Anello del Costone di Pigra

La zona è notissima e frequentatissima, le piste ed i sentieri sono tanti, i panorami... è inutile dirlo, le combinazioni per le escursioni sono innumerevoli, ma... noi non ci siamo mai stati. Forse il vero ed unico problema per organizzare un bel giro da queste parti è trovare un parcheggio in uno dei paesi sulla riva del lago, ma durante la settimana, per lo meno a Colonno, si trova comodamente e gratuitamente posto un po' in alto al termine degli spazi a pagamento. L'accesso ai "monti", pur con mulattiere rese carrozzabili, è talmente ripido da richiedere l'uso mezzi speciali, e quindi in pratica pressochè solo pedonale; i sentieri sono variamente segnalati: dai comuni, da iniziativa privata o anche da niente, ma ci si orienta sempre facilmente, anche fra i tortuosi vicoli di Pigra. 


Proseguendo in salita lungo Via Cappella, dopo un tornante e prima di un cortile privato, si imbocca a destra  una mulattiera acciottolata che sale subito molto ripida superando a tornanti un'area terrazzata ad uliveti; fra le coltivazioni si oltrepassano nuclei sparsi di cascine (Barnengo, Luglierno e Cambrianico) per poi entrare in una zona ormai abbandonata ed invasa dalla vegetazione opportunista. Si raggiunge quindi il vasto abitato di Corniga, dove le numerose abitazioni si alternano a stretti vicoli ed ampi cortili, tutto attorno ad una chiesetta con portico; compaiono le segnalazioni di un Sentiero Ciclamino (numero 3 o 17...)che sale fino ai prati di Solasco: in realtà è ancora una larga mulattiera acciottolata e relativamente carrozzabile. Attraversato un tratto a bosco di castagno e faggio, si raggiunge il larghissimo maggengo dei Monti ai Prati: da qui la strada prosegue cementata nella faggeta oltrepassando un agriturismo ed andando a raggiungere il crinale in corrispondenza dell'Alpe di Colonno. Si incrocia la ex-strada militare Pigra-Rifugio Venini e si sale sul dosso con la croce dell'alpe; da qui si inizia a seguire fedelmente la dorsale  con parecchi saliscendi da quote minori, talora a pascolo e talora fra i faggi, fino a raggiungere il punto trigonometrico culminante del Monte Costone. Con una leggera angolazione della dorsale si scende alla Bocchetta di Pigra, incrocio di sentieri: trascuriamo la discesa diretta a Pigra ed il proseguimento in cresta per imboccare una poco visibile traccia che si addentra nella boscaglia al di là di una bolla semi-asciutta; il sentierino è principalmente pianeggiante fino ad un dosso boscoso, poi cala molto ripidamente - quasi invisibile - in una fitta faggeta: oltrepassato un roccolo, raggiunge subito la Bocchetta della Zerla con le sue due cascine. Imboccando il Sentiero 8 si continua nella discesa boscosa fino a raggiungere la conca prativa dell'Alpe di Blessagno, le cui costruzioni si trovano a monte sulla sinistra. Raggiunta la confluenza nella strada che sale da Blessagno, nei pressi di un agriturismo, si prosegue sulla sinistra andando a raggiungere le pertinenze della Cascina Pianello, dove una recente segnaletica con transennatura accompagna ad aggirare dal basso i prati; oltrepassata anche la traccia che scende direttamente dal soprastante "Piz Pasquela" (Monte Pasquella), ci si avvia sul lungo traverso, coperto da una sorta di galleria di noccioli ed ontani, che si conclude al casello dell'acquedotto di Pigra. Aggirato da destra il campo sportivo, dalle strade periferiche del paese fra le villette a schiera si scende in direzione della funivia nel nucleo più antico: scalinate, fontane e vecchie abitazioni accompagnano fino alla piazza di fronte al maestoso edificio della Società Operaia (nato nel 1877 come "centro sociale" con locali adibiti a latteria, teatro, asilo, scuola elementare, tecnica e di cucito, ora è sede della pro loco "Amici di Pigra"). Dal paese si prosegue lungo una comoda carrozzabile sterrata ed ormai inerbata che scende con larghe curve fino alle case di Lomia ed al ponte pedonale sul torrente della Valle della Camoggia; sulla riva opposta una ripida scalinata sale ad un gruppo di edifici rurali e poi il sentiero continua pianeggiante ed affiancato da muri a secco fino a raggiungere Corniga, dove si ritrova la via di salita.