Cima delle Pecore m. 2060 & Cima di Negros m. 2182 salendo dalla cresta Nord


Publiziert von dragonfly , 27. Oktober 2021 um 09:08.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:26 Oktober 2021
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Poncione Rosso 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1382 m
Abstieg: 1346 m
Strecke:panoramico, ma impegnativo-
Zufahrt zum Ausgangspunkt:uscita Bellinzona nord-direzione Biasca-alla rotonda prendere per Claro-Casciano ed a Osogna deviare per Lodrino.proseguire per Rodaglio e all'altezza della chiesetta svoltare a sin. e salire fino a Q 587, girare a dx per Pon di Sopra. fine della strada .Park.
Kartennummer:geo.admin.ch

il leggero venticello che ha soffiato per quasi tutto il giorno, fresco ma non fastidioso,  accompagnato da un tiepido sole, ci ha donato  per tutta l'escursione un cielo limpido e di un'azzurro intenso. Biasca e la Bassa Leventina sono luoghi che conosciamo, ma oggi  vista la magnifica giornata e la temperatura gradevole, abbiamo deciso di salire alla Cima di Negros m. 2182 passando dalla Cima delle Pecore m. 2060  dopo aver percorso la cresta Nord,  con l'intento di coniugare panorami mozzafiato con  qualche passaggio un pò tecnico e un pò  adrenalinico,  che ogni tanto serve per dar sapore alle camminate.  Partenza di buon mattino  e superata la dogana a Dirinella,  ci siamo diretti a Bellinzona ed a Biasca,  qui dopo aver raggiunto Castione e seguito  la cantonale fino a Osogna,  abbiamo attraversato il Ticino e ci siamo portati a Lodrino.-  raggiunta la sede dei Pompieri e inserito nell'apposita macchinetta 10 chf (accettate solo monetine),  abbiamo proseguito per Rodaglio e giunti in vista della chiesetta a ds e del  capannone a sin., abbiamo inforcato a sx  la strada del Patriziato,   che porta dopo una decina di km al bivio a ds per Pon di Sopra m. 950,  quindi al park e alla partenza del sentiero.  lasciata l'auto e calzati gli scarponi, subito ci siamo incamminati sul sentiero ben evidente che si inoltra nel bosco di faggi  e  che porta all'Alpe Cauri a m., 1477.
Raggiunta  Q 1364,  incontriamo un bivio con una targhetta su un sasso che indica a ds per Cauri-Motarina-Legrina, prendiamo questa deviazione e sbuchiamo all'Alpe Cauri, un bel balcone sulla valle e con diverse baite abbandonate- Continuiamo la salita passando dietro le baite e tenendoci sulla destra, dopo 100m di dislivello,  arriviamo all'Alpe Motarina m. 1578 e qui scambiamo due parole con i cacciatori che sono all'alpe per sistemare le baite per l'inverno. la Motarina è un'alpeggio posizionato su una bella collinetta aperta,  con vista sulla valle e le montagne di fronte, è un alpeggio tenuto molto bene sia nelle baite che nei prati circostanti. Dopo i saluti, riprendiamo la nostra salita e fatto un traverso in cui si perde leggermente quota, si arriva all'alpe Legrina m. 1618. Riprendiamo la salita dietro le baite e ci inoltriamo in un bosco di larici, la pendenza è decisamente pronunciata,  arriviamo all'Alpe Matro Cauri m. 1895,  una terrazza con vista a 360° sulle montagne circostanti e la bassa leventina, uno spettacolo.  Da qui si può vedere la via che dobbiamo seguire per percorrere la Cresta Nord per la Cima delle Pecore e poi per la Cima di Negros a m. 2182, sono ben visibili le due vette  ma anche lo sviluppo del percoso, che è senza bollatura, ma con degli ometti che indicano la linea da seguire.  la salita alterna tratti stretti ed esposti  a tratti più tranquilli, facendo attenzione si superano due gendarmi, che sono il tratto più impegnativo della salita fino alla Cima delle Pecore  contrassegnata a Q 2060 da un ometto, panorama super, foto e via si prosegue. La salita continua sempre su roccette fino ad arrivare ad un'intaglio sotto la parete verticale della Cima di Negros che si aggira sulla sin e che finalmente sbuca  su un ripido pratone  che porta alla Cima .  Il panorama di vetta è eccezionale, intorno tutte le montagne della leventina, il Poncione Rosso sempre di fronte a noi, un cielo azzurrissimo e la vista sul fiume Ticino e la valle di Biasca fino a Bellinzona,  ripagano della fatica fatta per arrivare fin qui. Pausa pranzo, foto e via per la discesa dalla cresta Sud. Non ci sono segni di vernice ma solo rari ometti, perciò bisogna fare attenzione perchè la discesa è ripida,e  si deve proseguire fino all'Alpe di Negrousg, dove è posizionato il Cristo Redentore del Bignasca e subito sotto il Rifugio di Negrousg a m. 1814. Da qui scendiamo alla Capanna in Alva a m. 1570, sempre aperta e  ristrutturata recentemente, è inserita in un'alpe magica.  Si continua la discesa passando dall'Alpe Larecc. m. 1430 ed infine si incontra il sentiero dell'andata e da qui giù fino a Pon di Sopra e quindi all'auto.
Bella escursione impegnativa, consigliata una traccia gpx per poter affrontare in tranquillità sia la salita che la discesa e se qualcuno sale in questi giorni sarebbe opportuno portare  un quaderno nuovo in vetta.
Alla prossima,  ciao............

Tourengänger: dragonfly


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Kommentare (2)


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Spino hat gesagt:
Gesendet am 7. Juni 2022 um 14:10
Ciao Dragonfly,
ho ripetuto praticamente in maniera identica il tuo giro questo sabato 04.06.22.
Grazie per la tua ottima descrizione!
Non scrivo anche io una recensione perché sarebbe un doppione inutile, visto che concordo sul grado e anche praticamente su tutto quello che hai descritto.
Aggiungo solo un paio di piccole informazioni aggiuntive per i prossimi ripetitori:
- la macchinetta accetta solo monetine, ma non il 5CHF. Devono essere quindi monetine di 2CHF o più piccole.
- In vetta non ho trovato nessun libro ad aspettarmi (quindi se il prossimo che sale lo porta è cosa gradita), e mentre lo cercavo, dentro l'ometto di vetta ho trovato una bella e grossa vipera arrotolata al suo interno, quindi attenzione!
- i passaggi "tecnici e adrenalinici" sono passi veramente facili e brevissimi, quindi adatti a praticamente tutti. Anche a chi soffre l'esposizione.

Buona giornata!

dragonfly hat gesagt: RE:
Gesendet am 7. Juni 2022 um 20:21
grazie, perfetto, aggiungi pure quelle informazioni, mi sembrano utili a chi vuol cimentarsi sulla Cima delle Pecore
ciao Giancarlo


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