Mottarone e Monte Zughero da Omegna
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Si parte da Piazza Madonna del Popolo a Omegna 300 m circa. Molti parcheggi liberi. Dopo pochi metri si svolta a sinistra in Via Nobili, che in salita si percorre fino al suo termine, dove inizia il sentiero. Subito c'è una diramazione a destra per "I Tre Alberi" che ignoriamo. E poco dopo lasciamo il segnavia VP2, per salire ripidamente a destra sul sentiero della "Vertical". Scelto per la predilizione di Samuele per le ascese ripide. La salita rimane sul versante orografico destro del Rial Camin. E a 540 metri c'è una pozza di acqua denominata Laguna degli Gnomi. Più in alto a quota 750 incrociamo il sentiero dei Pumit ( che porta all'Alpe del Barba ) e infine si esce in terreno aperto, dove inizia la neve fresca. Passando dal Rifugio Gran Baita, infine saliamo al parcheggio dove facciamo il bagno di folla venuta per la neve. Ora per il breve pendio nevoso saliamo alla selva di antenne sulla vetta del Mottarone ( c'è anche una croce). Scesi nel pendio nord, dopo aver attraversato una strada, andiamo giù per una vecchia pista da sci e passando dal grande monolito detto L'Ippopotamo, scendiamo ad attraversare un ponte verso sinistra, sul Rio Selva Spessa, e in breve siamo all'Alpe Nuovo e al Rifugio Cai Baveno 1205 m. Ora scendiamo alla Sella sottostante, da dove in breve siamo sul Monte Zughero 1230 m. Vista mozzafiato sul Lago Maggiore. Risaliti all'Alpe Nuovo cercando un riparo dal vento gelido, per mangiare qualcosa. Riprendiamo il cammino risalendo il costone verso Sud-Ovest ( sul lato opposto della discesa fatta prima ), fino ad arrivare a un monticello che è l'arrivo di uno ski-lift ( scoprirò che viene chiamato Monte Rossa ) 1440 m. Scendiamo a sinistra verso il laghetto, ma poco prima prendiamo una malmessa stradicciola a destra, per poi scendere a naso in una vallecola e riportarci sulla via dell'andata. Una piccola deviazione su un dosso con un piccolo "tabernacolo". Appena sotto deviamo sul sentiero VP2 che passa subito dal torrione chiamato L'Omo. Intanto che Sam sbriga alcune faccende, io tento la scalata al gendarme, ma rinuncio quasi subito, con la scusa che è bagnato. Tanto basta però per farmi perdere la tramontana e non vedere il largo e scavato sentiero. Ritrovata la retta via, arriviamo ben presto alla conclusione che forse era meglio fare questo sentiero in salita. Infatti ben presto siamo in canalini attrezzati da catene, in un paesaggio molto suggestivo. Alla fine arriviamo nel bosco su sentiero "normale", dove ad attenderci ci sono 3 bei asinelli. In breve scendiamo all'Alpe Mastrolini 548. Con bel rifugio sede dell'associazione Gnomi di Mastrolini. E in effetti gli gnomi di tutte le misure sono dappertutto. Scendendo passiamo da 2 panchine giganti e poco dopo si guada il Rial Camin e ritornati sulla via dell'andata in breve siamo sull'asfalto a Omegna.
Tourengänger:
Antonio59 !,
Sam61


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Kommentare (2)