Mura-Cresta di Savallo e ritorno a Mura per il Sentiero Partigiano.
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Dopo ben 3 anni rifaccio la Cresta di Savallo, un giro che già a suo tempo mi era piaciuto molto e che stavolta provo farlo al contrario rispetto alla volta precedente; ho la mia traccia, registrata e certificata su Hikr, mica mi posso perdere nel bosco sopra Mura...
Lascio la macchina nel comodo parcheggio, poi qualche passo a ritroso verso il centro del paese, e poi sù, seguendo il Sentiero Partigiano che porta verso Tremosera, dove poco prima ritrovo l'Homo Muranensis conosciuto nel giro precedente, è ancora davanti ai suoi cumuli di legna, è ancora lì nel tentativo, piuttosto vano, di darmi indicazioni valide, o che lui ritiene tali, per salire senza ravanage verso il Bivacco Comune di Mura.
Dopo 5 minuti di chiacchiere con il local, riparto con la speranza di mettere a frutto alcune indicazioni buttatemi lì un po alla boia d'un Giuda, seguo lo stradello per un po di tempo, che a me sembra già troppo rispetto alle indicazioni datemi (deviazione x Bivacco), poi non trovando il bivio incriminato ritorno sui miei passi sin quasi a raggiungere Tremosera, nei pressi di un vecchio fienile comincio a risalire il costolone riprendendo così ciò che mi riesce meglio: il ravanage! Entro nel bosco, seguo la parte meno invasa da rami ed arbusti, calco tracce animali, poi finalmente incrocio la via giusta, quella che sale al bivacco.
Qua è tutto più facile, evidente, pian piano che si sale si trova qualche vecchio bollo e un paio di cartelli di fattura primitiva; passo da Maròs e con un ultimo strappo mi porto verso il bivacco, aperto, essenziale ma ben tenuto, lì accanto c'è la Corna di Mura con la sua croce.
Fatta una breve pausa ora mi aspetta la cresta, è lì, bella, una cresta con diversi saliscendi che toccano due cime quotate. Il primo tratto è erboso, erba isiga o ciularina che dir si voglia, poi cominciano le prime roccette affioranti, traversi da fare con attenzione e qualche passaggio in facile arrampicata. A differenza del mio primo passaggio sulle rocce trovo dei bolli, giallo paglierino, non una bella idea se si vuole segnalare un percorso. I bolli sono già un po "cotti". Comunque con un po di attenzione fanno il loro dovere...
Tra discese ardite e risalite "gatto-style" si passano le due elevazioni per poi ritrovarsi nella parte più rocciosa e ammiccante, c'è qualche cavo d'acciaio, lasco ma che può infondere più sicurezza ai meno avvezzi a questo tipo di terreno; incrocio l'uscita della Ferrata Nasego e con un ultimo passaggio da fare con passo sicuro sbuco vicino alla Corna di Savallo, ancora pochi metri e sono lì, sotto il simbolo del "Capellone di Betlemme". Un fricchettone ante litteram? Hem, perdonate la mia maramalderia ma anch'io ero capellone, solo che ero meno capace ad attirare folle e mi è andata decisamente meglio.
Firmo il libro di vetta e scatto qualche foto, poi scendo al vicino Rifugio Nasego, come al solito pieno come un uovo e "covid-free", nel senso di mascherine zero e in alto i calici! Io mi siedo fuori, ci sarà anche un venticello fresco, ma in compenso il sole brucia la pelle e le mie orecchie riposano in pace. E avanti di panino al formaggio fuso.
Dopo una bella dose di venticello sul coppino riprendo il cammino sul sentiero Partigiano che mi riporta a Mura, e lo si prende dopo aver attraversando il valloncello che porta alla vicina Casina di Nasego. Da lì si scende seguendo il sentiero Tricolore che passa dai ruderi della Cascina Cea, si passa dalla cascina seguendo il sentiero che passa sopra (a monte) della cascina stessa, lì sono caduti degli alberi che fanno perdere un po la traccia, ma si tratta di qualche metro di cammino un po a random, poi si ritrova sentiero e bolli, raggiunta la bella Malga Vaso si segue la facile carrareccia che riporta a Mura. Fine.
Cazzeggiandum... ce n'è bisogno.
Spinotruth: Usa, Assange rischia 175 anni di carcere per aver rivelato crimini di guerra. Se li avesse commessi, sarebbe presidente.
SpinoRus: Il Cremlino smentisce che Putin abbia il cancro. E' solo un'esercitazione medica.
