sabato 27 e domenica 28 gennaio 2024: rifugio Giovanni Rondolini m.1324 - pizzo Castello m.1607 (VB)


Publiziert von Alberto , 3. Februar 2024 um 11:35.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:27 Januar 2024
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 

Questa volta decido per visitare un'altra struttura che da tempo avevo in mente però, ho piacere di farvi una 2 giorni considerando la meteo positiva e in particolare la luna per buona parte ancora piena.  Prendo accordi con il presidente del CAI di Villadossola per il ritiro delle chiavi e vengo a conoscere anche la signora Mina a cui ci si può rivolgere per le chiavi, la quale mi dice di fare un po di pubblicità alla struttura, ragion per cui cercherò di essere preciso nelle indicazioni.
Onde evitare eventuali scivolamenti a causa delle foglie che nascondono insidie, ho visto il percorso tramite la strada consortile, decisamente molto più lungo ma, scorrevole ed è proprio questa che scelgo di percorrere.
Giunto al piccolo parcheggio di piazza 10 settembre (attenzione, pochi posti, eventualmente parcheggiare lungo la strada nominata via Gaggitti, prima della svolta a sinistra per giungere alla piazza).
Da qui prendo la scalinata che mi conduce alla strada consortile dove vi han fatto un altro piccolo parcheggio e procedo per un bel pezzo all'ombra: nonostante il periodo, la giornata limpida e l'ombra che mi accompagnerà per un bel po, non faceva freddo anzi, a mio parere la temperatura era più alta della norma.
Lungo la strada si trovano ben 2 punti dove attingere acqua anche in questo periodo: il secondo si trova poco dopo il tornante che piega a sinistra a circa 3 km. dalla partenza (sui 700 metri di quota).
La strada per quasi tutta la sua tratta è asfaltata, sono poche centinaia di metri quelli sterrati in via di asfaltatura, come tratti di asfalto nuovo si vedono sia all'inizio della sua percorribilità che verso la fine: nella parte alta stanno mettendo il fondo di compattante per poi asfaltare, volendo chi ha una bike eviterebbe ben 7,300 km. di percorso, se poi usa una e-bike ancora meno sarà la fatica.
Lungo il tragitto si nota il sentiero che taglia la strada (attenzione che sul sentiero è difficile trovare approvvigionamento di acqua) ma lo ignoro, quasi arrivato alla fine della strada (il tratto principale) ecco che mi si presenta un tratto di strada asfaltata di recente, decisamente erto che poi finisce nei pressi della località Bisciumo per trasformarsi in pista sterrata sconnessa che arriva fin sottostante il rifugio.  Dopo ben 2 ore e 40 minuti di cammino effettivo, 1044 metri di salita e 7,300 km. di percorso, eccomi al rifugio poco prima delle 11, considerando la giornata stavo pensando di procedere e salire al pizzo Castello ma, ho cominciato a visionare la zona.
La fontana che avrebbe dovuto erogare acqua era chiusa (haia) procedo verso il bacino e lo perlustro ascoltando anche l'eventuale rumore dell'acqua che lo dovrebbe riempire...nulla si sente, poco male, vi è la neve (non per molto se va avanti così la meteo) eventualmente per cucinare e lavare le stoviglie va più che bene (dopo averla bollita si può anche bere).
Poi ecco che arriva dalla cima il biker che mi aveva superato precedentemente lungo la strada, vengo a conoscenza che è il figlio della signora Mina, anche lui ha le chiavi: dentro la struttura vi sono 2 taniche mezze piene con acqua del bacino, quindi al momento non vi è il problema di rimanere a secco d'acqua, mi fa fare un giro nell'interno del rifugio, parliamo un po e vengo a scoprire che anche lui conosce la capanna Al Legn, ammettendo che è una struttura veramente bella.
Aggiungo qualcosa: in tanti anni alla ricerca e alla sperimentazione di strutture in autogestione, posso affermare che ho conosciuto tante strutture BELLISSIME ma alla domanda, quale è la più bella, posso dire che non vi è la più bella ma posso solo affermare che ogni struttura visitata ha una sua particolarità che altre non hanno quindi, fino a quando non verrà costruita una struttura con tutte le peculiarità di ogni singola struttura visitata (attrezzatura, panoramicità, percorso per raggiungerla, ecc. ecc.) è difficile stilare una graduatoria.
Quel che importa sta nella funzionalità della struttura (la stufa che funziona bene, pentole, utensili necessari al numero di persone che possono accedervi, approvvigionamento dell'acqua -anche in inverno se possibile- legnaia e attrezzi annessi, luce, prodotti per il lavaggio di stoviglie e pulizie in genere il resto, panorama compreso è solo un di più che tutte le strutture hanno diversamente tra loro) che rende la permanenza piacevole.
Decido di rinunciare alla cima e di darmi da fare per prepararmi il pranzo, fare scorta legna, preparare la branda e recuperare neve per scioglierla e farne acqua, verso le 14,30 ecco un gruppetto di escursionisti, 2 donne e 2 uomini più un cane che sopraggiungono: sono saliti dalla valle Antrona e percorrendo un giro ad anello vi fanno ritorno e poi vien sera e sento la stanchezza che prevale e penso a giorno seguente, chissà se sarò in grado di affrontare un altra salita.
Il tramonto e la luna ancora piena rende affascinante la sera e viene l'ora di andare a dormire per così dire e l'alba sopraggiunge: mi alzo e comincio le pulizie per poi decidere di partire alla volta della cima, visto che la giornata è bella anche se vi è un po di foschia.
Parto, presto attenzione nei tratti gelati e finalmente dopo 1 ora di cammino, 1,4 km e un dislivello di 284 metri eccomi in vetta per poter ammirare uno spettacolare panorama sull'imponente catena del monte Rosa, foto e rientro al rifugio per poi proseguire senza far soste per essere di rientro evitando il traffico intenso.
Ancora una volta mi sono soddisfatto come la scelta azzeccata!

"il bradipo delle Alpi"

Tourengänger: Alberto


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Kommentare (1)


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gonzo hat gesagt:
Gesendet am 5. Februar 2024 um 11:12
una bella dettagliata relazione in stile Alberto; very good
Andrea


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