VALLE MAGGIA | La Via della Sposa del Sasso Trolcia


Publiziert von larice , 7. April 2022 um 07:31.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum: 3 April 2022
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Cramalina 
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 800 m
Kartennummer:CN 1292 Maggia, Libri: Giuseppe Brenna, Alpi di Valle Maggia, Bellinzona 2020. Flavio Zappa, Alpigiani, borradori e alpinisti nella Valle del Soladino, Sette secoli di storia, Locarno 2011.

 

La storia di quella sposa che nel 1910, cinque giorni dopo il parto, salì con la culla di legno sulle spalle (culla contenente il bambino) da Pioda Nèira verso la Vall di Pii, su per la parete del Sasso Tròlcia, non ha potuto che suscitare in me, alpinista e conoscitore di quei terribili posti, un vivo interesse umano. Non avendo trovato persone in grado di darmi informazioni sulla localizzazione del posto della “sposa”, il 26 febbraio 2012 mi sono recato alla ricerca dell'incredibile via e l'ho trovata. La descrivo più avanti, chiamandola “Via della Sposa del Sasso Trolcia”, in onore della nostra giovane mamma col neonato in spalla.

 

Giuseppe Brenna, Alpi di Valle Maggia, pagina 168

indice.pdf (salvioni.ch)

 

 

Risalire la Via della Sposa del Sasso Trolcia significa compiere un singolare e sorprendente viaggio antropologico, etnografico e storico.

E' grazie al libro citato che ho intrapreso con un compagno l'emozionante viaggio che ora descrivo. Anche le fotografie allegate aiutano a comprendere dove si svolge tale viaggio.

Conviene studiare la via da Someo.



LA VASTA BASTIONATA DEL SASSO TROLCIA DAL FONDOVALLE VALMAGGESE


Si deve localizzare la Vall di Pii, che è lo stretto canale che scende tra Cöll e i Monti di Trolcia (dolce e lungo promotorio al culmine della parete del Sasso Trolcia, a est del quale si trova la Valle del Soladino).

A destra della Val di Pii si vede una fascia rocciosa con un taglio diagonale che si alza da sinistra (in basso) a destra (in alto): in quel taglio si trova lo straordinario passaggio-chiave che permette di salire ai pendii superiori ove lavoravano i boscaioli, che facevano anche il carbone di legna.

 

Da Someo si va a percorrere la lunga passerella che porta sul versante destro della Valle Maggia. Si percorre verso destra il sentiero segnalato per la Capanna Alzasca del CAS di Locarno fin poco dopo la quota 367 m (quota scomparsa sulla CN 2020 – sulla CN online la si trova sotto la funzione «viaggio nel tempo»). Da qui si sale verso ovest-sud-ovest e ci si porta un poco a destra della Vall di Pii. Su di un non facile pendio senza sentiero si deve raggiungere la base della parete a destra della Vall di Pii. Lì si manifesta il miracoloso passaggio-chiave che va risalito in diagonale verso destra. Il sentiero esposto, anche con una scala di sasso, passa all'interno della citata parete e in tratto obbliga ad abbassare la testa perché il tetto della parete si abbassa parecchio.



IL PASSAGGIO CHIAVE


Si esce dalla spaccatura e ci si trova a risalire un ripido pendio boscoso con pietre che si conclude più sopra al cospetto di altre pareti. Ci sono resti di terrazzi ove lavoravano i boscaioli. L'ambiente è impressionante e ripieno di abissi paurosi.
La discesa avviene per la stessa via.
Successiva salita ai Monti di Trolcia per il sentiero normale (consigliabile anche come itinerario escursionistico a sé stante).

 

 

Salita su sentiero ai Monti di Trolcia (1108 m)
 

Superata la passerella di Someo si va a risalire il sentiero che sale a destra della Val Busai. Ci si porta ai Monti d'Arzasca e a Cöll, ove si lascia il sentiero che sale a Zucchero e all'Alpe di Tramossa. Da Cöll con lieve salita ci si porta al culmine della Vall di Pii e si scende al lungo e dolce promontorio degli abbandonati Monti di Tròlcia, con diversi nuclei e tante tracce della vita rurale di un tempo.
Difficoltà dell'itinerario per i Monti di Trolcia: T3.

Da notare che a nord-est il dolce promontorio dei Monti di Trolcia precipita e dà luogo alla grande parete del Sasso Trolcia: nella parte alta della parete c'erano delle cenge erbose che fino a inizio Novecento venivano falciate – soprattutto da donne che venivano calate con funi, alcune con la culla e il neonato – per ricavare il fieno selvatico (ne parla Giuseppe Brenna in Alpi di Valle Maggia a pagina 168).


                                                                                  * * *


Un viaggio culturale eccezionale. A ognuno le proprie emozioni e riflessioni.





 


Tourengänger: larice


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Kommentare (2)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 7. April 2022 um 09:28
Molto bello, grazie.

larice hat gesagt: RE:
Gesendet am 29. April 2022 um 06:38
Grazie a te.
Ti leggo da tempo con piacere perché sei gentile e buono.


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