Monte Sertore: traversata da Pigra a Colonno (CO)

A distanza di circa un anno ripeto con Poldo, che è poco allenato, la panoramica traversata tra Pigra e l'Alpe di Colonno, con ambiente innevato.

Per rendere meno impegnativo il percorso decidiamo di partire da ancora da Colonno ma di procedere in senso inverso, ovvero raggiungere Argegno su strada, un paio di km subito, quando non c'è traffico, per poi salire con la funivia di Pigra, prima corsa festiva alle 8:30.

Quasi 700 m in 5 minuti ed a Pigra ci accoglie già il sole. Si prospetta una giornata fantastica.

Risaliamo i vicoli del paese, tra cui la via monte Pasquella, evitiamo tutte le deviazioni per gli itinerari segnati (con piccole frecce in legno), attraversiamo la strada che prosegue verso l'alpe di Colonno ed il rifugio Boffalora. Proseguiamo ancora su asfalto verso la zona nuova a monte del paese, seguendo via Campo sportivo fino al termine.

Qui si stacca un evidente sentiero a mezza costa, in direzione ovest, che porta all'alpe di Blessagno. Vi è un cartello in legno con l'indicazione  agriturismo 'Le radici' che ci instrada correttamente. Seguendo sempre le indicazioni per l'agriturismo si arriva fino al recinto di una cascina da dove, abbandonando il sentiero, si inizia la salita vera e propria per raggiungere la cima del monte Pasquella. Di seguito, mantenendosi lungo il crinale, si sale sui monti Sertore e Costone, inframezzati da vari 'panettoni' più bassi.

Per agevolare la salita, vedendo dal basso i versanti meridionali quasi completamente spogli di neve, abbiamo scelto di lasciare nel bagagliaio le ciaspole. In effetti la salita fino alla cima del Pasquella è molto poco innevata. Più difficoltà invece lungo il crinale: camminando prevalentemente sul lato esposto a nord abbiamo trovato diversiaccumuli di neve polverosa portata dal vento.

Il panorama a 360° ed il sole compensano queste piccole difficoltà. Arriviamo all'alpe di Colonno, chiusa, che offre un ottimo punto riparato ed assolato per una meritata pausa. Si sta veramente bene.

Rigenerati riprendiamo la lunga discesa verso Colonno evitando di imboccare subito la mulattiera che dall'alpe aggira il costone ad ovest. Preferiamo seguire il bel sentiero, purtroppo ormai abbandonato, che si raggiunge attraversando longitudinalmente il parcheggio del ristoro. In un primo momento ci sembra stranamente di poter seguire una buona traccia sulla neve. Ma dopo poche decine di metri il manto torna ad essere immacolato, evidentemente che chi è salito in auto si è spinto un po' più in avanti per godere del panorama.

Poco male, ormai conosco bene il percorso, basta segiure il crinale camminando a fianco del bosco. Sii arriva in un punto dove il sentiero diventa evidente, delimitato da muretti a secco ormai inglobato nelle strutture lignee, radici e tronchi, di antichi e contorti faggi che lo delimitavano.

La discesa è rapida e in breve si raggiunge la mulattiera, poco sopra i monti Prati, super assolati e panoramici. La discesa prosegue ormai su terreno asciutto raggiungendo vai via i caratteristici abitati di Solasco e Corniga, con i loro rustici ben ristrutturati, la caratteristica chiesa e la casa museo degli antichi attrezzi.

Ultimi scorci panoramici su Colonno dove la vista spazia dalla penisola del Balbianello e l'isola Comacina, con lo sfondo imponente delle Grigne, fino ad Argegno ed oltre.