Dosso Tachèr 2100mt e Bivacco Tachèr 1800mt


Publiziert von giorgio59m (Girovagando) , 9. November 2022 um 14:48. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 7 November 2022
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 900 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Colico si prosegue verso Sondrio sulla superstrada, senza passare da Morbegno, si attraversano le gallerie e si esce alla rotonda dopo Talamona, qui si trova l'indicazione per la Val Tartano, si prende la deviazione direttamente alla rotonda, si prosegue dopo un paio di chilometri si prende a destra sempre ben indicato, Inizia una lunga salita piena di tornanti che porta in quota per poi entrare in Val Tartano, si passa da Campo (dove a destra si vede il famoso ponte nel cielo), e si prosegue fino a Tartano. Raggiunto Tartano si passa a fianco alla chiesa e si prosegue, si ignora la strada che scende verso la Val Corta, e ci si inoltre in Val Lunga. Al primo nucleo di baite che si incontra poco sopra la strada a sinistra (salendo), si parcheggia. Si prosegue a piedi per una decina di metri fino ad una palina che indica la discesa verso il torrente ed un ponte, vicino al ponte ci sono le frecce con sentiero 117.

   
 

Ancora Orobie Valtellinesi

           Vista da Giorgio   -    ([u giorgio59m])     

 

Di nuovo in esplorazione nelle Orobie Valtellinesi, restiamo in Val Tartano, come nell'ultima escursione.
Le nevicate, anche copiose, della scorsa settimana obbligano a scegliere altitudini ben inferiori a quelle a cui siamo abituati.
La scorsa escursione, guardandomi attorno dal bel bivacco Gusmeroli, avevo notato la dorsale che divide la Val Lunga dalla Val Corta, con molti alpeggi e prati in quota che si aprono su grandi distese boschive.
La prima elevazione è il Dosso Tachèr, a 2100mt, con la possibilità di pranzo al Bivacco Tachèr, sicuramente ben più spartanto del Gusmeroli, ma sufficiente per accendere il camino e pranzare con i nostri panini al caldo.
L'idea piace, e solletica la curiosità dei Malnat, che si associano alla gita.
Saliti a Tartano, proseguiamo in Val Lunga, al primo nucleo di baite, sulla sinistra sopra la strada, si parcheggia e si prosegue per una decina di metri a piedi fino al paletto con le indicazioni che scende verso il fiume.
In alternativa, come il nostro percorso al ritorno, si prosegue poco oltre fino alla chiesetta di Piana, si parcheggia e si scende verso la chiesa, si prosegue verso valle ignorando il primo ponte che attraversa il torrente fino al secondo ponte, indicazioni per il sentiero 117.
Alle 8.00 siamo in sei ad iniziare questa avventura, perchè un pò di avventura si tratta, tre Girovagando e tre Malnat.
Già al parcheggio mi accorgo di aver sottovalutato l'esposizione del versante di salita, guardando le montagne attorno è evidente che la neve è ben presente già dai 1500mt in su ... le cime dai 2000mt sono magnificamente bianche.
Bisogna rivedere i piani iniziali, che prevedevano un anello per la discesa, ma sorgono anche enormi dubbi sulla possibilità di raggiungere la cima, stupidamente non abbiamo i ramponcini, solo i Malnat si sono dimostrati previdenti.
Non ci scoraggiamo, obiettivo sicuro è il bivacco, poi vediamo come si presenta la salita alla cima, al limite si aspettano gli amici meglio attrezzati per scendere assieme al bivacco per pranzo.
Passato il ponticello si inizia a salire, sono 200mt veramente ripidi con tornanti stretti nel bosco spesso su gradini di pietra.
Dopo una mezzora si esce dal bosco attorno i 1500mt, sopra di noi una grande distesa prativa, tutta completamente bianca.
Lo spessore di neve è di 5cm circa appena fuori dal bosco, e sale man mano che si guadagna quota.
Se il primo tratto fino al prato è ripido, nel prato inizia una lunga serie di traversi e tornanti guadagnando lentamente quota, si lascia una prima baita sulla sinistra poi una seconda ad un tornante, infine si arriva al gruppo di baite della Casera Gavet Q1726 (9:00), ci fermiamo 10min per tirar fiato e guardarci in giro.
Qui sappiamo di abbandonare il sentiero 117, che prosegue facendo il giro degli alpeggi alti e poi scavallare in Val Corta.
Come ho già ripetuto nelle precedenti relazioni, la mappatura digitale dei sentieri in queste valli è sconcertante.
Tralasciando le mete principali e ben battute, ci sono mappe che indicano sentieri che su altre proprio non ci sono, si trovano sul posto sentieri che non hanno riscontro su nessuna mappa, un vero pasticcio preparare escursioni.
Abbiamo fortuna e alla Casera Gavet ci sono orme sulla neve che conducono nella direzione del bivacco, ovviamente le seguiamo pedestramente.
Alle 9:30 siamo al bivacco Tachèr a 1800mt, al nostro arrivo 4 camosci scappano disturbati, altri due scompaiono verso la cresta.
Il bivacco è sicuramente un vecchio alpeggio, situato sulla cresta in una radura prativa, con panorami davvero stupendi.
Non è un gran che come struttura, soprattutto paragonato al vicino (praticamente il linea retta sull'altro lato della valle, ma la posizione è stupenda come l'ambiente che la circonda, e la neve (almeno un 15cm) rende tutto ancora più meraviglioso.
Dopo una breve pausa iniziamo la salita verso la cima, la fortuna ci assiste e seguiamo tracce di scarponi che salgono nel bosco in direzione della cresta.
Si raggiunge un primo pianoro a Q1870, poi un secondo pianoro a Q1900, qui le tracce umane cessano, solo passaggi di camosci.
La cima si trova a +200mt sopra di noi, ma la salita è notevolmente ripida, c'è il bosco certo ma ci sono neve e rododendri come ostacolo.



