Punta dello Stambecco (3107 m) e Punta Isabel (3168 m)
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Il 3000 più difficile delle Alpi Ticinesi?
Della Punta dello Stambecco posso dire che le difficoltà siano per lo più soggettive.
La verticalità dei passaggi finali può creare un certo stress psicologico.
Le versioni sono sempre molto differenti.
Per me è stato semplice risalire il canaletto sulla parete sud, una via che Brenna non ha descritto. Tuttavia per alcuni amici la percezione è stata un'altra.
Quel che è certo è che abbiamo creato ottimi presupposti per una salita ben svolta, tranquilla e sicura. Ci siamo goduti escursione e vetta come per gli altri 3000.
La Punta dello Stambecco e i nostri 2 amici alla sua base sud

Piccolo video:
/www.instagram.com/reel/CgAkgc_Kd7M/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
Il nostro gruppo
Fiorenzo ha mandato un invito per la Punta dello Stambecco sulla pagina facebook climbing 3000 ticinesi qualche giorno prima. Io ho risposto ed è così che ho avuto il piacere di conoscerlo.
Ho invitato anche Manuel Saglio, conosciuto in un'unica occasione sul Blas. Sapendo che stava cercando di completare i 3000 ticinesi mi sono detto che per lo Stambecco sarebbe riuscito a liberarsi anche in settimana. Michele Ponzio è un amico più giovane invitato da Manuel. Lui ha appena svolto il corso di alpinismo della UTOE.
Avvicinamento
Manuel non è allenato. Teme di restare indietro nonostante gli abbia detto che io vado piano. Pertanto sale in Carassina prestissimo e con Michele si avvicina alla Punta dello Stambecco per aspettarci presso i Menhir.
Io e Fiorenzo ci troviamo alle 06.45 a Biasca e poco prima delle 08.00 ci incamminiamo dai Prati di Compietto. La Carassina al mattino sembra più corta perché chiacchierando non ci si accorge del tempo che passa.
Presso l'Alpe Cassimoi individuiamo alla nostra sinistra i segni bianco-blu da seguire. Il sentiero non è sempre individuabile e risale la valle di Fornee, dapprima su prati e rododendri, poi su rocce. Un piccolo rovescio di pioggia ci investe per breve tempo.
Salutiamo la Carassina e risaliamo la Fornee

Presso una conca sotto il Piz Jut lasciamo la traccia e deviamo a destra. Ci dirigiamo verso la linea spartiacque tra Fornee e Casletto, una dorsale che scende ad ovest della nostra meta. Sulla nostra destra si staglia il Monte Amianto.
Risaliamo almeno 500 metri su roccette fino alla dorsale. Quindi la seguiamo e raggiungiamo il pianoro della meditazione. Da qui scorgiamo i nostri amici ai piedi della parete sud della Punta dello Stambecco (vedi foto sopra).
La Punta dello Stambecco
Ci fermiamo a cambiare assetto (casco e imbrago) e a mangiare.
Loro ci chiamano per dirci che non riescono a salire in vetta (ma sono sulla cresta sud).
Tuttavia Michele poi ci riuscirà dalla cresta ovest (Via Marco e Rosa).
Brevemente risaliamo la rampa di detriti fino ai Menhir che stanno alla base della parete sud.
Un amico, Daniele, mi ha spiegato di individuare un canalino stretto a metà parete e di salire tramite quello.
Michele nel frattempo è già in vetta. Raggiungiamo Manuel e individuiamo l'intaglio.
L'intaglio sulla parete SW visto dalla Punta Isabel (zoom)

Salgo io per primo con la corda. Si tratta di una quindicina di metri, forse venti al massimo. Verso metà metto un friends e assicuro Manuel, il quale mi raggiunge. Quindi procedo fino alla sosta sulla cresta sommitale vicino alla vetta. Qui c'è Michele che assicurerà Manuel e poi Fiorenzo mentre io raggiungo la croce e mi fermo.
Mi raggiungono tutti poco più tardi e ci complimentiamo a vicenda, compiliamo il libro di vetta e scattiamo le foto di rito.
Osservo il lato settentrionale e mi appare di facile percorrenza. Tuttavia si intuisce che sia franoso e da evitare su roccia gelata.
Per la discesa ci caliamo in corda doppia.
Scendo io per primo con l'obiettivo di andare in volata alla Punta Isabel.
Menhir e pianoro della meditazione conferiscono un carattere mistico alla selvaggia vetta

