Piz Miez 3119mt - Scopi 3190mt - Pizzo del Corvo 3015mt dal Lucomagno
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Escursione medio-facile caratterizzata dalla bella e divertente cresta W del Piz Miez (II e qualche corda fissa nei tratti più esposti, mai troppo aerea o esposta comunque; eventualmente portare casco e spezzone di corda) e dalla traversata in cresta allo Scopi e al Pizzo del Corvo. Per l'attacco alla cresta W del Piz Miez, tracce di sentiero e poi attraversamento di una vasta pietraia senza tracce o bolli. Cresta per lo Scopi facile (qualche passaggio di I) e traversata al Pizzo de Corvo su tracce di sentiero. Discesa per la normale allo Scopi su bella traccia di sentiero.
Dalla piazzola a q.1892mt, si prende l'unica traccia di sentiero (paletto con segno bianco-rosso un po' sbiadito all'attacco) che sale lungo il ripido versante della vallata e che con numerosi tornanti passa attraverso i para-valanghe, per lo più rimanendo a N di questi ultimi. Inizialmente si incrocia più volte i cavi della cabinovia, ma da q. 2160mt circa tutto il percorso si svolge rimanendo a sinistra di questi. Da q. 2350mt circa, il pendio si fa più dolce e si punta sempre su traccia di sentiero alla stazione intermedia in disuso della vecchia cabinovia (credo) a q. 2506mt (1h10min). Qui le tracce finiscono e inizia una vasta pietraia che bisogna attraversare interamente in direzione SE, ricercando il percorso migliore e puntando a un traliccio posto sulla cresta W del Piz Miez. Giunti al traliccio a q. 2888mt circa (2h20min; presenza di un caratteristico spuntone di roccia sospeso nel vuoto sul vallone tra Piz Miez e Scopi), si attacca la cresta W del Piz Miez che non è mai troppo esposta o aerea e presenta diversi passaggi di facile e divertente arrampicata (I-II). I passaggi più difficili sono comunque facilitati da corde fisse (spesso più di intralcio che altro) e ci sono anche alcuni spit per fare sicura. La roccia sul filo di cresta è sempre solida, mentre se ci si abbassa sulla destra è più marcia e friabile. L'anticima del Piz Miez è caratterizzata da una liscia placca di roccia esposta sul lato sinistro ma si supera facilmente rimanendo sotto di essa sulla destra. Dall'anticima alla cima è possibile rimanere sempre sotto il filo di cresta sul lato destro fino alla stretta vetta (3119mt; 3h20min).
Dalla vetta, si scende per facili e solidi blocchi (I e corde fisse), si risale un dosso e si scende per facili roccette fino alla sella tra Piz Miez e Scopi. Da qui, su larga cresta di sfasciumi si raggiunge la vetta dello Scopi (3190mt; 4h). Non trovando l'attacco della cresta S dello Scopi (sembra in parte attrezzata con corde fisse), dalla croce, scendiamo lungo il sentiero della via normale fino a q. 3000mt (grosso ometto), dove parte un traverso facile ma su sfasciumi molto instabili fino alla q. 3049mt posta sulla cresta tra Scopi e Pizzo del Corvo. Seguendo la larga cresta si sale prima alla cima senza nome (q. 3085mt), da noi erroneamente scambiata per la cima del pizzo, e poi si scende alla insignificante vetta del Pizzo del Corvo (3015mt).
Per la discesa, rinunciamo all'idea iniziale del giro passando dal Pass Casatscha e Passo di Gana Negra (dalla relazione https://www.hikr.org/tour/post156357.html) per mancanza di tempo. Non troviamo nemmeno l'uscita del canale SW del Pizzo del Corvo, citato nelle relazioni https://www.hikr.org/tour/post121394.html e https://www.hikr.org/tour/post25170.html: i vari canali che si vedono sono comunque molto ripidi, coperti di sfasciumi e la roccia si sgretola facilmente, per cui rinunciamo anche all'idea di una discesa all'avventura. Non resta che tornare sulla normale allo Scopi seguendo a ritroso la cresta e il traverso fino a q. 3000mt, dove su bella traccia di sentiero e tagliando i numerosi tornanti, si arriva sopra la galleria della strada del Lucomagno. Si segue quindi la stradina sopra la galleria e poi un pezzo di strada fino alla piazzola di partenza.
