Val Quarazza Beach
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Continua la piacevole alternanza tra (facili) vette alpinistiche e (piacevoli) passeggiate con mia moglie nell'intento di esplorare in tutto relax zone a noi sconosciute.
La scelta di oggi cade sulla Val Quarazza, laterale della Val Anzasca, nei pressi di Macugnaga. In questa valle c'è il famoso lago delle Fate, meta di pic nic domenicale di frotte di villeggianti e porta di accesso ai passi che conducono in Val Sesia, quali il passo della Miniera e il famosissimo colle del Turlo.
A pochi chilometri da Macugnaga, nella sua frazione Isella, attraversiamo il ponte sull'Anza e lasciamo l'auto in un ampissimo parcheggio sterrato a pagamento (2euro\giorno, tariffa unica) al termine del quale comincia una strada forestale (cartelli indicatori) che in leggera salita conduce alla località Quarazza dove ci sono due ristoranti e il famoso lago delle Fate, ottenuto dallo sbarramento del torrente.
Continuiamo sulla stradina che costeggia il lago e quindi si alza dolcemente in splendidi boschi di larici e abeti fiancheggiando il torrente che scende talvolta placido, talvolta impetuoso.
Complice la giornata fantastica, la testata della valle è ben visibile e lassù facilmente si indovina la depressione del colle del Turlo. Dalla parte opposta si vedono invece le montagne del Passo Moro e la piramide che direi essere lo Jogerhorn, da me salito un paio d'anni fa.
Cammina cammina, arriviamo infine alla località Crocette dove c'è un abbandonato insediamento minerario. In passato questa valle è stata l'Eldorado Italiana per l'estrazione aurifera, oggi è tutto in decadenza tanto che il mini villaggio deserto ove ci troviamo viene anche definito la "città morta".
Qui abbiamo anche visto un rifugio CAI chiuso (almeno oggi) e al bivio di sentieri verso i succitati colli abbiamo fatto dietrofront, camminando a ritroso sino ad intercettare una spiaggetta sul torrente dove ci siamo abbandonati a lungo relax prendisole in ottimo beach style.
Solo dopo aver consumato la pausa pranzo, rossi come peperoni, abbiamo lasciato la spiaggetta che diveniva iperaffollata per incamminarci definitivamente al ritorno transitando per questa bella valle ora satura di ogni genere di umanità (e non solo) intenta a consumare luculliani pic nic.
I tempi indicati si riferiscono alla sola marcia con passo tranquillo e sono quindi escluse le pause che oggi son state ben più abbondanti del movimento.
Sviluppo (A\R): 8 km; SE: 9.5 km.
Sulla via del ritorno, come da tradizione, ci siamo fermati al bel santuario del Boden sopra Ornavasso, alle falde del monte Massone.http://www.comune.ornavasso.vb.it/ComSchedaTem.asp?Id=1882
La scelta di oggi cade sulla Val Quarazza, laterale della Val Anzasca, nei pressi di Macugnaga. In questa valle c'è il famoso lago delle Fate, meta di pic nic domenicale di frotte di villeggianti e porta di accesso ai passi che conducono in Val Sesia, quali il passo della Miniera e il famosissimo colle del Turlo.
A pochi chilometri da Macugnaga, nella sua frazione Isella, attraversiamo il ponte sull'Anza e lasciamo l'auto in un ampissimo parcheggio sterrato a pagamento (2euro\giorno, tariffa unica) al termine del quale comincia una strada forestale (cartelli indicatori) che in leggera salita conduce alla località Quarazza dove ci sono due ristoranti e il famoso lago delle Fate, ottenuto dallo sbarramento del torrente.
Continuiamo sulla stradina che costeggia il lago e quindi si alza dolcemente in splendidi boschi di larici e abeti fiancheggiando il torrente che scende talvolta placido, talvolta impetuoso.
Complice la giornata fantastica, la testata della valle è ben visibile e lassù facilmente si indovina la depressione del colle del Turlo. Dalla parte opposta si vedono invece le montagne del Passo Moro e la piramide che direi essere lo Jogerhorn, da me salito un paio d'anni fa.
Cammina cammina, arriviamo infine alla località Crocette dove c'è un abbandonato insediamento minerario. In passato questa valle è stata l'Eldorado Italiana per l'estrazione aurifera, oggi è tutto in decadenza tanto che il mini villaggio deserto ove ci troviamo viene anche definito la "città morta".
Qui abbiamo anche visto un rifugio CAI chiuso (almeno oggi) e al bivio di sentieri verso i succitati colli abbiamo fatto dietrofront, camminando a ritroso sino ad intercettare una spiaggetta sul torrente dove ci siamo abbandonati a lungo relax prendisole in ottimo beach style.
Solo dopo aver consumato la pausa pranzo, rossi come peperoni, abbiamo lasciato la spiaggetta che diveniva iperaffollata per incamminarci definitivamente al ritorno transitando per questa bella valle ora satura di ogni genere di umanità (e non solo) intenta a consumare luculliani pic nic.
I tempi indicati si riferiscono alla sola marcia con passo tranquillo e sono quindi escluse le pause che oggi son state ben più abbondanti del movimento.
Sviluppo (A\R): 8 km; SE: 9.5 km.
Sulla via del ritorno, come da tradizione, ci siamo fermati al bel santuario del Boden sopra Ornavasso, alle falde del monte Massone.http://www.comune.ornavasso.vb.it/ComSchedaTem.asp?Id=1882
Tourengänger:
rochi

Communities: Hikr in italiano, Alpinismo Cabaret!
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Kommentare (7)