La Punta Isabel
Si tratta di una vera e propria cima sebbene non rientri nei 3000 ufficiali. Sulla CNS è senza nome. Si trova tra la Punta dello Stambecco e il Grauhorn.
Qualche anno fa il mio amico Marcello (
marc73) vi pose una bella croce di legno e la dedicò alla figlia Isabel.
La Punta Isabel (3168 m) e il Grauhorn (3260 m) - avvicinandosi da nord

Dai Menhir mi abbasso di poco e affronto un traverso con alcuni passaggi facili di arrampicata su placche, sfasciumi e rocce. Giunto alla sella percorro la facile cresta nord fino alla vetta, dove la cresta si restringe un poco su più tratti.
Mi trattengo per pochi minuti. Ma ho modo di osservare il vicinissimo Grauhorn e di vedere i miei amici ancora impegnati nel canalino.
Ritorno alla base della Punta Isabel dove avevo lasciato lo zaino e inizio ad abbassarmi nella Valle Casletto. I miei compagni sanno che scenderò da lì.
Non hanno fatto in tempo ad indicarmi la loro via di ritorno prima di essere oscurato e fuori campo. Gli ho chiesto in più messaggi di dirmi se avrebbero scelto la Fornee o la Casletto ma non mi hanno risposto.
Li ritroverò alla macchina dove ci aspetterà la birra nascosta all'ombra.
Allontanamento
Lungo la Val Casletto discendo per una vasta ganna che lascia presto il posto a piccoli salti di roccia intercalati da tratti erbosi, mai difficili.
Ad un certo punto individuo degli omini di roccia e li seguo. Attraverso il corso d'acqua e mi sposto sulla sua destra orografica. Verso la fine mi infilerò in una piccola valle per seguire il letto di un piccolo riale. Questa via evita i salti di roccia che si presentano in fondo alla Casletto.
Non è per niente un bel sentiero essendo lungo un riale circondato da abbondante vegetazione.
Superato il salto (sulla mia sinistra) ritrovo un pendio di rododendri e in breve sono sul fondovalle, in Carassina. Sono nei pressi dell'Alpe Bresciana, molto più avanti rispetto a quella da cui sono partito al mattino.
Marcio velocemente fino ai Prati di Compietto dove in pochi minuti mi raggiungono gli altri.
Della Punta dello Stambecco posso dire che le difficoltà siano per lo più soggettive.
La verticalità dei passaggi finali può creare un certo stress psicologico.
Le versioni sono sempre molto differenti.
Per me è stato semplice risalire il canaletto sulla parete sud, una via che Brenna non ha descritto. Tuttavia per alcuni amici la percezione è stata un'altra.
Quel che è certo è che abbiamo creato ottimi presupposti per una salita ben svolta, tranquilla e sicura. Ci siamo goduti escursione e vetta come per gli altri 3000.
La Punta dello Stambecco e i nostri 2 amici alla sua base sud

Piccolo video:
/www.instagram.com/reel/CgAkgc_Kd7M/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
Il nostro gruppo
Fiorenzo ha mandato un invito per la Punta dello Stambecco sulla pagina facebook climbing 3000 ticinesi qualche giorno prima. Io ho risposto ed è così che ho avuto il piacere di conoscerlo.
Ho invitato anche Manuel Saglio, conosciuto in un'unica occasione sul Blas. Sapendo che stava cercando di completare i 3000 ticinesi mi sono detto che per lo Stambecco sarebbe riuscito a liberarsi anche in settimana. Michele Ponzio è un amico più giovane invitato da Manuel. Lui ha appena svolto il corso di alpinismo della UTOE.
Avvicinamento
Manuel non è allenato. Teme di restare indietro nonostante gli abbia detto che io vado piano. Pertanto sale in Carassina prestissimo e con Michele si avvicina alla Punta dello Stambecco per aspettarci presso i Menhir.
Io e Fiorenzo ci troviamo alle 06.45 a Biasca e poco prima delle 08.00 ci incamminiamo dai Prati di Compietto. La Carassina al mattino sembra più corta perché chiacchierando non ci si accorge del tempo che passa.
Presso l'Alpe Cassimoi individuiamo alla nostra sinistra i segni bianco-blu da seguire. Il sentiero non è sempre individuabile e risale la valle di Fornee, dapprima su prati e rododendri, poi su rocce. Un piccolo rovescio di pioggia ci investe per breve tempo.
Salutiamo la Carassina e risaliamo la Fornee

