Val Loga, Cima 2545 m - Skitour
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Escursione con le pelli di foca in Val Loga, con partenza da Montespluga, l’abitato italiano più distante dal mare (234 km).
Inizio dell’escursione: ore 6.40
Fine dell’escursione: ore 10.30
Pressione atmosferica, ore 6.00: 1026 hPa
Temperatura alla partenza: 1,5°C
Isoterma di 0°C alle 6.00: 3200 m
Temperatura al rientro: 12°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 5.55
Sveglia alle 3:15; partenza da casa alle 4:22, arrivo a Montespluga alle 6:15, dopo 125 km d’auto.
Per la mia terza escursione con partenza da questa località, scelgo quale meta una cima sulla dorsale che separa la Val Loga dalla Valle Schisarolo.
Sono il secondo automobilista ad arrivare al parcheggio sterrato in Via Ferrè, 370 m prima del ponticello sul torrente Loga, immissario del Lago di Montespluga.
Alle 6:40 mi avvio, con gli sci in spalla, sulla mulattiera che si sviluppa sul versante orografico sinistro del fiume e che passa di fianco al vecchio skilift e all’annessa baracca, chiusi da parecchi anni.
È una giornata splendida, priva di vento. Dalla catena che si sviluppa ad ovest del Monte Cardine sono già cadute numerose slavine e vista la temperatura elevata, dovrò prestare molta attenzione alla scelta dell’itinerario.
Il portage dura solo una decina di minuti; alla quota di 1925 m posso, infatti, già calzare gli sci. Mi allontano sempre più dal sentiero estivo che conduce al Bivacco Val Loga, salendo progressivamente in direzione ovest – sudovest. A 2220 m di quota prendo una logica traiettoria che mi permette di risalire il versante orografico sinistro di un affluente secondario del Loga. Mi ritrovo in un bel vallone, ben innevato, che sbocca in un sorta di circo glaciale dalle pareti molto ripide. Mi tengo alla larga dalle slavine cadute e scelgo un versante, ben irradiato dal sole, ma ahimè, con la neve sempre più bagnata e pesante. Guadagno quota facendo delle inversioni fra le rocce emergenti: ritengo che sia una zona un po’ più sicura, meno favorevole al distacco di slavine. È un tratto molto faticoso, che mi obbliga a frequenti brevi soste per riprendere fiato. La pendenza è veramente notevole: fa impressione lanciare degli sguardi alla base del versante. In ogni modo, in una ventina di minuti risalgo la parete e pervengo ad un pregevole terrazzo ricoperto da neve di ottima qualità. Punto ad un cocuzzolo posto a 2545 m di quota. Lo raggiungo dopo 2 h e 15 min dalla partenza: è la mia meta odierna.
Cima 2545 m in Val Loga
Mi trovo a 450 m lineari dalla cima 2674 m e ad un dislivello di soli 130 m. Valuto tuttavia che il versante per raggiungerla sia troppo favorevole al distacco di valanghe bagnate. Va bene così, mi basta questa cima senza nome posta in un paesaggio di selvaggia bellezza.
La discesa, una volta superata la ripida parete con neve pesante, si fa decisamente piacevole, grazie alla neve compatta portante.
A partire dal ponte sul torrente Loga mi godo, camminando, la splendida fioritura di crochi che preannuncia il rinverdire dei pascoli.
Gita con gli sci in una bellissima giornata primaverile, con neve quasi ovunque di buona qualità, fatta eccezione per i ripidi versanti soleggiati nella parte alta del percorso. Il pericolo di valanghe di neve bagnata mi ha suggerito di non salire oltre i 2545 m.
Tempo totale: 3 h 50 min
Tempo di salita: 2 h 15 min
Dislivello in salita: 731 m
Sviluppo complessivo: 8,38 km
Difficoltà: PD+
SLF: 2 (moderato)
Soccorso alpino: 112
Libro di vetta: no.
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