Cima delle Pecore m. 2060 & Cima di Negros m. 2182 salendo dalla cresta Nord
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il leggero venticello che ha soffiato per quasi tutto il giorno, fresco ma non fastidioso, accompagnato da un tiepido sole, ci ha donato per tutta l'escursione un cielo limpido e di un'azzurro intenso. Biasca e la Bassa Leventina sono luoghi che conosciamo, ma oggi vista la magnifica giornata e la temperatura gradevole, abbiamo deciso di salire alla Cima di Negros m. 2182 passando dalla Cima delle Pecore m. 2060 dopo aver percorso la cresta Nord, con l'intento di coniugare panorami mozzafiato con qualche passaggio un pò tecnico e un pò adrenalinico, che ogni tanto serve per dar sapore alle camminate. Partenza di buon mattino e superata la dogana a Dirinella, ci siamo diretti a Bellinzona ed a Biasca, qui dopo aver raggiunto Castione e seguito la cantonale fino a Osogna, abbiamo attraversato il Ticino e ci siamo portati a Lodrino.- raggiunta la sede dei Pompieri e inserito nell'apposita macchinetta 10 chf (accettate solo monetine), abbiamo proseguito per Rodaglio e giunti in vista della chiesetta a ds e del capannone a sin., abbiamo inforcato a sx la strada del Patriziato, che porta dopo una decina di km al bivio a ds per Pon di Sopra m. 950, quindi al park e alla partenza del sentiero. lasciata l'auto e calzati gli scarponi, subito ci siamo incamminati sul sentiero ben evidente che si inoltra nel bosco di faggi e che porta all'Alpe Cauri a m., 1477.
Raggiunta Q 1364, incontriamo un bivio con una targhetta su un sasso che indica a ds per Cauri-Motarina-Legrina, prendiamo questa deviazione e sbuchiamo all'Alpe Cauri, un bel balcone sulla valle e con diverse baite abbandonate- Continuiamo la salita passando dietro le baite e tenendoci sulla destra, dopo 100m di dislivello, arriviamo all'Alpe Motarina m. 1578 e qui scambiamo due parole con i cacciatori che sono all'alpe per sistemare le baite per l'inverno. la Motarina è un'alpeggio posizionato su una bella collinetta aperta, con vista sulla valle e le montagne di fronte, è un alpeggio tenuto molto bene sia nelle baite che nei prati circostanti. Dopo i saluti, riprendiamo la nostra salita e fatto un traverso in cui si perde leggermente quota, si arriva all'alpe Legrina m. 1618. Riprendiamo la salita dietro le baite e ci inoltriamo in un bosco di larici, la pendenza è decisamente pronunciata, arriviamo all'Alpe Matro Cauri m. 1895, una terrazza con vista a 360° sulle montagne circostanti e la bassa leventina, uno spettacolo. Da qui si può vedere la via che dobbiamo seguire per percorrere la Cresta Nord per la Cima delle Pecore e poi per la Cima di Negros a m. 2182, sono ben visibili le due vette ma anche lo sviluppo del percoso, che è senza bollatura, ma con degli ometti che indicano la linea da seguire. la salita alterna tratti stretti ed esposti a tratti più tranquilli, facendo attenzione si superano due gendarmi, che sono il tratto più impegnativo della salita fino alla Cima delle Pecore contrassegnata a Q 2060 da un ometto, panorama super, foto e via si prosegue. La salita continua sempre su roccette fino ad arrivare ad un'intaglio sotto la parete verticale della Cima di Negros che si aggira sulla sin e che finalmente sbuca su un ripido pratone che porta alla Cima . Il panorama di vetta è eccezionale, intorno tutte le montagne della leventina, il Poncione Rosso sempre di fronte a noi, un cielo azzurrissimo e la vista sul fiume Ticino e la valle di Biasca fino a Bellinzona, ripagano della fatica fatta per arrivare fin qui. Pausa pranzo, foto e via per la discesa dalla cresta Sud. Non ci sono segni di vernice ma solo rari ometti, perciò bisogna fare attenzione perchè la discesa è ripida,e si deve proseguire fino all'Alpe di Negrousg, dove è posizionato il Cristo Redentore del Bignasca e subito sotto il Rifugio di Negrousg a m. 1814. Da qui scendiamo alla Capanna in Alva a m. 1570, sempre aperta e ristrutturata recentemente, è inserita in un'alpe magica. Si continua la discesa passando dall'Alpe Larecc. m. 1430 ed infine si incontra il sentiero dell'andata e da qui giù fino a Pon di Sopra e quindi all'auto.
