Piz Lagrev - 3109 m
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Nuvole basse, venticello gelido e temperature frizzanti ci accolgono allo Julier. Davanti a noi ci sono solo 3 scialpinisti a batter traccia, ma ahimè si fermeranno alle cascate (per chi fosse interessato, le hanno salite, ma sono ancora un po' magrette a mio avviso...).E così ci tocca tracciare già dal pendio ripido delle cascate. La neve scesa il giorno precedente è davvero tanta: i 30 cm nella parte bassa si trasformano pian piano in 1m mano a mano che si sale: tracciare è veramente un lavoraccio oggi!
Piano piano e a turno, ci scaviamo una trincea verso l'alto. Nel mentre il sole inizia a fare capolino tra le nuvole, scaldandoci con il suo tepore le guance rosse per il freddo intenso.
Giunti a q. 3000 m tra tutti e 3 siamo davvero stremati, e in comune accordo decidiamo di fare retrofront: la neve è stupenda, ma TROPPA! :)
Bellissima giornata!!! Ora attendiamo nuove nevicate che sistemino il fondo.
Dal parcheggio poco prima del Passo dello Julier (q. 2161 m), attraversare il torrente e cominciare la risalita dei ripidi pendii della Ganda Polaschin. Dopo un breve tratto in piano, occorre affrontare il pendio a sinistra delle cascate, molto ripido (potrebbero essere utili i rampanti).
Superato questo ostacolo, le pendenze si fanno più dolci e, tra vallette e dossi, si raggiunge la panoramica piana del Lej Lagrev (q. 2721 m). Costeggiare il Lago sulla sinistra e, con un traverso, mettere piede sulla Vadret Lagrev (q. 2950 m).
Mano a mano che si sale le pendenze si fanno sempre più sostenute. Ad un certo punto la traccia devia decisamente a destra e, dopo un ripido traverso sotto la q. 3085 m (cima sciistica invernale con antenne), si guadagna il filo di cresta (attenzione alle cornici).
Senza difficoltà si mette piede sulla cima di q. 3109 m del Piz Lagrev.
Da qui, per raggiungere la cima vera e propria (q. 3165 m) occorre percorrere a piedi un tratto di cresta non difficile, ma in alcuni punti un poco esposto (calcolare mezz'ora dalla cima di q. 3109 m).
con Fede e Lore
Piano piano e a turno, ci scaviamo una trincea verso l'alto. Nel mentre il sole inizia a fare capolino tra le nuvole, scaldandoci con il suo tepore le guance rosse per il freddo intenso.
Giunti a q. 3000 m tra tutti e 3 siamo davvero stremati, e in comune accordo decidiamo di fare retrofront: la neve è stupenda, ma TROPPA! :)
Bellissima giornata!!! Ora attendiamo nuove nevicate che sistemino il fondo.
Dal parcheggio poco prima del Passo dello Julier (q. 2161 m), attraversare il torrente e cominciare la risalita dei ripidi pendii della Ganda Polaschin. Dopo un breve tratto in piano, occorre affrontare il pendio a sinistra delle cascate, molto ripido (potrebbero essere utili i rampanti).
Superato questo ostacolo, le pendenze si fanno più dolci e, tra vallette e dossi, si raggiunge la panoramica piana del Lej Lagrev (q. 2721 m). Costeggiare il Lago sulla sinistra e, con un traverso, mettere piede sulla Vadret Lagrev (q. 2950 m).
Mano a mano che si sale le pendenze si fanno sempre più sostenute. Ad un certo punto la traccia devia decisamente a destra e, dopo un ripido traverso sotto la q. 3085 m (cima sciistica invernale con antenne), si guadagna il filo di cresta (attenzione alle cornici).
Senza difficoltà si mette piede sulla cima di q. 3109 m del Piz Lagrev.
Da qui, per raggiungere la cima vera e propria (q. 3165 m) occorre percorrere a piedi un tratto di cresta non difficile, ma in alcuni punti un poco esposto (calcolare mezz'ora dalla cima di q. 3109 m).
con Fede e Lore
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irgi99

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