Dalla piazzola a q.1892mt, si prende l'unica traccia di sentiero (paletto con segno bianco-rosso un po' sbiadito all'attacco) che sale lungo il ripido versante della vallata e che con numerosi tornanti passa attraverso i para-valanghe, per lo più rimanendo a N di questi ultimi. Inizialmente si incrocia più volte i cavi della cabinovia, ma da q. 2160mt circa tutto il percorso si svolge rimanendo a sinistra di questi. Da q. 2350mt circa, il pendio si fa più dolce e si punta sempre su traccia di sentiero alla stazione intermedia in disuso della vecchia cabinovia (credo) a q. 2506mt (1h10min). Qui le tracce finiscono e inizia una vasta pietraia che bisogna attraversare interamente in direzione SE, ricercando il percorso migliore e puntando a un traliccio posto sulla cresta W del Piz Miez. Giunti al traliccio a q. 2888mt circa (2h20min; presenza di un caratteristico spuntone di roccia sospeso nel vuoto sul vallone tra Piz Miez e Scopi), si attacca la cresta W del Piz Miez che non è mai troppo esposta o aerea e presenta diversi passaggi di facile e divertente arrampicata (I-II). I passaggi più difficili sono comunque facilitati da corde fisse (spesso più di intralcio che altro) e ci sono anche alcuni spit per fare sicura. La roccia sul filo di cresta è sempre solida, mentre se ci si abbassa sulla destra è più marcia e friabile. L'anticima del Piz Miez è caratterizzata da una liscia placca di roccia esposta sul lato sinistro ma si supera facilmente rimanendo sotto di essa sulla destra. Dall'anticima alla cima è possibile rimanere sempre sotto il filo di cresta sul lato destro fino alla stretta vetta (3119mt; 3h20min).
Dalla vetta, si scende per facili e solidi blocchi (I e corde fisse), si risale un dosso e si scende per facili roccette fino alla sella tra Piz Miez e Scopi. Da qui, su larga cresta di sfasciumi si raggiunge la vetta dello Scopi (3190mt; 4h). Non trovando l'attacco della cresta S dello Scopi (sembra in parte attrezzata con corde fisse), dalla croce, scendiamo lungo il sentiero della via normale fino a q. 3000mt (grosso ometto), dove parte un traverso facile ma su sfasciumi molto instabili fino alla q. 3049mt posta sulla cresta tra Scopi e Pizzo del Corvo. Seguendo la larga cresta si sale prima alla cima senza nome (q. 3085mt), da noi erroneamente scambiata per la cima del pizzo, e poi si scende alla insignificante vetta del Pizzo del Corvo (3015mt).
Per la discesa, rinunciamo all'idea iniziale del giro passando dal Pass Casatscha e Passo di Gana Negra (dalla relazione https://www.hikr.org/tour/post156357.html) per mancanza di tempo. Non troviamo nemmeno l'uscita del canale SW del Pizzo del Corvo, citato nelle relazioni https://www.hikr.org/tour/post121394.html e https://www.hikr.org/tour/post25170.html: i vari canali che si vedono sono comunque molto ripidi, coperti di sfasciumi e la roccia si sgretola facilmente, per cui rinunciamo anche all'idea di una discesa all'avventura. Non resta che tornare sulla normale allo Scopi seguendo a ritroso la cresta e il traverso fino a q. 3000mt, dove su bella traccia di sentiero e tagliando i numerosi tornanti, si arriva sopra la galleria della strada del Lucomagno. Si segue quindi la stradina sopra la galleria e poi un pezzo di strada fino alla piazzola di partenza.
Tourengänger:
ro19

Communities: Hikr in italiano, Die 44 - 3000er des Tessin
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