Per la lunga Val Quarazza, Bivacco Lanti (2150 m)
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
In fuga dal soffocante caldo milanese, mi ritrovo in quel di Macugnaga.
Parcheggio in località Isella, e dopo aver attraversato il bel paesino di casette walser e giardini all'inglese, in leggera discesa attraversiamo anche un piccolo pascolo e cominciamo a salire in un bel bosco di faggi con un sentiero che rapidamente, passando dalla località Motta, si immette sulla sterrata che provenendo da Macugnaga porta al lago delle Fate, porta di accesso alla lunga Val Quarazza.
Val Quarazza che va percorsa tutta, fino in fondo, sostanzialmente in piano salvo qualche strappetto.
Il percorso segue l'ampia sterrata fino al rifugio Crocetta (con la sua fontana), quindi diventa un comodo sentiero fino all'Alpe La Piana, dove finalmente si comincia a salire seriamente con numerosi tornanti sul fianco sinistro (salendo) della valle.
All'Alpe Schena, in prossimità del bivio per il Colle della Bottiglia, il sentiero diventa una mulattiera, che traversando nuovamente in piano porta al Bivacco Lanti: una piccola struttura in muratura ed una in lamiera, entrambe male tenute... buone in caso di emergenza, ma dove non programmerei un pernottamento.
Dopo la meritata sosta, il mio programma prevederebbe la traversata verso Rosareccio ed il rif. Zamboni col sentiero Terzaghi. Dalle poche informazioni reperite in rete (ed erroneamente interpretate dal sottoscritto) sembra ci vogliano un paio d'ore... ma appena sopra il bivacco, su un masso, si intravede una scritta sbiaditissima che decreta un perentorio "6 ore a Rosareccio"... va bè, mi dico, è tanto sviluppo, ma il dislivello è tutto sommato limitato... è ancora abbastanza presto, e se "pedalo" magari me la cavo in cinque.
Ma è subito chiaro che su questo percorso non si pedala: almeno sul primo tratto (dopo non lo so) bisogna navigare a vista, da un bollo all'altro, tutti sbiaditi e quindi difficili da vedere. Inoltre le nuvole che giocavano a nascondere le cime hanno cominciato ad abbassarsi, e se le condizioni sono queste anche più avanti, rischia di diventare poco sicuro.
Con le pive nel sacco, decido quindi di fare ritorno per la stessa strada da cui siamo venuti.
Stavolta è andata così... ma almeno qualche chilometro l'abbiamo fatto.
Parcheggio in località Isella, e dopo aver attraversato il bel paesino di casette walser e giardini all'inglese, in leggera discesa attraversiamo anche un piccolo pascolo e cominciamo a salire in un bel bosco di faggi con un sentiero che rapidamente, passando dalla località Motta, si immette sulla sterrata che provenendo da Macugnaga porta al lago delle Fate, porta di accesso alla lunga Val Quarazza.
Val Quarazza che va percorsa tutta, fino in fondo, sostanzialmente in piano salvo qualche strappetto.
Il percorso segue l'ampia sterrata fino al rifugio Crocetta (con la sua fontana), quindi diventa un comodo sentiero fino all'Alpe La Piana, dove finalmente si comincia a salire seriamente con numerosi tornanti sul fianco sinistro (salendo) della valle.
All'Alpe Schena, in prossimità del bivio per il Colle della Bottiglia, il sentiero diventa una mulattiera, che traversando nuovamente in piano porta al Bivacco Lanti: una piccola struttura in muratura ed una in lamiera, entrambe male tenute... buone in caso di emergenza, ma dove non programmerei un pernottamento.
Dopo la meritata sosta, il mio programma prevederebbe la traversata verso Rosareccio ed il rif. Zamboni col sentiero Terzaghi. Dalle poche informazioni reperite in rete (ed erroneamente interpretate dal sottoscritto) sembra ci vogliano un paio d'ore... ma appena sopra il bivacco, su un masso, si intravede una scritta sbiaditissima che decreta un perentorio "6 ore a Rosareccio"... va bè, mi dico, è tanto sviluppo, ma il dislivello è tutto sommato limitato... è ancora abbastanza presto, e se "pedalo" magari me la cavo in cinque.
Ma è subito chiaro che su questo percorso non si pedala: almeno sul primo tratto (dopo non lo so) bisogna navigare a vista, da un bollo all'altro, tutti sbiaditi e quindi difficili da vedere. Inoltre le nuvole che giocavano a nascondere le cime hanno cominciato ad abbassarsi, e se le condizioni sono queste anche più avanti, rischia di diventare poco sicuro.
Con le pive nel sacco, decido quindi di fare ritorno per la stessa strada da cui siamo venuti.
Stavolta è andata così... ma almeno qualche chilometro l'abbiamo fatto.
Tourengänger:
Daniele

Communities: Hikr in italiano, Hikr's Dogs
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (2)