MTB: Monte Pelada -472 mt- (colline medio Varesotto).
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Da casa (Cavaria) raggiungo il porticciolo di Bodio Lomnago pedalando per sentieri, sterrati e single track all'interno dei bellissimi boschi che compongono le collinette moreniche del Varesotto. Evito il più possibile le strade asfaltate. Apprezzo sempre di più questi polmoni verdi della provincia: valori territoriali di notevole impatto dal punto di vista ambientale. Il lungolago di Bodio Lomnago mi piace in maniera particolare: suggestivo luogo del Lago di Varese che si affaccia sul massiccio del Campo dei Fiori e di taglio lascia presagire scorci sulle Alpi. Nelle giornate tetre e piovose mi rasserena la mente una sosta in questa sponda di lago.
Con il raccordo delle piste ciclabili raggiungo Ternate dove inizia l'avvicinamento alle collinette del Pelada. Nel frattempo due simpatici biker (Nico e Massimo) conosciuti sul posto mi indicano la via Santa Maria (chiesetta). Una rampa in ciotoli che copre circa un 100 mt dislivello: un antipasto di quello che mi aspetta. E già ho intravisto "la Madonna". La salita comunque, deve ancora incominciare e avverrà dal piccolo borgo del comune di Comabbio. Un'altra strada in ciotolato a Comabbio, aprirà le danze. Le pendenze nel primo tratto sfiorano il 20% è una fatica da non sottovalutare e soprattutto da gestire in discesa con cautela nelle giornate piovose per evitare cadute per "effetto saponetta". Oltre il ciotolato si entra nel cuore di questa selvaggia collina. Mi fermo per rifiatare un attimo e approfitto della sosta per consultare il map Koomot perché è un dedalo di tracce e sentieri. Il terreno mette a dura prova la salita in sella. Tosta! Il sottobosco è fittissimo e lussureggiante è un incredibile mondo primordiale, scosceso e impervio, che non avrei mai immaginato così. La presenza animale cinghialesca la percepisco dai segni a terra, la pioggia inizia ad aumentare, la percezione di solitudine anche, incremetando la brama d'avventura. Finalmente ecco il cartello del Parco Ticino che attesta l'avvenuta salita: Monte Pelada 472 mt. Tutto questo sbattimento poi per un monte, che non è un monte e che non supera nemmeno i 500 metri d'altezza e per di più, con pochi scorci panoramici? Sì! E lo rifarei! Mezzogiorno al Pelada under the rain! Torno a casa lavato ma soddisfatto!
Con il raccordo delle piste ciclabili raggiungo Ternate dove inizia l'avvicinamento alle collinette del Pelada. Nel frattempo due simpatici biker (Nico e Massimo) conosciuti sul posto mi indicano la via Santa Maria (chiesetta). Una rampa in ciotoli che copre circa un 100 mt dislivello: un antipasto di quello che mi aspetta. E già ho intravisto "la Madonna". La salita comunque, deve ancora incominciare e avverrà dal piccolo borgo del comune di Comabbio. Un'altra strada in ciotolato a Comabbio, aprirà le danze. Le pendenze nel primo tratto sfiorano il 20% è una fatica da non sottovalutare e soprattutto da gestire in discesa con cautela nelle giornate piovose per evitare cadute per "effetto saponetta". Oltre il ciotolato si entra nel cuore di questa selvaggia collina. Mi fermo per rifiatare un attimo e approfitto della sosta per consultare il map Koomot perché è un dedalo di tracce e sentieri. Il terreno mette a dura prova la salita in sella. Tosta! Il sottobosco è fittissimo e lussureggiante è un incredibile mondo primordiale, scosceso e impervio, che non avrei mai immaginato così. La presenza animale cinghialesca la percepisco dai segni a terra, la pioggia inizia ad aumentare, la percezione di solitudine anche, incremetando la brama d'avventura. Finalmente ecco il cartello del Parco Ticino che attesta l'avvenuta salita: Monte Pelada 472 mt. Tutto questo sbattimento poi per un monte, che non è un monte e che non supera nemmeno i 500 metri d'altezza e per di più, con pochi scorci panoramici? Sì! E lo rifarei! Mezzogiorno al Pelada under the rain! Torno a casa lavato ma soddisfatto!
Tourengänger:
GAQA

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