Monte San Giorgio e Grotta della Bögia.
Sulle Alpi il tempo è pessimo mentre nel Sottoceneri dovremmo riuscire a stare al sole anche se ci sarà un gran vento da Nord. Maurizio propone la salita al Monte San Giorgio da Riva San Vitale.
Ci troviamo a Gaggiolo e poco dopo le 8,30 siamo al cimitero poco più a Sud del paese dove si può parcheggiare senza problemi.
Seguendo le indicazioni sui segnavia iniziamo a risalire Via delle Pianche, una stradina asfaltata che corre fra ville e villette e poi si trasforma in un'erta pista cementata al cui termine si trova un'edicola votiva nei cui pressi ha inizio il sentiero.
Saliamo dapprima dirigendoci verso Sud salendo su un pendio ripido finchè ad un bivio giriamo a destra per percorrere una pista forestale che punta verso Nord. Proseguiamo per un bel tratto risalendo dolcemente il versante fino a raggiungere la località di Pissarda, sorpassiamo l'impluvio della Cumavall e poco più avanti incrociamo il sentiero che sale dal centro di Riva San Vitale, che percorreremo in discesa.
Ora svoltiamo a sinistra e risaliamo il versante, incrociamo ben presto la diramazione che porta alla sorgente e all'Alpe di Brusino aggirando a Nord il Monte San Giorgio.
Un traverso ci porta fino ad un risalto strapiombante sulla valle, a quota 940 metri circa, da cui si ha una buona vista su Lugano che in questo momento è sovrastata da uno splendido arcobaleno.
Proseguiamo ed arriviamo sulla larga dorsale denominata I Dossi che da quota 995 metri risale fino alla cima.
È una zona veramente bella da cui si gode di una vista magnifica verso la pianura e le montagne vicine.
Raggiungiamo la vetta dove si trova una cappella rifugio, vi sono alcuni ragazzi che vi hanno dormito e adesso si stanno impegnando nello spaccar legna.
Qualche foto, un po' di the e di cioccolato e siamo pronti a ridiscendere visto che qui tira un gran vento.
Raggiungiamo la grande bella cascina diruta di Forello e quindi Cassina dove si trova un'altra cappella ricovero, continuiamo la discesa seguendo il sentiero che da Alboree scende a Giurà e quindi a Mèride, da qui svoltiamo a sinistra e risaliamo la Val Serrata su un largo sentiero. Arriviamo ad un bivio, il nostro sentiero è indicato da un cartello come "sentiero pericoloso", in realtà è solo un po' stretto e percorre dei versanti a tratti ripidi con qualche punto esposto. Il sentiero si abbassa fin quasi a lambire il greto del Riale Serrata per poi risalire, pochi passi ed ecco l'ingresso della Grotta della Bögia, non è un semplice buco ma una vera cavità ben conosciuta dagli speleologi, si sviluppa per circa 300 metri ed è caratterizzata da stalattiti, stalagnmiti, laghetti e pozzi. I primi 15 metri sono accessibili a chiunque sia dotato di una pila e portano ad una saletta dove una cascata fangosa scende in una pozza formando delle stalattiti. L'esplorazione del proseguio è riservata agli speleo dotati di corde ed attrezzatura e, soprattutto, di una tuta perchè il fango è veramente onnipresente.
Riguadagniamo l'uscita e riprendiamo a percorrere la valle, il sentiero la risale in direzione Nord Ovest finchè a quota 864, nei pressi di una pozza, si ricongiunge al sentiero fatto in discesa. Raggiungiamo la vicina cappella di Cassina e, vista l'ora, decidiamo di mangiare.
Rifocillati ripartiamo verso Forello ma, poco prima di raggiungere, in località Cugnoll, deviamo a destra e seguiamo una pista quasi in piano che ci porta in prossimità della dorsale de I Dossi dove ritroviamo il sentiero fatto stamane in salita.
Lo percorriamo fino poco oltre il bivio seguente la località di Pozzi per proseguire verso Riva San Vitale seguendo il sentiero più diretto che costeggia la Valle di Sant'Antonio finchè raggiungiamo i Ronchi di Cumavall, ormai siamo in paese, attraversiamo il borgo non senza fare una sosta al Battistero per ammirarne gli affreschi, ancora un po' di strada e siamo al cimitero da cui siamo partiti stamane.
Bel giro su una montagna che sa sempre offrire dei magnifici scorci panoramici.
Difficoltà: praticamente sempre T2 a parte alcuni tratti che richiedono un minimo di attenzione percorrendo versanti ripidi ed, a volte, esposti.
