Senza alcun nome


Publiziert von Gabrio , 1. Februar 2022 um 18:08.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:26 Januar 2022
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:

Non c'è due senza tre, è così che si dice, vero?
Questo "tre" stava interamente occupando i miei pensieri.
Sprofondato, mio malgrado, in una situazione che dire onirica è dire poco,
ambivo più che mai a riappropriarmi del "sogno"  !!
Il sogno non aveva volto, nè vestiti. Non parlava, comunicare con lui (lei) non era
possibile.
Eppure qualcosa era nato, due diverse realtà a confronto, avevano raggiunto un
compromesso su di una cresta alpina.
"Ci sarà un tre dopo due sconvolgenti precedenti?" Mi chiedevo senza sosta.
Speravo di si, ma chi vive sperando muore....
Con chi potevo parlare di questa storia? Con mia moglie o i miei quattro amici?
E per dire loro cosa? Che mi piaceva un'ombra con cui non parlavo e di cui neanche
vedevo il sorriso?
E poi, ne ero davvero attratto o che altro? Forse la mia era semplice gratitudine
mischiata all'incognita che la sua nera figura rappresentava...
La verità è che non potevo dire niente a nessuno, questo mi lasciava molto più solo
di quello che in verità ero. Convivevo con un "problema" di cui non trovavo soluzione.
E se in realtà tutto quello che mi era successo era solo frutto della mia fantasia?
Me l'ero chiesto più volte, giusto così, per non farmi mancare nulla.
Non che ci credessi davvero, mai stato a posto, ma neanche così "fuori".
In bilico più che mai, "camminavo" instabile su di un'affilata lama spazio-tempo.
Mi mancavano le mie tranquille giornate da pensionato, ma nel contempo bramavo
per vedere la nera figura di altri luoghi!
Mi dividevo tra la speranza di non rivederla mai più, al bisogno (egoistico?) di stare
con lei. Mi aveva condotto su di una vetta mai fatta, speravo lo fecesse ancora!
Mi chiedevo su quale cima andare insieme e nel contempo mi davo del pazzo per
averlo anche solo pensato.
Non potevo più andare avanti così! Avevo la testa piena solo di questi pensieri,
trascurando mia moglie e mio figlio.
C'era un motivo per cui dovessero sentirsi gelosi? Penso di si, purtroppo.
Un'ombra nera aveva penetrato le mie carni, la mia anima era a pezzi,
cosa dovevo fare per uscirne fuori indenne?
Temevo di impazzire, se già non lo ero, qualcosa dovevo fare per muovere le acque
fattesi stagnanti.
Equamente diviso in due, volevo sia andare in montagna per rivederla, sia stare
in casa per evitarla. Così, all'improvviso, mi ero accorto di aver perso il piacere di
camminare.
Stavo diventando abulico, non mi muovevo più. Per non preoccuparla, mentivo a mia
moglie facendole credere che le mie escursioni le facevo ancora.

Arrivato ad un punto morto, mio malgrado, mi ero sentito costretto ad agire.
"Vada come vada" mi ero detto " ma così non posso andare avanti!"
Due giorni dopo ero uscito presto: finalmente in montagna!
Senza pensarci due volte ero andato nella tana del "lupo", alle nove ero sul ponte sopra
l'orrido. "Caino" mi osservava, e chi altri oltre a lui?
Nessuno si era mostrato, non un rumore aveva rotto il silenzio di quel posto.
Avevo anche gridato "Bollettone o Bolettone?" sperando accadesse qualcosa,
ma invece nulla!!
Me n'ero andato via con la coda fra le gambe. Non volevo tornare all'auto subito, avevo
dunque proseguito la camminata fino al Sasso d'Erba, ma poi mi era passata la voglia.
Deluso ed amareggiato cercavo di consolarmi pensando che era meglio così.
Il sabato successivo, "prenotato" da mio nipote, ero andato altrove, ma il martedi
dopo ci avevo riprovato.
Mi ero incamminato ancora nel triangolo lariano senza incontrarla, così come il
giovedi successivo.
Sempre più in tensione come fossi in crisi di astinenza, mi muovevo irriquieto tra le mura
domestiche. Il mio umore era cambiato, taciturno, musone e irascibile, litigavo spesso.
Alla fine, spazientita, mia moglie mi aveva chiesto che problemi avevo.
"Guarda verso Roma, poi capisci cos'ho!"  Le avevo risposto mentendo.
Ne era nata una lite furiosa: mi aveva creduto, era quello che volevo.
Bugiardo ed egoista, proprio un buon marito ero diventato....per il momento mi andava
bene così!