Bella escursione impegnativa, consigliata una traccia gpx per poter affrontare in tranquillità sia la salita che la discesa e se qualcuno sale in questi giorni sarebbe opportuno portare un quaderno nuovo in vetta.
Alla prossima, ciao............
Raggiunta Q 1364, incontriamo un bivio con una targhetta su un sasso che indica a ds per Cauri-Motarina-Legrina, prendiamo questa deviazione e sbuchiamo all'Alpe Cauri, un bel balcone sulla valle e con diverse baite abbandonate- Continuiamo la salita passando dietro le baite e tenendoci sulla destra, dopo 100m di dislivello, arriviamo all'Alpe Motarina m. 1578 e qui scambiamo due parole con i cacciatori che sono all'alpe per sistemare le baite per l'inverno. la Motarina è un'alpeggio posizionato su una bella collinetta aperta, con vista sulla valle e le montagne di fronte, è un alpeggio tenuto molto bene sia nelle baite che nei prati circostanti. Dopo i saluti, riprendiamo la nostra salita e fatto un traverso in cui si perde leggermente quota, si arriva all'alpe Legrina m. 1618. Riprendiamo la salita dietro le baite e ci inoltriamo in un bosco di larici, la pendenza è decisamente pronunciata, arriviamo all'Alpe Matro Cauri m. 1895, una terrazza con vista a 360° sulle montagne circostanti e la bassa leventina, uno spettacolo. Da qui si può vedere la via che dobbiamo seguire per percorrere la Cresta Nord per la Cima delle Pecore e poi per la Cima di Negros a m. 2182, sono ben visibili le due vette ma anche lo sviluppo del percoso, che è senza bollatura, ma con degli ometti che indicano la linea da seguire. la salita alterna tratti stretti ed esposti a tratti più tranquilli, facendo attenzione si superano due gendarmi, che sono il tratto più impegnativo della salita fino alla Cima delle Pecore contrassegnata a Q 2060 da un ometto, panorama super, foto e via si prosegue. La salita continua sempre su roccette fino ad arrivare ad un'intaglio sotto la parete verticale della Cima di Negros che si aggira sulla sin e che finalmente sbuca su un ripido pratone che porta alla Cima . Il panorama di vetta è eccezionale, intorno tutte le montagne della leventina, il Poncione Rosso sempre di fronte a noi, un cielo azzurrissimo e la vista sul fiume Ticino e la valle di Biasca fino a Bellinzona, ripagano della fatica fatta per arrivare fin qui. Pausa pranzo, foto e via per la discesa dalla cresta Sud. Non ci sono segni di vernice ma solo rari ometti, perciò bisogna fare attenzione perchè la discesa è ripida,e si deve proseguire fino all'Alpe di Negrousg, dove è posizionato il Cristo Redentore del Bignasca e subito sotto il Rifugio di Negrousg a m. 1814. Da qui scendiamo alla Capanna in Alva a m. 1570, sempre aperta e ristrutturata recentemente, è inserita in un'alpe magica. Si continua la discesa passando dall'Alpe Larecc. m. 1430 ed infine si incontra il sentiero dell'andata e da qui giù fino a Pon di Sopra e quindi all'auto.
Bella escursione impegnativa, consigliata una traccia gpx per poter affrontare in tranquillità sia la salita che la discesa e se qualcuno sale in questi giorni sarebbe opportuno portare un quaderno nuovo in vetta.
Alla prossima, ciao............
Tourengänger:
G&R-dragonfly

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