Presso una conca sotto il Piz Jut lasciamo la traccia e deviamo a destra. Ci dirigiamo verso la linea spartiacque tra Fornee e Casletto, una dorsale che scende ad ovest della nostra meta. Sulla nostra destra si staglia il Monte Amianto.
Risaliamo almeno 500 metri su roccette fino alla dorsale. Quindi la seguiamo e raggiungiamo il pianoro della meditazione. Da qui scorgiamo i nostri amici ai piedi della parete sud della Punta dello Stambecco (vedi foto sopra).
La Punta dello Stambecco
Ci fermiamo a cambiare assetto (casco e imbrago) e a mangiare.
Loro ci chiamano per dirci che non riescono a salire in vetta (ma sono sulla cresta sud).
Tuttavia Michele poi ci riuscirà dalla cresta ovest (Via Marco e Rosa).
Brevemente risaliamo la rampa di detriti fino ai Menhir che stanno alla base della parete sud.
Un amico, Daniele, mi ha spiegato di individuare un canalino stretto a metà parete e di salire tramite quello.
Michele nel frattempo è già in vetta. Raggiungiamo Manuel e individuiamo l'intaglio.
L'intaglio sulla parete SW visto dalla Punta Isabel (zoom)

Salgo io per primo con la corda. Si tratta di una quindicina di metri, forse venti al massimo. Verso metà metto un friends e assicuro Manuel, il quale mi raggiunge. Quindi procedo fino alla sosta sulla cresta sommitale vicino alla vetta. Qui c'è Michele che assicurerà Manuel e poi Fiorenzo mentre io raggiungo la croce e mi fermo.
Mi raggiungono tutti poco più tardi e ci complimentiamo a vicenda, compiliamo il libro di vetta e scattiamo le foto di rito.
Osservo il lato settentrionale e mi appare di facile percorrenza. Tuttavia si intuisce che sia franoso e da evitare su roccia gelata.
Per la discesa ci caliamo in corda doppia.
Scendo io per primo con l'obiettivo di andare in volata alla Punta Isabel.
Menhir e pianoro della meditazione conferiscono un carattere mistico alla selvaggia vetta

La Punta Isabel
Si tratta di una vera e propria cima sebbene non rientri nei 3000 ufficiali. Sulla CNS è senza nome. Si trova tra la Punta dello Stambecco e il Grauhorn.
Qualche anno fa il mio amico Marcello (

La Punta Isabel (3168 m) e il Grauhorn (3260 m) - avvicinandosi da nord

Dai Menhir mi abbasso di poco e affronto un traverso con alcuni passaggi facili di arrampicata su placche, sfasciumi e rocce. Giunto alla sella percorro la facile cresta nord fino alla vetta, dove la cresta si restringe un poco su più tratti.
Mi trattengo per pochi minuti. Ma ho modo di osservare il vicinissimo Grauhorn e di vedere i miei amici ancora impegnati nel canalino.
Ritorno alla base della Punta Isabel dove avevo lasciato lo zaino e inizio ad abbassarmi nella Valle Casletto. I miei compagni sanno che scenderò da lì.
Non hanno fatto in tempo ad indicarmi la loro via di ritorno prima di essere oscurato e fuori campo. Gli ho chiesto in più messaggi di dirmi se avrebbero scelto la Fornee o la Casletto ma non mi hanno risposto.
Li ritroverò alla macchina dove ci aspetterà la birra nascosta all'ombra.
Allontanamento
Lungo la Val Casletto discendo per una vasta ganna che lascia presto il posto a piccoli salti di roccia intercalati da tratti erbosi, mai difficili.
Ad un certo punto individuo degli omini di roccia e li seguo. Attraverso il corso d'acqua e mi sposto sulla sua destra orografica. Verso la fine mi infilerò in una piccola valle per seguire il letto di un piccolo riale. Questa via evita i salti di roccia che si presentano in fondo alla Casletto.
Non è per niente un bel sentiero essendo lungo un riale circondato da abbondante vegetazione.
Superato il salto (sulla mia sinistra) ritrovo un pendio di rododendri e in breve sono sul fondovalle, in Carassina. Sono nei pressi dell'Alpe Bresciana, molto più avanti rispetto a quella da cui sono partito al mattino.
Marcio velocemente fino ai Prati di Compietto dove in pochi minuti mi raggiungono gli altri.
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