"Se ne è andata davvero!" Mi ero detto una notte in sogno.
Ero seduto sul gradino di cemento poco prima del ponte sull'orrido.
Aria gelida soffiava forte, così forte, che oggetti anche di grosse dimensioni volavano poco
sopra il canyon. Quando, spinto da un vento violentissimo, da nord era giunta una vetrata
completa di serramento, mi ero svegliato.
Il sogno non era svanito subito, al buio e con gli occhi aperti, la vetrata era sfrecciata
ad un centimetro da me. Al di là di essa un volto di donna guardava nella mia direzione.
Due enormi occhi blu imploravano il mio aiuto.
Tutto era svanito lì, mi ero alzato a bere, rimanendo sveglio per il resto della notte!
La mattina e i giorni seguenti erano passati tranquilli. Ero tornato a fare le mie cose con
sobrietà, la tempesta era passata?
Neanche un po'!!
Una mattina ero salito al Barzaghino da Caslino, avevo fatto il solito giro ad anello,
passando dalla bocchetta del Frecc. Ad attendermi all'auto (pulita) non c'erano Froloccone
Poncione ed Emanuela ma solo il mio veicolo.
Dopo essermi tolti gli scarponi ero entrato chiudendo la portiera. Stavo per avviare il motore
quando, voltatomi casualmente a destra, avevo visto Ombra che mi stava guardando.
L'auto era oscillata, mi ero voltato ancora in tempo per vedere la vecchia che, sorridente
e a quattro zampe, si era messa sul cofano dell'auto.
Il suo sorriso mi incuteva più timore di quando era seria.
Proprio in quel mentre, una giovane donna, era giunta da sinistra. Mi aveva superato per
raggiungere la sua auto. Non si era accorta di nulla, solo io potevo vederle quel giorno!
Senza chiedere nulla, Ombra era entrata nell'abitacolo.
"No, tu no!" Avevo pensato, riferito alla megera, chi la voleva in auto?
Avevo avviato il motore ed, incurante di chi c'era sopra, ero partito.
L'albina era sparita subito e con lei anche le mie più immediate preoccupazioni.
Viaggiando tranquillo, spesso e molto volentieri, guardavo la mia ospite:
era tornata, finalmente!
Le avevo parlato, avevo gesticolato, insomma avevo fatto di tutto per mettermi in
comunicazione con lei, ma niente. Silenzio più assoluto!
Poco prima di giungere a casa, più prepotente che mai, mi ero posto un'inquietante domanda:
"Ma lei vuole venire da me, e con mia moglie come la mettiamo?"
La situazione stava precipitando, ero in balia degli eventi.
La mia abitazione non era più un rifugio ma solo un "regolamento di conti",
mai fatto un viaggio peggiore. Ogni minuto passato ingrossava la mia ansia crescente.
Arrivato fuori casa, anzichè andare verso il garage, l'auto era proseguita dritta.
Non ero neanche più padrone del mio mezzo. A voler confermare questo fatto,
avevo staccato le mani dal volante, l'auto girava da sè. Giunto sulla Milano-Meda,
ero proseguito fino a Paderno Dugnano. Senza capire come, mi ero ritrovato in una stradina
adiacente. Era un disastro! C'era immondizia ovunque su entrambi i cigli della strada.
Sembrava una discarica, uno schifo! Solo allora lei si era voltata verso di me, sembrava
volesse chiedermi il significato di tutto questo. Risposte non ne avevo, di incivili ce n'è piena
l'Italia, che altro dirle?
Senza avere il tempo di fare o dire altro, mi ero ritrovato proprio dentro il mio garage.
