Roveredo(340m)-Cima Grande-Sasso della Guardia(2093m)
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Roveredo(340m)-Cima Grande-Sasso della Guardia(2093m)
Stavolta decido di esplorare una zona che solo marginalmente avevo toccato in passato anche per tastare il terreno in previsione delle imprese da condurre da quelle parti in compagnia.
Dopo un attento sguardo alla Mappa Swiss Mobile rintraccio una relazione di Chaeppi che malgrado la carente traduzione automatica si rivela comunque utile.
Il terreno è quello che forse prediligo: selvaggio e poco o niente frequentato. I panorami che si possono ammirare sono quelli delle celebrate creste che dividono la Val Mesolcina dalle italiane Valli Bodengo, Darengo, Dosso e Jorio orientate ad Est verso l’alto Lago di Como.
Lascio l’auto nel comodo parcheggio della frazione San Fedée di Roveredo ed incontro subito una simpatica signora con un bel Golden retriever al seguito che mi indica la Chiesa di S.Anna punto iniziale dell’escursione. La signora, premurosa, mi raccomanda di stare attento perché il terreno è pericoloso (a suo dire) e oltretutto….si sono già viste molte bisce. Sorridendo nel mio animo la ringrazio e la saluto, poi mi avvio. Per giungere alla Chiesa, con un antico ponte si scavalca il Rio Traversagna che ha creato l’omonima valle e tenendo la sx ai crocevia ci si innalza su un anonimo dosso raggiungendo prima la località Torre di Bogiàn, rudere affascinante, e successivamente i Monti di Lava e La Bola. Proseguendo lungo il sentiero e volendo salire la Cima Grande occorre lasciare il tracciato verso q.1500 e affrontare la china direttamente nel bosco per raggiungere la vetta. La conquista si rivela un po’ deludente perché si tratta di un cocuzzolo poco evidente ancora nel bosco ma tant’è….vetta è vetta! Si prosegue poi nella stessa direzione per ridiscendere ad agguantare nuovamente il sentiero che conduce all’Alpe di Luarn. Quest’Alpe è anche punto di sosta e rifugio a disposizione del viandante al quale si raccomanda la doverosa attenzione e cura verso il contenuto della casupola.
Di qui inizia il tratto davvero impegnativo sia sotto il profilo del seguire una traccia che a volte scompare sia per l’impegno fisico dato non tanto dall’incremento della pendenza che passa dalla media del 25% al 35% quanto dalla tipologia del terreno.
Giunti a q.2000m ca. fa la sua comparsa qualche fastidiosa chiazza di neve che mi affretto a lasciare portandomi in cresta perché è talmente molle da far affondare fino al ginocchio. Ora seguire la cresta significa alternare tratti rocciosi da superare con divertente arrampicata tra I e II grado e ripidi tratti erbosi. C’è da dire che per rendere meno impegnativa, ma più lunga l’ascesa, si può tagliare in basso il versante Sud come ho fatto al ritorno per raggiungere la più facile cresta Est.
La vetta è povera; un solo vecchio tronco secco sta ad indicarla ma la vista è grandiosa: la cresta è di fronte a me e prosegue verso Sud-Est per raggiungere la Cima di Paina alias Cima dello Stagn toccando alcune cime attorno ai 2300m. La più avvincente tra queste è il Piz del Papagal che merita una visita non fosse che per il suo esotico nome. Alessandro Gogna (Mesolcina-Spluga) cita però difficoltà non sempre evitabili tra II e IV grado ma…..vedremo! Purtroppo queste cime sono davvero remote da dovunque si intenda raggiungerle per cui c’è da mettere in conto un bel mucchio di ore.
Dalla sx alla dx della Cima di Paina spuntano tutte le cime importanti della dorsale di confine: Pizzo Paglia, Pizzo Campanile, il Cardinello, Marmontana e Cima di Cugn ancora abbastanza innevate oltre i 2000m.
Dopo una panoramica ed un po’ di riposo decido di rientrare per un percorso diverso, studiato al tavolino e simile a quello di Chaeppi ma che evita gli inconvenienti che lui ha dovuto superare; quindi un percorso un po’ più lungo di quello dell’andata ma per certi versi più comodo che mi ha permesso di conoscere altre località come Stavel, Monti di Olino, Pertisc, Soltima e Tecc Bianch per ricongiungermi col percorso iniziale al bivio per la Torre di Bogian. Di lì a poco tornavo al parcheggio (gratuito!).
Per finire direi che queste valli orientali della Mesolcina (Cama, Grono eTraversagna) mi piacciono un sacco e conto di visitarle ancora molte volte.
I tempi (per i precisi):
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Roveredo-San Fedèe |
0 |
0 |
Torre di Bogiàn |
0:43 |
0:43 |
Monti di Lava |
0:49 |
1:33 |
Cima Grande |
1:09 |
2:42 |
Alpe di Luarn |
0:30 |
3:12 |
Sasso della Guardia |
1:39 |
4:51 |
Alpe di Luarn |
1:07 |
5:58 |
Stavèl |
0:36 |
6:34 |
Monti di Olino |
0:32 |
7:06 |
Tecc Bianch |
0:34 |
7:40 |
Roveredo-San Fedèe |
0:28 |
8:08 |
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello salita 1802m
Dislivello discesa 1796m
Lunghezza totale 16,5 km
Tempo totale lordo 8h08’
Tempo totale senza soste 7h42’
Soste totali 26'

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