Cresta dei Toni, Val Mastallone
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"Recesso da camosci" è l'icastica espressione con cui il Ravelli, nella sua storica guida "Valsesia e Monte Rosa" definisce queste selvatiche cime, poste all'inizio della valle dove scorre il Mastallone, il principale affluente di sinistra del Sesia, poco prima di infilarsi sotto il ponte della gula.
Nonostante le quote modeste (comprese tra i 1015 metri del Tono della Selva ed i 1248 metri del Tono di Nona), sono cime raramente salite, impegnative e prive di segnaletica.
Pare che negli anni '60 ci fosse un sentiero CAI che percorreva la cresta e arrivava fino alla Cima di Grignano, cosa che stupisce, se pensiamo al tipo di terreno che si incontra. L'attacco della cresta avviene nel punto più delicato del percorso, un infido canalino immediatamente a Sud del Tono della Selva, dove pare del tutto inverosimile che un tempo potesse passare un sentiero, vista l'assoluta assenza di manufatti a facilitare un'ascesa che rimane a proprio rischio e pericolo, comunque la si voglia affrontare.
Una volta raggiunta la cresta in corrispondenza alla bocchetta che si trova in cima al canalino di cui sopra, la salita verso il Tono della Selva (a sinistra) e il Tono dei Turchi (a destra) non presenta difficoltà vere e proprie. Ben più impegnativo il seguito verso il Tono Piatto e il Tono di Nona: il Tono Piatto, franoso e oggettivamente pericoloso, e il Tono di Nona dove la roccia è migliore ma l'esposizione e le pendenze sono notevoli. Entrambe queste cime richiedono degli aggiramenti sul versante sud, essendo il filo di cresta talvolta troppo esposto o troppo franoso.
Segnalo come percorso di accesso alla cresta (o via di fuga...) il facile canale boscoso che abbiamo disceso al ritorno, dalla bocchetta situata tra il Tono Piatto e il Tono dei Turchi, e che consiglio a chi volesse provare a salire il Tono dei Turchi evitando i tratti più impegnativi.
La corda non è rimasta nello zaino ma è stata utilizzata in diverse occasioni: per l'accesso alla forcella tra il Tono della Selva e il Tono dei Turchi, per scendere dal Tono di Nona (4 calate su alberelli, intervallate da tratti più "camminabili") e infine per scendere nel canale tra il Tono Piatto e il Tono dei Turchi.
Giro memorabile in un ambiente di grande fascino.
Tempo impiegato: 5:30 all'andata, tutto compreso; 3 ore per la discesa.
Tourengänger:
atal

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