LercioEni: Agenzia delle Entrate: avere l'auto col pieno farà salire la fascia di reddito ISEE.
A' la prochaine! Menek Bluff
Lascio la macchina nel comodo parcheggio, poi qualche passo a ritroso verso il centro del paese, e poi sù, seguendo il Sentiero Partigiano che porta verso Tremosera, dove poco prima ritrovo l'Homo Muranensis conosciuto nel giro precedente, è ancora davanti ai suoi cumuli di legna, è ancora lì nel tentativo, piuttosto vano, di darmi indicazioni valide, o che lui ritiene tali, per salire senza ravanage verso il Bivacco Comune di Mura.
Dopo 5 minuti di chiacchiere con il local, riparto con la speranza di mettere a frutto alcune indicazioni buttatemi lì un po alla boia d'un Giuda, seguo lo stradello per un po di tempo, che a me sembra già troppo rispetto alle indicazioni datemi (deviazione x Bivacco), poi non trovando il bivio incriminato ritorno sui miei passi sin quasi a raggiungere Tremosera, nei pressi di un vecchio fienile comincio a risalire il costolone riprendendo così ciò che mi riesce meglio: il ravanage! Entro nel bosco, seguo la parte meno invasa da rami ed arbusti, calco tracce animali, poi finalmente incrocio la via giusta, quella che sale al bivacco.
Qua è tutto più facile, evidente, pian piano che si sale si trova qualche vecchio bollo e un paio di cartelli di fattura primitiva; passo da Maròs e con un ultimo strappo mi porto verso il bivacco, aperto, essenziale ma ben tenuto, lì accanto c'è la Corna di Mura con la sua croce.
Fatta una breve pausa ora mi aspetta la cresta, è lì, bella, una cresta con diversi saliscendi che toccano due cime quotate. Il primo tratto è erboso, erba isiga o ciularina che dir si voglia, poi cominciano le prime roccette affioranti, traversi da fare con attenzione e qualche passaggio in facile arrampicata. A differenza del mio primo passaggio sulle rocce trovo dei bolli, giallo paglierino, non una bella idea se si vuole segnalare un percorso. I bolli sono già un po "cotti". Comunque con un po di attenzione fanno il loro dovere...
Tra discese ardite e risalite "gatto-style" si passano le due elevazioni per poi ritrovarsi nella parte più rocciosa e ammiccante, c'è qualche cavo d'acciaio, lasco ma che può infondere più sicurezza ai meno avvezzi a questo tipo di terreno; incrocio l'uscita della Ferrata Nasego e con un ultimo passaggio da fare con passo sicuro sbuco vicino alla Corna di Savallo, ancora pochi metri e sono lì, sotto il simbolo del "Capellone di Betlemme". Un fricchettone ante litteram? Hem, perdonate la mia maramalderia ma anch'io ero capellone, solo che ero meno capace ad attirare folle e mi è andata decisamente meglio.
Firmo il libro di vetta e scatto qualche foto, poi scendo al vicino Rifugio Nasego, come al solito pieno come un uovo e "covid-free", nel senso di mascherine zero e in alto i calici! Io mi siedo fuori, ci sarà anche un venticello fresco, ma in compenso il sole brucia la pelle e le mie orecchie riposano in pace. E avanti di panino al formaggio fuso.
Dopo una bella dose di venticello sul coppino riprendo il cammino sul sentiero Partigiano che mi riporta a Mura, e lo si prende dopo aver attraversando il valloncello che porta alla vicina Casina di Nasego. Da lì si scende seguendo il sentiero Tricolore che passa dai ruderi della Cascina Cea, si passa dalla cascina seguendo il sentiero che passa sopra (a monte) della cascina stessa, lì sono caduti degli alberi che fanno perdere un po la traccia, ma si tratta di qualche metro di cammino un po a random, poi si ritrova sentiero e bolli, raggiunta la bella Malga Vaso si segue la facile carrareccia che riporta a Mura. Fine.
Cazzeggiandum... ce n'è bisogno.
Spinotruth: Usa, Assange rischia 175 anni di carcere per aver rivelato crimini di guerra. Se li avesse commessi, sarebbe presidente.
SpinoRus: Il Cremlino smentisce che Putin abbia il cancro. E' solo un'esercitazione medica.
LercioEni: Agenzia delle Entrate: avere l'auto col pieno farà salire la fascia di reddito ISEE.
A' la prochaine! Menek Bluff
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Menek

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