P.zo Nero e P.zo Bianco da Isella - Val Anzasca


Publiziert von antrobi , 24. August 2022 um 13:30.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:21 August 2022
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 11:00
Aufstieg: 2000 m
Strecke:Isella-lago delle Fate-alpe Bletz-alpe Schena- P.zo Nero-colletto del Pzo Nero-P.zo Bianco-laghi Ligher-alpe Caspisana-val Quarazza-
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Piedimulera-valle Anzasca - Isella- parcheggio a pagamento
Kartennummer:Geo4Map Valle Anzasca n 6

Il P.zo Bianco è una cima che era da tanto tempo nei miei progetti soprattutto per il panorama che si gode dalla sua cima sulla est del Rosa. Tra i suoi itinerari di salita mi ha ispirato di più il giro compiuto da atal relazionato su questo sito e in-montagna.it che prevede la salita del P.zo Nero dalla cresta est per poi salire il P.zo Bianco e scendere ai laghetti del Ligher. Un giro originale, impegnativo e completo.

Il P.zo Bianco è una cima molto frequentata che viene salita soprattutto dal rifugio Zamboni, mentre il P.zo Nero, più ostico, è poco frequentato. Salirli entrambi concatenandoli è un’esperienza unica e risulta un giro forse tra i più belli e appaganti. Il giro prevede la partenza da Isella per salire il P.zo Nero per la cresta est, scendere al colletto del P.zo Nero e salire al P.zo Bianco per poi scendere ai laghetti del Ligher e poi fino in fondo alla val Quarazza. Premessa fondamentale per questo giro lungo e faticoso è una giornata limpida e stabile per godere appieno di uno dei più bei panorami delle alpi. La parte più impegnativa è la salita al P.zo Nero in particolare il tratto per raggiungere la quota 2396 CNS sulla cresta est in cui bisogna risalire un versante ripido senza traccia reso bagnato dall’umidità ancora presente vista l’esposizione a nord e l’ora mattutina.

Parto dal grande parcheggio a pagamento di Isella all’alba e mi dirigo verso il lago delle Fate ancora deserto, qui prendo a destra il sentiero per l’alpe Bletz che sale ripido in un bel bosco. Da quest’alpe proseguo per l’alpe Schena (1984 m) che presenta una baita ristrutturata. Qui le segnalazioni cessano e anche il sentiero e proseguo su una traccia tra i rododendri  seguendo un tubo dell’acqua verso il versante nord del P.zo Nero salendo una dorsalina evidente che muore alla quota 2171 CNS proprio di fronte al versante da risalire. Messi via i bastoncini mi dirigo verso l’evidente canalino erboso ancora in ombra che trovo bagnato  e questo rende la salita molto delicata in quanto non ci sono appigli e le rocce sono piatte e inerbate. Qui è vietato scivolare. Inoltre l’erba è bassa e non permette di aggrapparvisi come in altre occasioni. Superato il canalino mi sposto a sinistra verso un altro canalino più breve e roccioso mentre la situazione migliora essendo sbucato al sole che inizia ad asciugare il terreno ed essendo spuntati i rododendri che danno, aggrappandovisi, una qualche aleatoria sicurezza. Con un’ultima arrampicata tra erba e rocce arrivo sulla quota 2396 all’inizio della cresta est del P.zo Nero. Sbollita la tensione di questa impegnativa salita inizio a percorrere la cresta est aggirando i primi salti e poi stando sempre sul filo che presenta delle brevi arrampicate su buona roccia e non è mai troppo esposta. Arrivo sull'anticima dove c’è un palo e dei pannelli solari forse una vecchia stazione meteo, e dopo un’ultima arrampicata su blocchi giungo sulla cima del P.zo Nero 2738 m, dove c’è solo un ometto. Tempo di salita dalla partenza circa 4 ore.

