Bivacco Val Loga
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In Val Schisarolo ero passato in discesa una sola volta e ben 35 anni fa; al bivacco - allora ancora Cecchini - ero salito varie volte con gli sci e l'ultima, in una giornata di venti patagonici, ho trovato molta neve anche all'interno: questa nuova costruzione - molto bella e robusta - non corre certo questo rischio e di quella vecchia mantiene a ricordo su di una parete ancora la targa originale. Per la salita occorre dire che si tratta di un percorso apparentemente dimenticato, con tracce di passaggio fino alle baite di Le Mede e poi, fra i sassi, nei pressi del pendio che conduce alla Bocchetta del Ferrè; il tratto intermedio, con qualche ometto e scarsi bolli di vernice, va cercato con attenzione nel pascolo intonso. Da notare anche che il sentiero (C17) si rivela, ma solo per deduzione dopo il passaggio, chiuso ufficialmente per frana a causa di una non esplicitata sovrapposizione con l'indicato sentiero C29 Stuetta-Vamlera: si tratta dell'attraversamento di un canalone di sassi mobili affiancato da una spalla di rocce frantumate in una situazione di staticità assai provvisoria, dove occorre passare in modo delicato e senza toccare nulla.
Il progetto originale per la giornata sarebbe stato quello di salire alle Cime di Val Loga, ma la discesa di una densa coltre di nuvole e la distanza fra gli ometti di direzione sul pur breve percorso hanno rapidamente fatto rinunciare al proposito. Nei pressi del bivacco, deviando un poco a destra dalla via per il Passo di Val Loga, si trova un punto panoramico che domina la conca di un bellissimo laghetto annidata fra i massi alla base della Cima Settentrionale di Val Loga: un ripiego, ma gradevole ed inaspettato.
Passando alla base del primo sbarramento - il principale - della diga del Lago di Montespluga si trascura la discesa nelle Gole del Cardinello e si sale sul dosso con le costruzioni di servizio, andando ad attraversare il secondo muraglione e raggiungendo subito un incrocio di sentieri. Si volge a sinistra in lieve salita per aggirare le pendici orientali del Monte Cardine fra pascoli sassosi e massi di crollo, dove ancora vengono portati all'alpeggio greggi di capre e pecore; il sentiero prosegue poi con un lungo saliscendi in prevalente perdita di quota fino ad attraversare il breve tratto a rischio frana e affiancare dall'alto le baite di Le Mede. Lasciato alla sinistra il bivio per Vamlera e Stabisotto, seguendo le blande tracce nell'erba, si inizia la risalita della Val Schisarolo: il percorso, sempre da ricercarsi con una qualche attenzione, si rivela piacevole ed interessante per la varietà di ambienti che attraversa; si susseguono tornanti, pietraie, piccoli guadi ed infine la cresta di un'antica esigua morena glaciale. A questo punto si arriva a camminare a fianco del torrente che, ormai molto più in alto, si forma dai due residui glacionevati del Pizzo Ferrè; poco oltre si inizia la vera salita che accompagna alla Bocchetta del Ferrè: una serie di stretti tornantini nel terreno sassoso e molto smosso conduce ad un breve traverso meno ripido che si conclude in un modesto passo roccioso attrezzato con due spezzoni di catena. Dall'ampia apertura del passo si può già scorgere la "casetta" del bivacco, posta al vertice di una salita piramidale alla confluenza dei sentieri di salita e di discesa e del sentiero alpino svizzero "GPS delle cime": il Bivacco Val Loga si trova infatti al termine di una dorsale di sassi e rocce sparse che si estende verso NNO in parallelo alla linea di confine delle Cime di Val Loga. Per la discesa seguiamo il sentiero di accesso classico, che mantiene, pur con un lieve spostamento sulla sinistra, le stesse caratteristiche del passaggio in presenza di neve: parte iniziale con buona pendenza a grandi curve fra dossi rocciosi ed avvallamenti, per poi raggiungere i chilometrici e pianeggianti prati del fondovalle fino al ponte che indirizza a Montespluga. Qui invece noi deviamo a destra per percorrere il traverso a monte della sponda occidentale del Lago di Montespluga che, fra cespugli misti alpini e colate detritiche dal Monte Cardine, riporta al coronamento della seconda diga.
Il progetto originale per la giornata sarebbe stato quello di salire alle Cime di Val Loga, ma la discesa di una densa coltre di nuvole e la distanza fra gli ometti di direzione sul pur breve percorso hanno rapidamente fatto rinunciare al proposito. Nei pressi del bivacco, deviando un poco a destra dalla via per il Passo di Val Loga, si trova un punto panoramico che domina la conca di un bellissimo laghetto annidata fra i massi alla base della Cima Settentrionale di Val Loga: un ripiego, ma gradevole ed inaspettato.
Passando alla base del primo sbarramento - il principale - della diga del Lago di Montespluga si trascura la discesa nelle Gole del Cardinello e si sale sul dosso con le costruzioni di servizio, andando ad attraversare il secondo muraglione e raggiungendo subito un incrocio di sentieri. Si volge a sinistra in lieve salita per aggirare le pendici orientali del Monte Cardine fra pascoli sassosi e massi di crollo, dove ancora vengono portati all'alpeggio greggi di capre e pecore; il sentiero prosegue poi con un lungo saliscendi in prevalente perdita di quota fino ad attraversare il breve tratto a rischio frana e affiancare dall'alto le baite di Le Mede. Lasciato alla sinistra il bivio per Vamlera e Stabisotto, seguendo le blande tracce nell'erba, si inizia la risalita della Val Schisarolo: il percorso, sempre da ricercarsi con una qualche attenzione, si rivela piacevole ed interessante per la varietà di ambienti che attraversa; si susseguono tornanti, pietraie, piccoli guadi ed infine la cresta di un'antica esigua morena glaciale. A questo punto si arriva a camminare a fianco del torrente che, ormai molto più in alto, si forma dai due residui glacionevati del Pizzo Ferrè; poco oltre si inizia la vera salita che accompagna alla Bocchetta del Ferrè: una serie di stretti tornantini nel terreno sassoso e molto smosso conduce ad un breve traverso meno ripido che si conclude in un modesto passo roccioso attrezzato con due spezzoni di catena. Dall'ampia apertura del passo si può già scorgere la "casetta" del bivacco, posta al vertice di una salita piramidale alla confluenza dei sentieri di salita e di discesa e del sentiero alpino svizzero "GPS delle cime": il Bivacco Val Loga si trova infatti al termine di una dorsale di sassi e rocce sparse che si estende verso NNO in parallelo alla linea di confine delle Cime di Val Loga. Per la discesa seguiamo il sentiero di accesso classico, che mantiene, pur con un lieve spostamento sulla sinistra, le stesse caratteristiche del passaggio in presenza di neve: parte iniziale con buona pendenza a grandi curve fra dossi rocciosi ed avvallamenti, per poi raggiungere i chilometrici e pianeggianti prati del fondovalle fino al ponte che indirizza a Montespluga. Qui invece noi deviamo a destra per percorrere il traverso a monte della sponda occidentale del Lago di Montespluga che, fra cespugli misti alpini e colate detritiche dal Monte Cardine, riporta al coronamento della seconda diga.
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