Giübin (2776 m) in traversata - Skitour


Publiziert von siso , 28. März 2022 um 23:30.

Region: Welt » Schweiz » Uri
Tour Datum:27 März 2022
Ski Schwierigkeit: WS
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-UR   CH-TI   Gruppo Pizzo Centrale   Gruppo Pizzo Lucendro 
Zeitbedarf: 6:45
Aufstieg: 733 m
Strecke:Gemsstock (2962 m) – Winterboden (2164 m) – Summermatten – Passo della Sella (2701 m) – Giübin (2776 m) – Cascinone (2522 m) – Laghetti degli Ovi – Cascina della Bolla (2144 m) – Passo del San Gottardo (2091 m) – Lago di San Carlo (2106 m) – Cascina di Rodont (1968 m) – Mätteli (1768 m) – Hospental (1471 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Göschenen – Andermatt – Funivia Gemsstock.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi ad Hospental e Andermatt.
Kartennummer:C.N.S. No. 255 S – Sustenpass - 1:50000; C.N.S. No. 256 S – Disentis / Mustér - 1:50000; C.N.S. No. 265 S – Nufenenpass - 1:50000.

Lasciata la stazione a monte della funivia del Gemsstock si entra in un paesaggio alpino severo, esigente e selvaggio, nel quale è difficile incontrare altre persone. Le ottime condizioni meteo e di visibilità hanno reso meno impegnativa la scelta del percorso, non segnalata sul terreno innevato.

 

Inizio dell’escursione al Gemsstock: ore 8:35

Fine dell’escursione ad Hospental: ore 15:05

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1030 hPa

Temperatura alla partenza: -5°C

Temperatura al rientro: 11°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2600 m

Velocità media del vento: 10 km/h

Alba: 7.15

Tramonto: 19.47

 

Sveglia alle 5:00, partenza da casa alle 6:02, arrivo a Andermatt alle 7:47, dopo 128,2 km d’auto, compresa una sosta caffè di 10 min.

I gestori degli impianti, malgrado il ritorno all’ora solare proprio questa notte, hanno deciso di anticipare l’apertura di un’ora, alle 8:00. Acquistato il biglietto “Tourenkarte für Senior” (24.- CHF), riesco a salire sulla prima cabina, fra numerosi sciatori da pista e scialpinisti. Arrivato al Gemsstock (2962 m), mi prendo il tempo per salire sulla terrazza panoramica per scattare alcune foto alle montagne della zona. Nel frattempo, tutti gli altri sciatori, presi dalla frenesia, sono già partiti.

Alle 8:35, percorsa la ripida scaletta metallica sul lato sud, tento di calzare gli sci, senza lasciarmeli sfuggire sullo scosceso versante coperto da neve dura come il cemento. Dopo alcuni tentativi riesco a fissare lo scarpone anche nei pin che mi danno qualche problema. L’inizio non è per niente rilassante: bisogna lasciarsi calare in scivolata di fianco evitando i sassi emergenti e ovviamente cercando di tenere l’equilibrio. Una caduta in questo punto comporterebbe di sicuro qualche escoriazione, anche perché oggi lo zaino è gravato dal peso supplementare di ramponi, piccozza e rampanti, complessivamente 1440 g. Nessuno mi fa fretta, quindi supero bene il primo tratto fino allo Schwarzwasserfirn, a partire dal quale la pendenza piano piano diminuisce. Le lamine degli sci comunque “cantano”, sulla neve gelata, fino alla stretta gola dell’Unter Gafallensaum.

A circa 2150 m di quota vedo le prime tracce che si allontanano dal Bortwasser e risalgono a destra il pendio. Sono le 9:25, decido di applicare le pelli e di iniziare la salita. La valle incassata non permette di avere una visione molto ampia di quanto sta a monte: non è facilissimo orientarsi, in particolare non riesco a capire se la traccia salga in direzione del Pizzo Centrale o del Giübin. Mi trovo comunque in zona Winterboden e la neve per ora non richiede l’applicazione dei rampanti. A partire da Summermatten (ca. 2400 m), riconosco alla mia destra il Rotstock (2857 m) e più a sud il Giübin (2776 m): bene la direzione è giusta. Mi trovo su un terrazzo ben soleggiato e il percorso spiana: posso rifiatare prima della dura erta verso il Passo della Sella (2701 m), che raggiungo dopo due ore di salita. Il vento, finora assente, qui è abbastanza sostenuto. Aggiro i macigni alla destra e punto al versante occidentale della meta. A 2760 m, su neve molto dura, decido di depositare gli sci e di calzare i ramponi: non avrò il rammarico di averli portati per niente. Il cambio d’assetto mi richiede 10 minuti, tuttavia valuto che siano ben spesi. Mi bastano ulteriori dieci minuti per raggiungere l’ometto della vetta: Giübin geschafft!

