Monte San Giorgio mt 1097 anello da Riva San Vitale


Publiziert von turistalpi , 22. Februar 2022 um 20:44.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:20 Februar 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Lago Ceresio 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 850 m
Abstieg: 850 m
Strecke:come waypoints

Gita solitaria in Ticino.L'idea è di salire al Monte San Giorgio da Riva S.V e ritorno. Ma le cose sono andate diversamente con una discesa ben più lunga...Comunque parto con bellissima giornata senza vento e buona temperatura...pare un anticipo di possibile primavera (e siamo in inverno).
Lascio l'auto al parcheggio delle scuole e per strada mi porto alle indicazioni per il San Giorgio poco prima del cimitero. Ancora per strada e poi sterrata arrivo al bivio per il "Rocul", alla cappelletta prendo il sentiero per Meride. Percorso piacevole anche se un poco ripido e con sassi. Passo dal bivio per la via Albertina (già fatta precedentemente anche con Pinuccia), traverso la val Serrata e traverso per Meride. Qui faccio il primo errore.
Scambio il sentierone che passa dalla Grotta del Bogia per il sentiero del Meriggio (che invece inizia nei pressi della chiesa avanti). Man mano che proseguo aumentano i miei dubbi in quanto codesto sentiero è molto largo e pulito da foglie ed inoltre continua a traversare.....no senz'altro non è il Meriggio già in precedenza fatto....
Arrivano 2 persone,penso a questo punto, speleologi muniti di corde  e finalmente capisco l'errore.
Però ora sono ben più sotto della quota di Cassina. Passa una coppia che in effetti mi dicono quello di cui ero ormai sicuro. E comunque mi dicono che poco più avanti non segnalato a sinistra c'è il sentiero di raccordo per il Meriggio. Arrivo nel punto indicatomi e vedo il largo sentiero di raccordo mentre quest'altro sentiero porta ad appunto alla predetta grotta ed anche poi a Cassina e San Giorgio con dei tempi ben più lunghi del raccordo......e poi con indicazione "sentiero pericoloso"....boh. Momento di indecisione e poi riparto lungo il raccordo per Cassina. Questo tratto è più faticoso del precedente per la quantità di foglie, la ripidità ed alcuni ostacoli vari. Comiunque in meno di 30 minuti arrivo alla ben nota chiesetta di S.Uberto (breve sosta).
Riparto sulla solita mulattiera ben indicata ma appena dopo salgo in diretta lungo un bel prato soleggiatissimo sino a vicino a Forello (solita casa decadente ormai quasi un rudere) e poi ancora per prato arrivo in cima superato di poco da una coppia che per prima mi occupa la panchina a sbalzo con posizione imperdibile per panorama. Aspetto un poco ma poi vedo che stanno venendo molte persone, per cui mi metto subito sulla panca esterna del rifugio per mangiare in pieno sole.....sembra di essere al mare! Dopo circa un'ora e trenta riparto in discesa pensando di scendere stavolta per il Meriggio.
Ora bisogna sapere che il traverso della val Serrata fatto all'andata per Pinuccia è pericoloso perchè anni fa venne sfiorata da 2 grossi sassi caduti dalle rocce sopra ( ed invece non c'è alcun pericolo....). Quindi mi aveva supplicato di non passare da lì in discesa. Non voglio poi dire bugie al mio ritorno e quindi mi industrio per fare un giro basso saltando il passaggio.....poi purtroppo si rivelerà un giro molto lungo anche perchè non avevo ben presente le distanza fra i vari paesi e la mancanza di indicazioni pur sapendo bene la direzione che bene o male devo tenere. Scendendo arrivo a Cassina e poi imbocco il segnalato sentiero del Meriggio (comunque ora più ben frequentato che in passato e più pulito). Arrivo alla chiesa di Meride e poi seguo le indicazioni per Tremona. Poco prima chiedo qualche informazione a locals e vengo a sapere  che c'è un sentiero non marcato fino a Rancate.....ok vado. E qui cominciano i dubbi, il sentiero è abbastanza tortuoso nel bosco con cambi di direzione per evitare zone imboscate con piccoli salti....Passa un'altra coppia che mi danno indicazioni varie (Besezio e Rancate ecc.....). Arrivo in una piana  con casa e prato deserti.una stradina va nella direzione che ben so ed un'altra più larga sembra ritornare ad Arzo. Quindi vado dritto. La stradina ben presto diventa sentiero sempre più stretto e con molto fogliame per poi.....finire sopra un bel salto sopra un basso prato da cui cominciano le case......Enrico sapevi che sbagliavi. Va be non c'è problema, cerco di ritrovare la stradina risalendo a fatica (il sentierino l'ho perso) con l'odiato ravanage nel bosco ed infine ritrovatala seguo la strada più larga che sale e scende ed arriva finalmente ad un bivio dove la segnalazione indica a destra "Arzo"...e mi pareva,, ovvio scendo invece a sinistra dove poco più avanti trovo un cartello "Rancate 20 minuti". Sono a posto, calma c'è ancora qualche km di strada. A Rancate giungo ad un bivio senza indicazioni, a destra verso sud ed a sinistra nella direzione di Riva. 
Non voglio fare un altro ravano e quindi per sicurezza chiedo ad un local per Riva....Ovviamente mi indica a sinistra che si arriva direttamente  a Riva.....certo, direttamente ma dopo un'ora e trenta circa di monotona strada asfaltata.
Finalmente sono all'auto con questo consuntivo: salita h 2,40 (stavo proprio bene) e discesa h 4,30!
E tutto questo per non fare stare in ansia Pinuccia a cui ho detto, quando sono tornato a casa , che nel caso rifacessi codesta gita insieme si torna con lo stesso sentiero dell'andata (piuttosto magari invece scendendo a Brusino e tornando per bel sentiero a Riva)....

Tourengänger: turistalpi
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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Poncione hat gesagt:
Gesendet am 23. Februar 2022 um 08:20
Che avventura Enrico... meno male che alla fine ne sei uscito. In effetti il San Giorgio, al di fuori dei tracciati tradizionali, è un bell'intrico non facile da interpretare a volte.
Ciao

turistalpi hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Februar 2022 um 14:20
Hai perfettamente ragione ed anche dalle tue parti i boschi sono intricati e credo anche con indicazioni mancanti o fuorvianti.....
Penso che specialmente a basse quote e con la sostituzione di mulattiere con carrozzabili per collegare i vari piccoli centri, le restanti zone naturali (specie boschi) vengano abbandonati e poco visitati. Il prezzo della cosiddetta civiltà "comoda"...
Ciao
Enrico


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