Piz Miez 3118 m dal Lucomagno - prima uscita invernale 22/23
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Visto da
michea82
L'ambiente del Lucomagno e del gruppo Scopi è di grande bellezza con la sua roccia nera, il lago e il panorama su tutte le Alpi Ticinesi.
Il Piz Miez, a differenza del suo capogruppo, conserva intatta la sua natura selvaggia.
Da questi luoghi è inevitabile rifarsi gli occhi con uno sguardo in primo piano sulle vette della Greina e della Val di Blenio, dal gruppo del Medel, al Gaglianera, Vial, Terri, fino all'Adula. L'occhio si spinge ben oltre fino al Disgrazia e al Bernina e, ad ovest, dietro al Basodino, al Leone, Weisshorn, Dom, Nadelhorn e l'elenco è infinito.
Il nostro itinerario è semplice ed è una perfetta uscita in stile invernale, con tanto di canale e cresta.
Il Lucomagno è un valico quasi sempre aperto che garantisce un accesso rapido a queste montagne.
Giusto per farsi un'idea della vista: il Piz Terri visto dal Piz Miez

Descrizione
Lasciamo l'auto all'Ospizio e ci incamminiamo verso nord sulla sterrata che sovrasta la galleria. Costeggiamo il grande lago diga (Lago di Santa Maria). La sera prima è nevicato sopra i 2200 metri, ora c'è vento da nord, la giornata sarà serena e freddina.
Dopo più di 1 km imbocchiamo sulla destra il sentiero per lo Scopi. È segnalato da un paio di omini di roccia. Esso risale le ripide pendici erbose effettuando dei tornanti.
Più o meno in corrispondenza del quinto tornante, a quota 2300 m, abbandoniamo il sentiero e affrontiamo il vasto pendio occidentale che converge nella cresta di collegamento tra Scopi e Miez.
Poco prima di lasciare il sentiero per lo Scopi - di fronte al vasto pendio occidentale

Il pendio - siamo a quota 2620 m

A sentimento risaliamo il grande vallone, c'è un po' di neve, attraversiamo il torrente e ci spostiamo a sinistra, in diagonale. Gradualmente neve e pendenze aumentano, nei canalini si sprofonda. Indossiamo i ramponi intorno ai 2600 metri. Le mani ci si congelano durante il cambio assetto per via del vento.
Decidiamo di risalire un canale. Superato un dosso puntiamo quindi al canale che si trova sulla destra (c'è un altro canalone a sinistra ma presenta alcuni risalti rocciosi alla base).
La progressione è lenta in partenza a causa dello sprofondamento. In seguito si sale agevolmente. La pendenza si fa vieppiù marcata nella parte alta, si arriva ai 45 gradi. In uscita il canale è stato soffiato e quindi la neve è gelata, necessitiamo della piccozza. Il dislivello del canale è di circa 200 metri.
Giunti alla sella, quotata 3075 m, ci fermiamo per pochi istanti. Lo Scopi è vicinissimo a noi. Ma noi procediamo lungo la cresta, superiamo un promontorio, ci abbassiamo leggermente prestando attenzione ad alcune cornici, quindi risaliamo la cresta sud del Miez che è breve. Ci sono alcuni passaggi di grado II, non è difficile ma con la neve richiede concentrazione.
Base della breve cresta sud del Miez, vista verso sud (verso il promontorio adiacente la sella 3075 m)

Alle 12.30, dopo 4 ore, siamo in vetta al Miez.
Come descritto nell'incipit si tratta di una vetta molto panoramica.
Il sole e l'assenza del vento a 3000 metri sono per noi un regalo: ci godiamo la vetta quasi come in estate.
Per la discesa ripercorriamo il percorso dell'andata a ritroso. Disarrampichiamo i passaggi della cresta, ritorniamo alla sella 3075 m. Da qui salire allo Scopi e sfruttare la via normale dello stesso sarebbe un'opzione ragionevole ed interessante. Ma dal canale siamo più di diretti.
La parte delicata iniziale la discendiamo senza problemi.
In seguito terremo i ramponi fino al sentiero sotto la quota 2300 m, sfruttando le parti di terreno maggiormente innevate. Chiuderemo il tour di nuovo presso l'Ospizio del Lucomagno in orari gradevoli (16.00 circa).
Canale durante la discesa

Visto da
m323
Cosa c'è d'altro da aggiungere? Niente, soltanto grazie! In questa occasione ho potuto conoscere Carlo, anche lui come Michea una persona molto gradevole, e trascorso un'altra bellissima giornata in montagna.
E lemme lemme, arrivando in cima al Piez Miez, mi mancano ora meno di 10 vette per completare tutti i 3000 ticinesi, un traguardo a cui ormai ci penso... alla prossima.
Video
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[/drive.google.com/file/d/1u_qilohBVKdd93lktKrLXzm9DAhLKNsm/v...] (sella 3075)
[/drive.google.com/file/d/1ezwBs12JCTYpc-_tz8XrJqglJ2ps3XVk/v...] (cresta sud)
[/drive.google.com/file/d/1oTopHJfgIIe1zMV2LY2RY6hkLOsygWqj/v...] (idem)
[/drive.google.com/file/d/1LRAtflOjKRK02XzWu2mWUrviQqV_09MJ/v...] (vetta)
[/drive.google.com/file/d/1TtCNHtMQ68y-M8RAvLZHPIy0_0IGUsYu/v...] (canale)

