Tartano: Bocchetta di Cuminello


Publiziert von cai56 , 18. Oktober 2022 um 20:38. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:12 Oktober 2022
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:45
Aufstieg: 783 m
Abstieg: 831 m
Strecke:Circolare 8,65 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano alla rotonda del Tartano lungo le statali 36 e 38; si svolta a destra e si sale fino al piccolo comune di Tartano; da qui si imbocca sulla sinistra la pista della Val Lunga. Si prosegue fino a trovare le indicazioni per il Rifugio Pirata in loc. Arale. Ampi spazi di parcheggio a bordo strada.

La zona è piuttosto sconosciuta ai normali escursionisti (escludiamo i cacciatori e qualche intraprendente scialpinista): non è visibile dal fondovalle della Val Lunga, non è nominata sulle mappe e non si trova alcuna segnalazione; si tratta essenzialmente di un impervio passaggio alto fra gli alpeggi della Val Cuminello e della Val Dordonella. La valle è attraversata in quota dalla traccia dell'Alta Via della Valtartano (che evita comunque la bocchetta aggirandola dal basso, nei pressi della Baita Züch), ma i passaggi invero sono ancora pochi o nulli a causa della provvisorietà della segnaletica e della manutenzione (qui - https://www.hikr.org/tour/post134117.html - il tratto corrispondente). [Da recenti informazioni ricavate da un casuale colloquio con un funzionario del Parco delle Orobie Valtellinesi, risulta che la mancata pubblicizzazione dell'Alta Via e la scarsità/provvisorietà delle segnalazioni sia dovuta essenzialmente a resistenze locali: i proprietari dei terreni e degli alpeggi - peraltro abbandonati già da generazioni precedenti: molti decenni - non gradiscono il passaggio degli escursionisti sulle loro proprietà...]. 


Poche decine di metri dopo il Rifugio "Il Pirata" (ed il contiguo ex-rifugio Beniamino), in corrispondenza di una valletta erbosa limitata sulla destra da un muretto a secco, si volge nettamente a sinistra e si risale il ripidissimo pendio fino a raggiungere il limite del bosco; qui passa un buon sentiero che seguiremo verso sinistra. Si ignora una traccia proveniente da sinistra e si prosegue la salita nella Valle del Cuminello mantenendosi sulla destra del torrente; oltrepassato un casello dell'acquedotto, si continua a tornanti all'interno dell'abetaia raggiungendo una radura con muro a secco (muretto sulla destra a limitare uno scoscendimento pericoloso per gli animali al pascolo), a fianco del quale si prosegue nella salita fino a trovare - passando fra due abeti secolari - il punto più basso della radura longitudinale dell'Alpe Bratta. Passati a fianco della baita più bassa, si segue il sentiero (un poco meno evidente nell'erba alta) salendo a raggiugere dopo un recinto di sassi a secco ("barek") la Casera Cuminello, ancora usata come base di cacciatori. Attraverso i vasti pascoli sparsi di mucchi di pietre, si continua salendo per la valletta principale e, raggiunta la costruzione dello stallone di Cuminello, si prosegue in direzione di due successive baite (dalla prima transita in traverso il sentiero dell'Alta Via nel tratto Baita Gerna-Baita Züch) avvicinandoci alla cresta ovest della Cima Vallocci. A vista, fra la Cima Vallocci e lo spuntone dello Züch si notano due avvallamenti rocciosi separati da un dosso di blocchi accatastati: il transito è attraverso quello di sinistra; lasciati gradualmente i pascoli, ci si avvia ad accostarlo attraverso una conca di gande che va a morire presso il crinale con una paretina di pochi metri nettamente più monolitica: pochi passi lungo una ripida cengia e si raggiunge l'ampia cresta di confine con la Val Dordonella. Qui al centro non è il vero punto di passaggio: occorre salire a sinistra fra blocchi e ginepri striscianti fino a riconoscere un sasso acuminato eretto a segnale sul versante di Dordonella. Un paio di piccoli ometti di pietre indirizzano ad imboccare la labilissima traccia che si avvia al centro della valle, per poi perdersi attraverso il ripido pendio fra i ciuffi di fieno selvatico: procedendo a vista, ci si porta quindi gradualmente a raggiungere, attraverso una nuova ganda, la baita di cima dell'Alpe Dordona, dove si possono incontrare le tracce del sentiero: attraversando il torrente si sale su di un terrazzo erboso, da cui è evidente il proseguimento del percorso. Negli ultimi anni la traccia è notevolmente degradata, ma in totale è ancora abbastanza facilmente riconoscibile: in successione lungo una diagonale discendente a sinistra si oltrepassano una baita isolata (Baita Noeva) ed un lungo stallone per poi raggiungere le costruzioni dell'abbandonata Casera di Dordona. Dai pascoli antistanti (tratto meno evidente) si scende un poco per la massima pendenza fra radi cespugli di ontano: dove la vegetazione si infittisce due ometti di pietre segnalano la presenza di un buon sentiero (peraltro ormai sommerso dalle erbe) che serpeggiando a tornanti perde rapidamente quota. All'altezza della visibile Baita Corna si guada di nuovo il torrente e, tramite un sentierino franoso esposto, la si raggiunge. Scendendo come meglio possibile nel ripido pascolo sottostante, si va ad intercettare il sentiero per i Laghi di Porcile presso la Baita Bianca. Da qui, in breve, oltrepassata la Fonte dei Frati in località "Li Scesüri", si torna al parcheggio lungo la strada di fondovalle.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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andrea62 hat gesagt:
Gesendet am 19. Oktober 2022 um 07:19
Apprezzo la vostra continua ricerca di luoghi solitari e isolati
Ciao
Andrea

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. Oktober 2022 um 18:15
Fa parte del divertimento e poi... nei posti più normali ci siamo già stati...
Ciao
Marco

Gesendet am 22. Oktober 2022 um 11:24
Ciao Marco, bella e selvaggia questa escursione.
Da farci un pensiero ...
Grazie del report

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. Oktober 2022 um 17:43
E questa è la stagione adatta, o anche in un inizio inverno senza neve: molto tranquillamente.
Ciao
Marco


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