Giardino del Merlo (Alto Lario ovest)
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Facile passeggiata con lo scopo di visitare il Giardino del Merlo, parco botanico a picco sul lago che offre splendide visuali sul Lario e le cime circostanti. E’ costruito sul Sasso di Musso ai piedi delle rovine del castello del Meneghino che, nel 500, dominava incontrastato il lago.
Il Giardino di Merlo fu edificato alla metà dell’800 da Giovanni Manzi, nobile locale, ispirandosi ai giardini della riviera ligure su terreni scoscesi. Sfruttando i due versanti del monte creò un giardino con le specie mediterranee, oltre a quelle importate da oriente, a sud e quelle alpine a nord, tra viottoli, scalinate, passerelle, ponticelli, grotte. Deve il suo nome ai merli che vi venivano a nidificare. Alla morte dell'ultima erede del Manzi nel 1945 il giardino fu abbandonato e vennero costruite cave di marmo al suo interno. Nel 2018, dopo lavori di recupero, la Comunità Montana lo ha riaperto al pubblico.
Per allungare un po' il percorso decidiamo di partire da Pianello dove, lasciata l'auto nel posteggio lungo la strada, scendiamo all'imbarcadero per immetterci nella "Passeggiata Breva e Tivan" proveniente da Cremia e porta a Musso costeggiando fedelmente le rive del lago. Dopo aver visitato il porto di Musso prendiamo una scalinata che ci porta sulla strada per Dongo. Lungo la strada una targa ricorda il luogo dove i partigiani catturarono Mussolini il 27 aprile 1945. Dopo 300mt di strada arriviamo al cancello di ingresso al giardino ed iniziamo la visita salendo sui viottoli. Non c'è nessuna segnaletica dei percorsi ma solo cartelli indicanti i nomi delle piante e la loro provenienza. Ci sono altri ingressi e vari percorsi a tornanti con dolci pendenze che si incrociano più volte sempre con vista sul lago e le montagne. Troviamo la porta segreta nel muro ed entriamo a visitare la casa del custode. Girando un po' a caso passiamo un ponte e ci ritroviamo nella cava, poi attraversiamo due brevi gallerie che portano alla via che sale sul versante nord. La via è chiusa a causa del pericolo di caduta massi. Tornati sui nostri passi proseguiamo la salita passando un cancello che delimita il giardino ed arriviamo alla chiesa di Sant'Eufemia dove sostiamo per lo spuntino. Riprendiamo la via in direzione di Dongo su mulattiera nel versante nord del monte. Questo tratto era l'antica Via Regina, la strada della sponda ovest del Lario prima della costruzione delle galleria. Scendiamo a Dongo dove andiamo a visitare l'antica chiesa di Santa Maria in Martinico. Raggiunto il porto andiamo a prendere la ciclabile che, nel primo tratto, è una passarella a fianco della statale poi è il vecchio percorso della strada principale. A Musso ritroviamo il percorso dell'andata che seguiamo fedelmente fino al posteggio.
Partecipanti: Dario, Rita.
Tempo di percorrenza 3h53' (20' sosta).
Meteo: bello, limpido.
Piacevole passeggiata con interessanti spunti panoramici e sorprendenti e curiosi aspetti adatta a tutti.
Partecipanti: Dario, Rita.
Tempo di percorrenza 3h53' (20' sosta).
Meteo: bello, limpido.
Piacevole passeggiata con interessanti spunti panoramici e sorprendenti e curiosi aspetti adatta a tutti.
Tourengänger:
morgan
Communities: Hikr in italiano
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