Rotstöckli 2901 m. Titlis 3238 m.
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Domenica a disposizione e figlio senza impegni. Quindi a metà settimana propongo agli uomini di aggiungere due vette alla lista delle cime più alte di ogni cantone che stiamo cercando di fare. Come sempre Ilario ha “storto il naso”, ma poi ha accettato.
Non ci siamo neppure dovuti svegliare troppo presto, Engelberg non è lontana da casa e i primi impianti aprono alle 8.30.
Parcheggiata la macchina abbiamo indossato il set per la via ferrata, consapevoli dei probabili sguardi incuriositi di alcuni turisti! In pochi minuti raggiungiamo Stand e siamo pronti per goderci la giornata. Tempo magnifico che però sapevamo non sarebbe durato tutto il giorno.
Si inizia a salire a zig-zag seguendo le frecce blu in direzione Unter Rotegg. Al p.2752 scendiamo con l’ausilio della scala, raggiungiamo la partenza dello skilift e il ghiacciaio ricoperto dai teli. Impossibile sbagliarsi frecce e segnali indicato la via. Camminiamo agevolmente sui teloni, lasciando così i ramponi nello zaino. Avevo sempre sentito parlare della copertura dei ghiacciai ma vederlo dal vivo è un'altra cosa.
Arriviamo pressappoco a metà skilift e tagliamo a destra e senza dover attraversare i crepacci, proseguiamo fino a raggiungere la bella parete verticale sotto il Rotstöckli. Indossiamo il casco. Lettura veloce degli appunti per evitare errori, solite raccomandazioni e partiamo. Paul fa da “apripista”, segue Ilario e io per ultima.
Si deve prestare attenzione per l’instabilità delle rocce. Quindi procediamo uno ad uno e soprattutto a debita distanza. Contrariamente a quanto letto non abbiamo dovuto scavalcare la cassa appesa sulla parete. Non ci sono appigli o appoggi artificiali. Ci siamo concessi una breve pausa panoramica sulle assi di legno appoggiate ai piloni per l’esplosione controllata delle valanghe.
Riparte Ilario, lo seguo e questa volta per ultimo è Paul. Sembra che il peggio sia passato, si raggiunge una terrazza, la sia attraversa verso sinistra, si “gira l’angolo” e senza più nessuna difficoltà, sempre agganciati alle corde fisse raggiungiamo la vetta e tiriamo il fiato! Ci si guarda attorno, il cielo non è più limpido ma riusciamo a vedere in lontananza i laghi a noi noti (Baldegg, Halwiler, Sempach, un pezzettino del lago dei Quattro Cantoni) . Facciamo uno spuntino e iniziamo a scendere … non senza qualche timore visto che solitamente le discese sono più difficili che le salite. In questo caso non è stato così e inaspettatamente veloci siamo nuovamente ai piedi del più alto punto del canton Nidwalden. Saliamo verso la fine dello skilift Rotegg e via Stolzig Egg raggiungiamo il sentiero per il Titlis. Il mio zaino, un po’ troppo carico di materiale portato per “sopperire” ad imprevisti, ha iniziato a farsi sentire e con passo un po’ più lento del solito si raggiunge il Titlis. Nuvole, venticello fresco (9˚C), cielo grigio ed impegni serali non ci hanno concesso una lunga pausa pranzo.
Scendiamo, toccata e fuga al Kleine Titlis, e tra numerosi turisti indiani raggiungiamo la partenza dell’ impianto che ci riporterà a valle.
Considerazioni:
mi ero informata sia dalle guide di Engelberg sia da
PStraub che da
zigertiger e sarei stata pronta a rinunciare se le difficoltà fossero state superiori alle nostre capacità o se l’istinto di sopravvivenza mi avesse messo in guardia! Ce l’abbiamo fatta superando più difficoltà psicologiche che effettive. Se le corde fisse fossero’ più tese tutto sarebbe molto più semplice.
Grazie Paul e grazie Ilario per aver assecondato l’idea della mamma!
Non ci siamo neppure dovuti svegliare troppo presto, Engelberg non è lontana da casa e i primi impianti aprono alle 8.30.
Parcheggiata la macchina abbiamo indossato il set per la via ferrata, consapevoli dei probabili sguardi incuriositi di alcuni turisti! In pochi minuti raggiungiamo Stand e siamo pronti per goderci la giornata. Tempo magnifico che però sapevamo non sarebbe durato tutto il giorno.
Si inizia a salire a zig-zag seguendo le frecce blu in direzione Unter Rotegg. Al p.2752 scendiamo con l’ausilio della scala, raggiungiamo la partenza dello skilift e il ghiacciaio ricoperto dai teli. Impossibile sbagliarsi frecce e segnali indicato la via. Camminiamo agevolmente sui teloni, lasciando così i ramponi nello zaino. Avevo sempre sentito parlare della copertura dei ghiacciai ma vederlo dal vivo è un'altra cosa.
Arriviamo pressappoco a metà skilift e tagliamo a destra e senza dover attraversare i crepacci, proseguiamo fino a raggiungere la bella parete verticale sotto il Rotstöckli. Indossiamo il casco. Lettura veloce degli appunti per evitare errori, solite raccomandazioni e partiamo. Paul fa da “apripista”, segue Ilario e io per ultima.
Si deve prestare attenzione per l’instabilità delle rocce. Quindi procediamo uno ad uno e soprattutto a debita distanza. Contrariamente a quanto letto non abbiamo dovuto scavalcare la cassa appesa sulla parete. Non ci sono appigli o appoggi artificiali. Ci siamo concessi una breve pausa panoramica sulle assi di legno appoggiate ai piloni per l’esplosione controllata delle valanghe.
Riparte Ilario, lo seguo e questa volta per ultimo è Paul. Sembra che il peggio sia passato, si raggiunge una terrazza, la sia attraversa verso sinistra, si “gira l’angolo” e senza più nessuna difficoltà, sempre agganciati alle corde fisse raggiungiamo la vetta e tiriamo il fiato! Ci si guarda attorno, il cielo non è più limpido ma riusciamo a vedere in lontananza i laghi a noi noti (Baldegg, Halwiler, Sempach, un pezzettino del lago dei Quattro Cantoni) . Facciamo uno spuntino e iniziamo a scendere … non senza qualche timore visto che solitamente le discese sono più difficili che le salite. In questo caso non è stato così e inaspettatamente veloci siamo nuovamente ai piedi del più alto punto del canton Nidwalden. Saliamo verso la fine dello skilift Rotegg e via Stolzig Egg raggiungiamo il sentiero per il Titlis. Il mio zaino, un po’ troppo carico di materiale portato per “sopperire” ad imprevisti, ha iniziato a farsi sentire e con passo un po’ più lento del solito si raggiunge il Titlis. Nuvole, venticello fresco (9˚C), cielo grigio ed impegni serali non ci hanno concesso una lunga pausa pranzo.
Scendiamo, toccata e fuga al Kleine Titlis, e tra numerosi turisti indiani raggiungiamo la partenza dell’ impianto che ci riporterà a valle.
Considerazioni:
mi ero informata sia dalle guide di Engelberg sia da


Grazie Paul e grazie Ilario per aver assecondato l’idea della mamma!
Tourengänger:
asus74

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