Senza tergiversare iniziamo la salita, che si fa via via sempre più ripida e quasi verticale nell'ultimo tratto, ma con caparbietà alle 10:43 siamo sul Dosso Tachèr, con un bel omone di sasso visibile anche dal basso, e la cima versa e propria poco oltre sulla cresta sgombra ed innevata.
Il paesaggio ti lascia a bocca aperta, la neve caduta abbondante rende tutto troppo bello, ed una giornata limpida e soleggiata, anche se fredda, sono il premio per aver osato.
Dopo una ventina di minuti in cima prendiamo la via del ritorno, da fare con molta molta cautela per la verticalità e la neve.
A dire il vero è stato più facile del previsto e veloce, arrivati al pianoro sotto la cima, dove terminavano le orme di scarponi, è una passeggiata in 20-25cm di neve, alle 11:35 siamo di nuovo al rifugio e questa volta per pranzare.



Sul lato soleggiato della baita, sul retro, c'è un grande tavolo di legno e panche, tutto coperto di neve, ma appoggiato ai muri una lunga panca di legno ci invita a pranzare al tepore del sole.
Cancelliamo l'idea iniziale di accendere il camino e pranzare dentro, dove fa freschino, per goderci il sole.
Quindi breve ispezione interna, dove troviamo un letto matrimoniale con coperte, un tavolo per pranzare, camino con buona dotazione di legna sia dentro che all'esterno, un tavolato con qualche residuo di generi alimentari e bottiglie.
Al sole ci gustiamo il pranzo che concludiamo con caffè, grappe, dolci e biscotti in quantità quasi esagerata.
Alle 13:30 ci prepariamo a scendere, le giornate sono corte quindi iniziamo la discesa, tornando ai pratoni della casera Gavet, poi giù con i lunghi tornanti, quindi gli ultimi 200mt molto ripidi verso il ponte.
Attraversato seguiamo il largo sentiero che ci porta alla chiesetta di Piana, dove si prova anche il Museo del Legno.
Risaliti sulla strada torniamo verso Tartano, o meglio verso Rondelli, dove abbiamo parcheggiato.
Tutti molto soddisfatti, obiettivo vetta raggiunto e la neve inaspettata in questa quantità ha reso tutto più bello.

 

 

 
 
   
 

           Vista da Imerio    -    (imerio)         

