesso a mezza costa su un sentiero di nuova ri-marcatura, che si sviluppa intorno ai 1500 metri e svoltando l'angolo dietro le Corna Rossa si porta a nord. E qui l'ambiente cambia come tra l'estate e l'inverno. Iniziano le croste ghiacciate e poi man mano uno spesso strato di neve dura. I ghiaioni dolomitici scendenti dalla Cima Ladrinai sono meravigliosi in veste invernale. Perdo un pò di quota e arrivo alla svolta che in breve a sinistra mi porta a una grotta molto famosa : La Tamba del Giass, dove anche a giugno si può trovare ancora ghiaccio, per via dell'aria gelida proveniente dalle viscere della Concarena. Ora preso il sentiero che scende, man mano cambiando versante la neve cala e scema quasi del tutto, ma  ultimo crostone sul sentiero impone cautela. In breve arrivo in luogo più tranquillo alle Baite Nuadè, e con una sterrata sono presto al Rifugio Baita Iseo 1335, dove mi concedo un caffè e 4 chiacchiere con il giovane gestore.
Per la discesa prendo il sentiero sotto il rifugio ( anche Sentiero Italia ), che scende veloce alla bella radura con baite di Parzaniga, e poi arriva sulla strada in località Pisul 868 m.
Qui si scende lungo l strada a destra per circa un chilometro, poi si prende un sentiero a sinistra ( cartelli ) che in discesa arriva nella Valle del fiume Clegna, al Ponte delle Capre 760.
Si risale sulla sponda opposta per 50 m+ , per poi scendere (dopo essere passati dalla località Pisinè ) al bel villaggio di Pescarzo. Uscendo poi al di sotto dell'abitato si prende una larga mulattiera acciottolata che arriva a Cemmo, e rasentando il margine destro del paese si esce per Via Tizzone ( stretto viottolo di campagna ) che arriva  a Capo di Ponte, proprio al parcheggio.

Tourengänger: Antonio59 !


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