Ombra mi stava spostando a suo piacimento oltre ogni legge della fisica.
Come se stessi camminando verso il patibolo, mi ero avviato verso il vano ascensore.
Aperta la porta di casa, ero rimasto fermo sulla soglia per un po'.
Ombra si era intrufolata tra me e lo stipite, senza che lo volessi davvero aveva varcato
la soglia di casa. Si sentiva una voce provenire dalla cameretta, si era diretta là.
Mio figlio era al PC, giocava on line con i suoi amici. Aperta la sua porta
eravamo entrati.
La mia mano sinistra aveva accarezzato il suo capo, mi aveva
salutato ign
aro, senza "vedere"  la mia ospite dark.
"E' mio figlio!"  Le avevo detto senza parlare.
A sua volta, Ombra, si era avvicinata a lui sfiorandogli dolcemente i capelli.
Mio figlio si era voltato di scatto ad osservarmi perplesso, quasi spaventato.
"Cosa c'è?" Era stata la mia risposta.
"Ho sentito un freddo intenso in testa!!"
"Ne so qualcosa.." Avrei dovuto rispondergli, ma non potevo.
"Stai ancora di più al computer e poi vedi come ti riduci"  Gli avevo detto laconico.
Senza aspettare la feroce risposta me ne ero andato. Un problema era risolto,
"l'altro"  tornava verso le diciotto.
Trenta minuti dopo il previsto, la porta d'ingresso si era aperta, "il problema"
numero due aveva varcato la soglia.
L'avevo salutata cercando di nascondere il mio reale stato d'animo, mi aveva risposto
tranquilla tempestandomi di parole.
Ombra era seduta sul divano con me, dunque mia moglie non si era accorta di nulla.
A cena era stato un delirio. Vedere la mia ospite che spostava gli oggetti o toccava i miei
cari creando reazioni improvvise, aveva del tragi-comico. Fortuna che ogni cosa ha il
suo termine. La cena era andata via veloce, anche se avevo avuto l'impressione del
contrario. Mortalmente stanca, la mia "girl" era andata a letto presto con un libro in mano.
Mio figlio si era fatto latitante da subito ed io ero in bagno a lavarmi i denti.
All'improvviso, un "suono" in soggiorno, aveva fatto urlare mia moglie.
"Abbassa il volume della tv!"  Aveva gridato.
"Dillo a lei!"  Avrei dovuto rispondergli?
Con pazienza ero andato di là, avere due "femmine" in casa si stava rivelando una
faccenda assai dura!
Ombra era seduta col telecomando in mano. Zappava qua e là.
Il tg mostrava le solite immagini di guerre, morti, ladri, covizzati e atrocità varie.
Cambiato canale aveva osservato per pochi minuti il volto rifatto di una "mostra" che un
tempo era stata anche bella. Tante parole inutili e pretestuose si erano susseguite fino
a che il canale era cambiato ancora. Due o tre persone urlavano "Gooll" alzando le braccia
al cielo.
Non ne potevo più!! Preso coraggio, avevo strappato il telecomando ad Ombra.
La tv era spenta, finalmente un po' di pace!!
Mi ero alzato senza guardarla, ero stanco, l'attimo dopo ero al buio sotto le coperte.
La mia micia era comparsa dopo tanto tempo, si era infilata fra le mie gambe.
L'attimo dopo stavo già dormendo.
Che ore erano quando avevo sentito un gran freddo al mio fianco destro?
La gatta era scappata via, ecco l'unico animale che riusciva a vedere un'Ombra
anche di notte!
Adesso eravamo in tre sotto le lenzuola, un attimo solo, poi già dormivo.
La mia prima giornata con due "donne" in casa si era conclusa, non ero sicuro di
volerne un'altra!!