Dalla cima si vede bene la prosecuzione con il P.zo Bianco ancora lontano. Inizia a sbucare anche la maestosa parete est del Rosa visione spettacolare in questa giornata limpida. Ora devo proseguire per il colletto che separa il P.zo Nero dal Bianco, si potrebbe seguire la cresta che non sembra impossibile ma la via più sbrigativa e facile è scendere per una cinquantina di metri il versante sud prevalentemente erboso, attraversare sotto le rocce  e risalire per il sentierino che dai laghetti del Ligher porta al colletto del P.zo Nero. Infatti così facendo in una mezz’oretta sono al colletto e inizio la faticosa e un po’ monotona risalita dell’ampia dorsale che porta al P.zo Bianco. Non c’è nessuna difficoltà, si possono seguire gli ometti o anche salire con percorso libero per la vasta pietraia stando a sinistra delle elevazioni della cresta fino a giungere in vetta a 3215 m dopo quasi sei ore dalla partenza.
Il panorama sulla est del Rosa è indescrivibile da tanto è spettacolare con una giornata limpida come oggi. Forse da qui si gode il più completo e magnifico panorama sulla parete “himalayana” del Rosa e infatti molti escursionisti salgono a contemplarla soprattutto dal rifugio Zamboni. Mi attardo un’oretta rimasto solo ad ammirare questo panorama che spazia dal Rosa ai laghi della pianura.

Scendo per lo stesso percorso fino al colletto che non raggiungo deviando un po’ prima a destra intercettando il sentierino che mi porta ai laghetti del Ligher 2560 m. un vero angolo di paradiso sospeso in alto sulla val Quarazza. Oggi il meteo è stabile fino a sera così mi attardo anche qui ad “assaporare” questo luogo in assoluto silenzio. Poi inizio a scendere il lungo vallone e capisco perché questi magnifici laghetti sono così solitari. Il sentiero che non è un sentiero ma una vaga traccia (comunque segnata dai segni di vernice biancorossa ) nascosta dalla vegetazione, è davvero scosceso e faticoso e nasconde buchi dove non si vede dove si mette il piede. Così è facile scivolare cosa che può essere divertente ma anche un po’ snervante con la fatica accumulata, comunque il tutto è ripagato dall’ambiente selvaggio in cui si è.
Incredibilmente  incontro dei gradini intagliati su rocce lisce che agevolano la discesa, segno del lavoro di una volta. Infatti si incontrano i ruderi dell’alpe Ligher a quota 2142 m, poi giungo più in basso all’alpe Caspisana di fuori 1898 m. facendo una deviazione dal sentiero che poi prosegue, ora più evidente e comodo, oltrepassando il rudere di una balma dove si vedono ancora infissi sulla roccia che la sovrasta dei pali che sostenevano il tetto. Infine giungo all’alpe Balma con le sue mucche al pascolo, fino ad arrivare sul fondo della val Quarazza intercettando il sentiero di fondovalle poco prima della località Crocette dove c’è il vecchio sito minerario abbandonato.

Ripassando dal lago delle Fate, quando la maggior parte delle persone che si fermano qui è già andata via, e dall’alpe Motta torno a Isella concludendo a tarda sera questo bellissimo e appagante giro.

Tourengänger: antrobi
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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fabioadx hat gesagt:
Gesendet am 26. August 2022 um 15:35
Beh veramente tanti complimenti, una vera impresona bella e appagante... il pizzo bianco è una delle cime che desidero salire da un sacco ma che per un motivo o per un altro non ci sono mai stato, e pure il pizzo nero ( io però credo di farli singolarmente ;) veramente ancora tanti complimenti questo è un giro per palati fini
saluti, Fabio

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. August 2022 um 16:53
Grazie per i complimenti Fabio.
Infatti ci facevo il filo da tanto anch'io a queste cime e ho trovato la giornata perfetta come meteo e come mia forma fisica e mentale perché è un giro veramente bello ma altrettanto faticoso e impegnativo..
Ciao Roberto

tignoelino hat gesagt:
Gesendet am 26. August 2022 um 18:15
Gran bel giro, Paesano: lo avevo pensato anca mi, troppo impegnativo.
Complimenti.
ciao, roby da roby

antrobi hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. August 2022 um 16:55
Grazie Roby
è vero è impegnativo, ma vale tutta la fatica fatta.
Ciao


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