Torre di Boggiano (693 m)
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Passeggiata presso Roveredo alla scoperta dei ruderi di una torre a quattro piani, facente parte probabilmente di un insediamento permanente fortificato. Si erge su uno sperone roccioso all’entrata della Val Traversagna lungo l’itinerario che porta alla Bocchetta di Camedo (1970 m), storico collegamento tra la Mesolcina e il Lago di Como.
È stata edificata da Alberto De Sacco nel 1406 come torre di segnalazione e vedetta ed è collegata a vista con quella di Santa Maria in Calanca, che le sta di fronte.
Il nome Boggiano si può collegare alla famiglia gravedonese De Boiano, ricorrente in documenti del XIII e XIV secolo anche nella forma Bogiano; da alcuni documenti emergono legami tra questa famiglia e la Mesolcina.
Fonte bibliografica:
Vincenzo Fusco
Guida ai castelli della Svizzera Italiana, 1988
pagine 122-123.
Pio Raveglia
Vocabolario del dialetto di Roveredo Grigioni, 1972.
Inizio dell’escursione: ore 8.40
Fine dell’escursione: ore 13.25
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa
Temperatura alla partenza: 3,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 600 m
Temperatura al rientro: 8°C
Velocità media del vento: 10 km/h
Sorgere del sole: 8.06
Sveglia alle 6:30, partenza da casa alla 7:37, arrivo a Roveredo San Fedele alle 8:25, dopo 95,6 km d’auto.
Lasciata l’auto al parcheggio della Casa di Cura Immacolata, alle 8:40 mi incammino in direzione della Chiesa della Madonna del Ponte Chiuso o di Sant’Anna, chiusa purtroppo da parecchio tempo. Contiene numerose opere d’arte, tra i quali un dipinto raffigurante il Ritorno della Sacra Famiglia dall’Egitto, 1660-70 ca., di un seguace della scuola di Peter Paul Rubens.
Circa 130 m dopo la chiesa, svolto a destra e affronto la ripida salita lungo la stradina asfaltata che sale verso i numerosi monti che costellano il versante orografico destro della Val Traversagna. Cammino dapprima in un bosco di castagni, più in alto nel betulleto frammisto ai noccioli in piena fioritura. Alla quota di 579 m il segnavia mi indica di abbandonare la rotabile e di continuare sulla mulattiera che sale verso la Torre di Bogian. In fase di preparazione alla gita ho appreso che poco prima del monte Boggian c’è un masso coppellare di gneis, inserito nell’inventario delle incisioni rupestri (no. 413). Comprende una coppella di 5 cm di diametro e 4 croci greche. Non le fotografo, perché oggi non mi va di fare buildering. Dopo qualche vagabondaggio nel bosco, alla ricerca di altri eventuali massi coppellati, arrivo alla baita del monte Boggian (993 m). I ruderi della torre distano 40 m; svettano sul cocuzzolo che raggiunge circa 700 m di quota. C’è ancora l’ombra mattutina: per avere una bella luce solare devo pazientare ancora venti minuti. Non c’è in giro nessuno, per cui posso fotografare tranquillamente la torre con diverse angolazioni, senza ritrarre persone sconosciute.

Torre di Boggiano (693 m)
È una piacevole scoperta per me. Immagino che non siano in molti a conoscere questo panoramico poggio con i resti della torre. Alcuni architetti recentemente hanno sviluppato un progetto di recupero della struttura per conservarla e farla conoscere al grande pubblico. Sarebbe un ulteriore tassello alla già ricca offerta di fortezze del Moesano.
Alle 10:15 riprendo il cammino, in salita, in direzione del Mont de Lava, per ulteriori 500 m di dislivello.
Con sorpresa scopro che questo versante della Val Traversagna è molto più esposto al sole di quanto supponessi, anche in pieno inverno. Il vento qui non si sente e la temperatura è molto gradevole. In ulteriori 45 minuti pervengo alla radura del Mont de Lava (1051 m). Il rustico, in ottimo stato, è attorniato da giganteschi aceri di monte. Da qui si gode uno splendido panorama sulla piana della bassa Mesolcina e sulla catena montuosa che dalla Cima d’Erbea (2338 m) arriva alla Cima di Precastello (2445 m), passando da Cimetta, dalla Cima d’Aspra, dal Poncione di Piotta, dalla Cima di Scengio delle Pecore, dalla Cima dei Picol, dal Poncione dei Laghetti e dal Poncione di Venn. Sono cime in buona parte riservate agli alpinisti daT5 e T6.
Imbocco poi il sentiero che attraversa il prato e che prosegue orizzontalmente in direzione sud-est, fino al bivio quotato 939 m, che mi immette su una pista forestale sterrata. Da una parte sale verso i Monti di Lanès. dall’altra scende verso Roveredo toccando innumerevoli monti. I nomi che la mappa riporta sono: Pertisc, Soltima (775 m), Videcc, Tecc Bianch (645 m), Mascett, Sant’Anna.
La ripida stradina ad un certo punto si presenta con un durissimo manto di cemento che solleciterà eccessivamente le ginocchia: è l’unico aspetto poco piacevole per gli escursionisti che passeggiano su questo bel versante della Valle Traversagna.
Piacevole escursione alla scoperta di alcuni monti del versante destro della Valle Traversagna, con visita ai ruderi della Torre di Boggiano.
Tempo totale: 4 h 45 min
Tempo di salita: 1 h 45 min
Tempi parziali
San Fedele (333 m) – Torre di Boggiano (693 m): 1 h
Torre di Boggiano (693 m) – Monti di Lava (1051 m): 45 min
Monti di Lava (1051 m) – San Fedele (333 m): 2 h 05 min
Dislivello in salita: 733 m
Quota massima: 1060 m
Quota minima: 333 m
Sviluppo complessivo: 10 km
Difficoltà: T2
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
Coordinate Torre di Boggiano: 731'080 / 121'430
Libro di vetta: no.

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