In Val Tartano sono già stato alcune volte (l’ultima il mese di luglio dello scorso anno quando, con Mario, avevamo percorso tutto il periplo salendo la Val Lunga e tornando dalla Val Corta, passando dai Laghi di Porcile e dalla Cima di Lemma), ma quando Giorgio mi ha proposto questa uscita, in un posto per me nuovo, ho sentito i miei compagni e, modificando il programma settimanale, abbiamo aderito volentieri all’uscita insieme a Giordano e Gigi.
Ritrovatici subito dopo il borgo di Tartano, abbiamo iniziato la nostra escursione (che non descrivo perché già ben raccontata da Giorgio) alle otto, incontrando la prima neve subito dopo la ripida salita iniziale che rimonta un bel bosco di abeti.
Da lì in poi siamo entrati in un mondo reso “fatato” dalla presenza della neve e dai colori autunnali, ancora ben presenti nei boschi e nelle diverse radure che abbiamo attraversato.
Non è stata un’escursione lunga, ma la presenza della neve (ancora fresca e non trasformata) ha aumentato discretamente la fatica, soprattutto nel tratto finale (da 15 a 20 cm di spessore) quando abbiamo dovuto salire direttamente il vero e proprio Dosso di Tachèr, senza nessun sentiero o tracce di precedenti salitori, cercando il percorso migliore tra i larici a volte lungo esili corridoi liberi dagli onnipresenti rododendri.
Spettacolare il panorama dalla cima, che abbiamo potuto lungamente ammirare in condizioni meteo davvero speciali e con totale assenza di vento.
Dopo la discesa, mai veramente pericolosa perché non presenta punti esposti, ma si svolge sempre nel bosco, ci siamo lungamente soffermati al Bivacco Tachèr, una baita un po’ rustica ma ben ristrutturata e con la presenza delle cose essenziali (camino, letto con materasso, legna in quantità, ecc.); vista la bella giornata abbiamo preferito mangiare al sole dove, come già detto, si stava veramente bene.
Un’altra cosa che mi ha colpito di questi boschi, è stata la presenza davvero notevole di tracce di ungulati e di lepri (con la neve è come leggere un libro che racconta la presenza degli animali…) che si è concretizzata con numerosi avvistamenti, soprattutto di camosci.
Bello anche il ritorno, dove alla fine della nostra camminata, abbiamo fatto una breve deviazione visitando il piccolo nucleo di Piana, edificato proprio di fianco al torrente che scende dalla Val Lunga.
Concludendo, è stata un’altra bella giornata trascorsa con Giorgio, Gimmy ed Angelo dei Girovagando e che ci ha permesso di pestare la prima neve di stagione, sperando che più avanti nevichi ancora (le montagne ne hanno davvero bisogno)….



​​​​​​​

 

 
 
   
 

            Vista da Gimmy   -    (gimmy)

Quest' oggi ritorniamo in Val Tartano.
Avvicinandoci con la macchina notiamo che sulle montagne attorno a noi,  c'è della neve fresca (e non solo una spruzzatina ) fino ad una quota modesta (cavolo non abbiamo i ramponcini nello zaino) non siamo stati molto previdenti, 
ragionamento logico  che facciamo, male che vada fino al bivacco arriviamo di sicuro  poi si vedrà.
Invece siamo arrivati fino alla cima del Dosso Tacher (che era l'obbiettivo di giornata)  abbastanza facilmente,  la neve era fresca, anche se il versante era bello ripido siamo saliti senza troppi problemi, anche da questa parte della valle,( come la scorsa volta dal lato opposto) una bella sorpresa,  abbiamo avvistato gruppi di camosci ,è sempre un bel vedere questi splendidi animali nel loro habitat naturale.

Ciao alla PROSSIMA


 

 
 
     
 
RIASSUNTO del PERCORSO
Percorso Totale :   7.9 Km totali, 6h:40m totali, 4:00 di cammino
Andata :   3.7 Km, 2:45 lorde, 15m soste alla cima
  4.8 Km, 3:35 lorde, 35h soste al pranzo
Ritorno :   3.1 Km, 1:10 lorde, 10m soste
Dislivello :   835mt di assoluto , 900mt di relativo
Libro di vetta:   NO
Copertura cellulare:   Buona sul percorso
Partecipanti :

  Giorgio, Gimmy, Angelo, Imerio, Gigi, Giordano, 

 
 
   
   

Altre foto, diario, tracce sul nostro sito         (ESC 439)

www.girovagando.net       

  

 

 
 
 



Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen

T3
24 Mär 22
Dosso Tacher · andrea62
WT4
12 Jan 24
Doss Tachèer · cai56
T2
16 Aug 13
Alpe Gavedin m.1805 (SO) · Alberto
WS+
29 Dez 17
Dosso Tacher · Andrea!
WS
31 Jan 21
Cima dei Lupi - 2415 m · irgi99
T2
1 Jul 21
Cima di Lemma · imerio

Kommentare (2)


Kommentar hinzufügen

numbers hat gesagt:
Gesendet am 9. November 2022 um 20:16
Bella esplorazione.

Ciao

Gesendet am 11. November 2022 um 17:42
Ciao Mario, per me zone nuove e tutte da scoprire, gran bei posti


Kommentar hinzufügen»