Monte Cerano 1702 m da Arzo
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Si parte da Arzo nei pressi di Gravellona Toce. Una strada sale in cima al paese. Lungo questa strada piana partono verso monte monte numerosi sentieri segnalati.
Si parte ma ahimè abbiamo parcheggiato alla partenza del sentiero sbagliato, il nostro è 150 metri più avanti, è il T6 il quale è indicato anche come chilometro verticale. Bene, sembra quasi banale, c'è anche un bel cartello che indica già la nostra meta. Invece ci sbagliamo subito alla partenza, prendendo un evidente sentiero che sale un pò più a destra. Cominciamo bene. Ridiscendo qualche metro e traverso alla ricerca dei segni trovandoli alla fine. Ritornato sulla retta via salgo rapido nel castagneto arrivando alla panoramica Alpe del Cech 820 sul cartello ( sicuramento almeno 850 m ), c'è un bellissimo tavolo che invita a una pausa al tiepido sole. Ripreso il cammino in breve arrivo all'Alpe del Dino 910 m con un grande baitone. Più su tra le rocce hanno costruito dei gradini in cemento tra le roccette. E si passa dall'Alpe Colla 1264 m dove c 'è anche il cartello dei +900 della Vertical. Più su ormai fuori dal bosco arriviamo alla molto panoramica Cappella Minerola 1404, anche termine del Kilometro verticale. Alle spalle della cappella ci si alza a raggiungere la dorsale Nord-est della nostra cima, e vista l'esposizione, ha un pendio nevoso di circa 20 centimetri di neve, mentre finora solo quà e là si trovavano delle croste ghiacciate dove era stato già calpestato e solo nei tratti non rivolti al sole. Finalmente sul Monte Cerano 1702 e al suo cartello segnaletico, mi rendo conto che poco a sinistra c'è un blocco di granito rosa-monumento ricordo, e molto più a sud e più in basso, c'è anche una croce (quindi non in cima).
Per la discesa andiamo lungo il costone sud pulito dalla neve e che passa dalla croce e scende in direzione dell'Alpe Quaggione. Si passa anche da un risalto roccioso. Più sotto, a sinistra svolta dapprima un sentiero ( in senso inverso ) per Minerola e poi poco dopo un cartello indica il sentiero T8 a quota 1440 che scenderebbe ad Arzo, che ci farebbe chiudere il giro. Sembra facile, ma non lo è. Il sentiero nella parte alta è in disuso e tutto da trovare, quindi si raccomanda solo a ravanatori seriali. Infatti scendo in un pendio erboso con neve senza traccia e arrivo su una costola che strapiomba a destra. Dove aleggia uno stormo di corvi in attesa di qualche carcassa. Qui un palo senza cartello indicava probabilmente la giusta via. Si va a caccia dei rari sbiaditi segni svoltando a sinistra lungo l unica via logica, e in basso trovo un altro cartello, che stranamente da qui in poi indicano solo la salita o i traversi e mai la destinazione in discesa. Comunque una volta entrati nel cespuglieto e poi nel bosco, il sedime del sentiero è molto evidente. Si passa dapprima dall'Alpe Pianello 1167, poi dall'Alpe le Motte 1090 m con la sua baita ristrutturata in modo osceno. E più sotto dal rudere dell'alpe Pra della Volta 820 m. Nei cui pressi abbandoniamo il segnavia T8 per deviare su una traccia più a sinistra e ugualmente segnata ma non numerata, che rimane sempre sul versante orografico destro della Valle del Rio Gaggiolo. Nell'ultimo tratto questa via segue un vecchio tubo in metallo dell'acqua e seguendolo arriviamo sulla strada asfaltata, dove girando a sinistra in pochi minuti siamo alla partenza.
Si parte ma ahimè abbiamo parcheggiato alla partenza del sentiero sbagliato, il nostro è 150 metri più avanti, è il T6 il quale è indicato anche come chilometro verticale. Bene, sembra quasi banale, c'è anche un bel cartello che indica già la nostra meta. Invece ci sbagliamo subito alla partenza, prendendo un evidente sentiero che sale un pò più a destra. Cominciamo bene. Ridiscendo qualche metro e traverso alla ricerca dei segni trovandoli alla fine. Ritornato sulla retta via salgo rapido nel castagneto arrivando alla panoramica Alpe del Cech 820 sul cartello ( sicuramento almeno 850 m ), c'è un bellissimo tavolo che invita a una pausa al tiepido sole. Ripreso il cammino in breve arrivo all'Alpe del Dino 910 m con un grande baitone. Più su tra le rocce hanno costruito dei gradini in cemento tra le roccette. E si passa dall'Alpe Colla 1264 m dove c 'è anche il cartello dei +900 della Vertical. Più su ormai fuori dal bosco arriviamo alla molto panoramica Cappella Minerola 1404, anche termine del Kilometro verticale. Alle spalle della cappella ci si alza a raggiungere la dorsale Nord-est della nostra cima, e vista l'esposizione, ha un pendio nevoso di circa 20 centimetri di neve, mentre finora solo quà e là si trovavano delle croste ghiacciate dove era stato già calpestato e solo nei tratti non rivolti al sole. Finalmente sul Monte Cerano 1702 e al suo cartello segnaletico, mi rendo conto che poco a sinistra c'è un blocco di granito rosa-monumento ricordo, e molto più a sud e più in basso, c'è anche una croce (quindi non in cima).
Per la discesa andiamo lungo il costone sud pulito dalla neve e che passa dalla croce e scende in direzione dell'Alpe Quaggione. Si passa anche da un risalto roccioso. Più sotto, a sinistra svolta dapprima un sentiero ( in senso inverso ) per Minerola e poi poco dopo un cartello indica il sentiero T8 a quota 1440 che scenderebbe ad Arzo, che ci farebbe chiudere il giro. Sembra facile, ma non lo è. Il sentiero nella parte alta è in disuso e tutto da trovare, quindi si raccomanda solo a ravanatori seriali. Infatti scendo in un pendio erboso con neve senza traccia e arrivo su una costola che strapiomba a destra. Dove aleggia uno stormo di corvi in attesa di qualche carcassa. Qui un palo senza cartello indicava probabilmente la giusta via. Si va a caccia dei rari sbiaditi segni svoltando a sinistra lungo l unica via logica, e in basso trovo un altro cartello, che stranamente da qui in poi indicano solo la salita o i traversi e mai la destinazione in discesa. Comunque una volta entrati nel cespuglieto e poi nel bosco, il sedime del sentiero è molto evidente. Si passa dapprima dall'Alpe Pianello 1167, poi dall'Alpe le Motte 1090 m con la sua baita ristrutturata in modo osceno. E più sotto dal rudere dell'alpe Pra della Volta 820 m. Nei cui pressi abbandoniamo il segnavia T8 per deviare su una traccia più a sinistra e ugualmente segnata ma non numerata, che rimane sempre sul versante orografico destro della Valle del Rio Gaggiolo. Nell'ultimo tratto questa via segue un vecchio tubo in metallo dell'acqua e seguendolo arriviamo sulla strada asfaltata, dove girando a sinistra in pochi minuti siamo alla partenza.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (2)