A mio avviso sul versante orientale del Monte San Giorgio visti gli orridi e gli impluvi verticali non è consigliabile uscire dai sentieri.
Ci troviamo a Gaggiolo e poco dopo le 8,30 siamo al cimitero poco più a Sud del paese dove si può parcheggiare senza problemi.
Seguendo le indicazioni sui segnavia iniziamo a risalire Via delle Pianche, una stradina asfaltata che corre fra ville e villette e poi si trasforma in un'erta pista cementata al cui termine si trova un'edicola votiva nei cui pressi ha inizio il sentiero.
Saliamo dapprima dirigendoci verso Sud salendo su un pendio ripido finchè ad un bivio giriamo a destra per percorrere una pista forestale che punta verso Nord. Proseguiamo per un bel tratto risalendo dolcemente il versante fino a raggiungere la località di Pissarda, sorpassiamo l'impluvio della Cumavall e poco più avanti incrociamo il sentiero che sale dal centro di Riva San Vitale, che percorreremo in discesa.
Ora svoltiamo a sinistra e risaliamo il versante, incrociamo ben presto la diramazione che porta alla sorgente e all'Alpe di Brusino aggirando a Nord il Monte San Giorgio.
Un traverso ci porta fino ad un risalto strapiombante sulla valle, a quota 940 metri circa, da cui si ha una buona vista su Lugano che in questo momento è sovrastata da uno splendido arcobaleno.
Proseguiamo ed arriviamo sulla larga dorsale denominata I Dossi che da quota 995 metri risale fino alla cima.
È una zona veramente bella da cui si gode di una vista magnifica verso la pianura e le montagne vicine.
Raggiungiamo la vetta dove si trova una cappella rifugio, vi sono alcuni ragazzi che vi hanno dormito e adesso si stanno impegnando nello spaccar legna.
Qualche foto, un po' di the e di cioccolato e siamo pronti a ridiscendere visto che qui tira un gran vento.
Raggiungiamo la grande bella cascina diruta di Forello e quindi Cassina dove si trova un'altra cappella ricovero, continuiamo la discesa seguendo il sentiero che da Alboree scende a Giurà e quindi a Mèride, da qui svoltiamo a sinistra e risaliamo la Val Serrata su un largo sentiero. Arriviamo ad un bivio, il nostro sentiero è indicato da un cartello come "sentiero pericoloso", in realtà è solo un po' stretto e percorre dei versanti a tratti ripidi con qualche punto esposto. Il sentiero si abbassa fin quasi a lambire il greto del Riale Serrata per poi risalire, pochi passi ed ecco l'ingresso della Grotta della Bögia, non è un semplice buco ma una vera cavità ben conosciuta dagli speleologi, si sviluppa per circa 300 metri ed è caratterizzata da stalattiti, stalagnmiti, laghetti e pozzi. I primi 15 metri sono accessibili a chiunque sia dotato di una pila e portano ad una saletta dove una cascata fangosa scende in una pozza formando delle stalattiti. L'esplorazione del proseguio è riservata agli speleo dotati di corde ed attrezzatura e, soprattutto, di una tuta perchè il fango è veramente onnipresente.
Riguadagniamo l'uscita e riprendiamo a percorrere la valle, il sentiero la risale in direzione Nord Ovest finchè a quota 864, nei pressi di una pozza, si ricongiunge al sentiero fatto in discesa. Raggiungiamo la vicina cappella di Cassina e, vista l'ora, decidiamo di mangiare.
Rifocillati ripartiamo verso Forello ma, poco prima di raggiungere, in località Cugnoll, deviamo a destra e seguiamo una pista quasi in piano che ci porta in prossimità della dorsale de I Dossi dove ritroviamo il sentiero fatto stamane in salita.
Lo percorriamo fino poco oltre il bivio seguente la località di Pozzi per proseguire verso Riva San Vitale seguendo il sentiero più diretto che costeggia la Valle di Sant'Antonio finchè raggiungiamo i Ronchi di Cumavall, ormai siamo in paese, attraversiamo il borgo non senza fare una sosta al Battistero per ammirarne gli affreschi, ancora un po' di strada e siamo al cimitero da cui siamo partiti stamane.
Bel giro su una montagna che sa sempre offrire dei magnifici scorci panoramici.
Difficoltà: praticamente sempre T2 a parte alcuni tratti che richiedono un minimo di attenzione percorrendo versanti ripidi ed, a volte, esposti.
A mio avviso sul versante orientale del Monte San Giorgio visti gli orridi e gli impluvi verticali non è consigliabile uscire dai sentieri.
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