La mattina dopo ero andato a camminare, non ero solo stavolta.
Mi accompagnava la mia nera coscienza? Era questo che rappresentava, o cos'altro?
Ero di umore pessimo, pensavo di essere sul set di un film noir, con me,
il protagonista, con i postumi di una sbornia e l'ennesima sigaretta in bocca con cui mi
avviavo verso la mia tragica fine.
Neanche a dirlo mi ero ritrovato, per l'ennesima volta, sul ponte sopra l'orrido di Caino.
Lei era in fianco a me, mi fissava seria. Camminare in silenzio con una nera presenza,
non aiuta a migliorare l'umore, il mio era peggiorato ancora.
Credete ai presentimenti? Io quella mattina decisamente si!
Un rumore mi aveva distolto dai miei cupi pensieri. Mi ero sporto oltre guardando giù.
La vecchia megera faceva altrettanto verso di me. Era nel fondo del canyon, con i piedi
a mollo.
Un sorriso le dipingeva l'orribile viso.
Sorrideva o rideva di me? Ero tornato a sentirmi prigioniero, stavo tremando e non
per il freddo.

Mi ero voltato verso Ombra, l'avevo guardata con occhi supplicanti, speravo tanto di
ascoltare il suono rassicurante della sua voce, anche solo poche parole per dare un
senso a quello che mi stava accadendo. Invece niente!
Stavo per giungere ad un finale scritto a tre mani?
Come se "sentisse" le mie parole non dette, mi aveva accarezzato il volto.
Un brivido lungo
quanto il mio corpo mi aveva fatto tremare.
Le sue mani si erano abbassate incontrando le mie, le aveva strette.
Aveva voltato il capo verso valle, si era allungata per vedere cosa c'era sotto, poi mi
aveva guardato inespressiva come sempre.
Un momento interminabile come anni ci aveva uniti così, al freddo dell'ambiente
esterno, si era unito anche quello delle sue mani.
Senza voltarsi indietro, Ombra, si era esposta al di là del ponte passando oltre!
Sospesa nel vuoto, non aveva distolto lo sguardo da me. Mi aveva tirato a sè, verso la mia
nuova dimora?
Avevo posto resistenza, non volevo andare con lei. Il mio posto era con la mia famiglia!
Avevo lottato deciso con tutte le mie forze, ma sentivo tanto freddo, le stavo esaurendo.
Quanto avevo sbagliato a cercarla! Voleva portarmi con sè, in un "mondo" migliore?
Io volevo stare dov'ero. Dicevo di no! disperatamente, ma il suono della mia voce
non l'aveva sentito nessuno!

Eravamo rimasti così ancora per lunghi momenti, poi con uno strappo violento
mi aveva tirato ancora. Perso l'equilibrio, ero caduto con lei.
Il cerchio si stava chiudendo mentre precipitavo di sotto.
Avevo atteso a lungo il suono infausto del mio corpo che toccava il suolo,
non era mai giunto...
Avevo visto invece, nella penombra, la mano della vecchia.
Solo allora ne avevo percepito l'intima essenza:
era il male del mondo concentrato in essa.
Toccandomi si era presa anche il mio, rendendomi puro.
La mia Ombra nera si era "aperta" in nuovi colori trasportandomi in una realtà diversa.
Avevo abbandonato l'inferno (la terra, l'Italia più che mai, ora), per raggiungere
un orizzonte arcaico ma nuovo per me.
Una grande gioia aveva invaso il mio corpo:
non era un viaggio di sola andata, ora lo sapevo!

L'eternauta stava "imparando" la strada...
ben presto sarebbe tornato per riprendersi la propria famiglia!
















Tourengänger: Gabrio


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Kommentare (2)


Kommentar hinzufügen

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 1. März 2022 um 08:37
Racconto da paura...

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. März 2022 um 11:47
Eh! Si! É proprio orrendo!!!! :-))))))

Ciao!


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