Non è la prima volta che raggiungo questa cima con le pelli di foca, ma finora sempre dal Passo del San Gottardo.

                                                     Giübin (2776 m)

Tornato al deposito sci, alle 12:15 inizio la discesa in direzione del Passo Posmeda. Le condizioni della neve a quest’ora sono perfette: la coltre portante è ricoperta da tre centimetri di sulz, che mi permettono di sciare liberamente come se fosse una pista preparata. È una goduria che mi ripaga per la faticaccia della salita. Nel frattempo la temperatura dell’aria si è alzata parecchio: fa decisamente caldo. Mi trovo su pascoli molto vasti, “fuori dal mondo”, senza che ci sia un’anima viva o un animale da osservare. Per la verità di impronte di selvatici ce ne sono parecchie, ma non ne vedo manco uno. Conosco la zona, per averla frequentata più volte sia a piedi sia con le racchette, con gli sci e anche con la mtb; ciò nonostante non è semplicissimo ricordarsi i motti da aggirare e i valloncelli percorribili. Raggiunta la piana del Cascinone (2522 m), devo affrontare un leggero dislivello in salita, che supero senza rimontare le pelli. Dai Laghetti degli Ovi (2363 m), questa volta non scendo direttamente verso la corona della diga, in quanto mi dà più fiducia il valloncello La Sella, che mi porta alla strada che conduce all’Alpe di Sorescia. A partire dalla Cascina della Bolla (2144 m) seguo la strada verso il Passo del San Gottardo, lungo la quale in alcuni tratti devo togliere gli sci per mancanza di neve. Mi concedo una breve sosta di fianco alla statua “Il viandante”, di Pedro Pedrazzini.

Alle 13.45 rimonto le pelli per percorrere 800 m di leggera salita, fino all’inizio della discesa della vecchia strada del passo, che mi permette di raggiungere Hospental senza più togliere gli sci, salvo in brevi tratti privi di neve.

Il bus della valle d’Orsera mi riporta gratuitamente ad Andermatt alla stazione di partenza della funivia del Gemsstock, dove si conclude la lunga gita durata 6 h e 40 min, che mi ha dato molta soddisfazione.

 

Il Giübin in traversata con gli sci mancava ancora dall’elenco delle mie imprese sciescursionistiche. La discesa dalla vetta fino al Cascinone è stata fantastica!

La gita è sicuramente raccomandabile, soprattutto in questa stagione, oltretutto con un basso pericolo di slavine, tuttavia consiglio di effettuarla non in solitaria, in quanto in alcune zone il telefonino non ha campo.

 

Tempo totale: 6 h 40 min

Tempo di salita: 2 h 25 min

Tempi parziali

Gemsstock (2962 m) – Winterboden (2164 m): 37 min

Winterboden (2164 m) – Summermatten – Passo della Sella (2701 m): 2 h

Passo della Sella (2701 m) – Giübin (2776 m): 25 min

Giübin (2776 m) – Passo del San Gottardo (2091 m): 1 h 15 min

Passo del San Gottardo (2091 m) – Hospental (1471 m): 1 h 20 min

Coordinate Giübin: 691.700 / 157.709

Dislivello in salita: 733 m

Dislivello in discesa: 2106 m

Sviluppo complessivo: 24,73 km
Altezza neve al Gemsstock: 125 cm

Difficoltà: PD
SLF: 1 / 2 (debole / moderato)

Libro di vetta: no

Copertura della rete cellulare: Swisscom, assenza di segnale nella Gafallenwasser, a Winterboden, in alcune zone presso Summermatten e nella Valle del Lago della Sella.


Tourengänger: siso


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