L'ambiente del Lucomagno e del gruppo Scopi è di grande bellezza con la sua roccia nera, il lago e il panorama su tutte le Alpi Ticinesi.
Il Piz Miez, a differenza del suo capogruppo, conserva intatta la sua natura selvaggia.
Da questi luoghi è inevitabile rifarsi gli occhi con uno sguardo in primo piano sulle vette della Greina e della Val di Blenio, dal gruppo del Medel, al Gaglianera, Vial, Terri, fino all'Adula. L'occhio si spinge ben oltre fino al Disgrazia e al Bernina e, ad ovest, dietro al Basodino, al Leone, Weisshorn, Dom, Nadelhorn e l'elenco è infinito.
Il nostro itinerario è semplice ed è una perfetta uscita in stile invernale, con tanto di canale e cresta.
Il Lucomagno è un valico quasi sempre aperto che garantisce un accesso rapido a queste montagne.
Giusto per farsi un'idea della vista: il Piz Terri visto dal Piz Miez

Descrizione
Lasciamo l'auto all'Ospizio e ci incamminiamo verso nord sulla sterrata che sovrasta la galleria. Costeggiamo il grande lago diga (Lago di Santa Maria). La sera prima è nevicato sopra i 2200 metri, ora c'è vento da nord, la giornata sarà serena e freddina.
Dopo più di 1 km imbocchiamo sulla destra il sentiero per lo Scopi. È segnalato da un paio di omini di roccia. Esso risale le ripide pendici erbose effettuando dei tornanti.
Più o meno in corrispondenza del quinto tornante, a quota 2300 m, abbandoniamo il sentiero e affrontiamo il vasto pendio occidentale che converge nella cresta di collegamento tra Scopi e Miez.
Poco prima di lasciare il sentiero per lo Scopi - di fronte al vasto pendio occidentale

Il pendio - siamo a quota 2620 m

A sentimento risaliamo il grande vallone, c'è un po' di neve, attraversiamo il torrente e ci spostiamo a sinistra, in diagonale. Gradualmente neve e pendenze aumentano, nei canalini si sprofonda. Indossiamo i ramponi intorno ai 2600 metri. Le mani ci si congelano durante il cambio assetto per via del vento.
Decidiamo di risalire un canale. Superato un dosso puntiamo quindi al canale che si trova sulla destra (c'è un altro canalone a sinistra ma presenta alcuni risalti rocciosi alla base).
La progressione è lenta in partenza a causa dello sprofondamento. In seguito si sale agevolmente. La pendenza si fa vieppiù marcata nella parte alta, si arriva ai 45 gradi. In uscita il canale è stato soffiato e quindi la neve è gelata, necessitiamo della piccozza. Il dislivello del canale è di circa 200 metri.
Giunti alla sella, quotata 3075 m, ci fermiamo per pochi istanti. Lo Scopi è vicinissimo a noi. Ma noi procediamo lungo la cresta, superiamo un promontorio, ci abbassiamo leggermente prestando attenzione ad alcune cornici, quindi risaliamo la cresta sud del Miez che è breve. Ci sono alcuni passaggi di grado II, non è difficile ma con la neve richiede concentrazione.
Base della breve cresta sud del Miez, vista verso sud (verso il promontorio adiacente la sella 3075 m)

Alle 12.30, dopo 4 ore, siamo in vetta al Miez.
Come descritto nell'incipit si tratta di una vetta molto panoramica.
Il sole e l'assenza del vento a 3000 metri sono per noi un regalo: ci godiamo la vetta quasi come in estate.
Per la discesa ripercorriamo il percorso dell'andata a ritroso. Disarrampichiamo i passaggi della cresta, ritorniamo alla sella 3075 m. Da qui salire allo Scopi e sfruttare la via normale dello stesso sarebbe un'opzione ragionevole ed interessante. Ma dal canale siamo più di diretti.
La parte delicata iniziale la discendiamo senza problemi.
In seguito terremo i ramponi fino al sentiero sotto la quota 2300 m, sfruttando le parti di terreno maggiormente innevate. Chiuderemo il tour di nuovo presso l'Ospizio del Lucomagno in orari gradevoli (16.00 circa).
Canale durante la discesa

Visto da

Cosa c'è d'altro da aggiungere? Niente, soltanto grazie! In questa occasione ho potuto conoscere Carlo, anche lui come Michea una persona molto gradevole, e trascorso un'altra bellissima giornata in montagna.
E lemme lemme, arrivando in cima al Piez Miez, mi mancano ora meno di 10 vette per completare tutti i 3000 ticinesi, un traguardo a cui ormai ci penso... alla prossima.
Video
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[/drive.google.com/file/d/1TtCNHtMQ68y-M8RAvLZHPIy0_0IGUsYu/v...] (canale)
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