Monte Magno (1636 m)


Publiziert von siso , 23. Oktober 2021 um 17:55.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:14 Oktober 2021
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Tamaro-Lema   CH-TI 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 322 m
Strecke:Stazione a valle Miglieglia (709 m) – Stazione a monte Monte Lema (1558 m) – Forcola d’Arasio (1481 m) – Piano del Poncione (1624 m) – Poncione di Breno (1654 m) – Zottone (1569 m) – Monte Magino (1589 m) – Monte Magno (1636 m) – Piano del Poncione (1623 m) – Osservatorio Astronomico Sparavera (1586 m) – Stazione a monte Monte Lema (1558 m) – Miglieglia (709 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 - uscita Lugano Nord – Magliaso – Miglieglia.
Unterkunftmöglichkeiten:Ostello Monte Lema.
Kartennummer:C.N.S. No. 1333 – Tesserete - 1:25000.

Una magnifica giornata autunnale ha entusiasmato le decine e decine di escursionisti che oggi hanno affrontato la traversata Lema – Tamaro in uno o nell’altro senso.

La mia meta è una cima che ho già raggiunto con le racchette da neve e che normalmente non viene toccata dagli escursionisti impegnati nella traversata.

 

Inizio dell’escursione: ore 8.55 (da Miglieglia)

Fine dell’escursione: ore 14.30

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1026 hPa

Isoterma di 0°C alle 9.00: 2700 m

Temperatura alla partenza (Miglieglia): 4,5°C

Temperatura al rientro (Miglieglia): 17°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 7.39

Tramonto del sole: 18.39

 

Sveglia alle 6:15, partenza da casa alle 7:20, arrivo a Miglieglia (709 m) alle 8:38, dopo 38,8 km d’auto.

Raggiunta la stazione a monte della funivia del Monte Lema (1558 m), mi avvio immediatamente verso la Forcola d’Arasio (1481 m), sollecitato dalla temperatura decisamente frescolina. Sul sentiero vedo infatti un po’ di brina, tuttavia, una volta arrivato al sole l’aria si riscalda molto in fretta, ciò che mi induce ad alleggerirmi prima di affrontare la salita verso il Poncione di Breno (1654 m). È un piacere camminare su questi crinali panoramici, con questa luce intensa e finora, ma sarà ancora per poco tempo, senza dover scansare altri escursionisti. 

Da lontano vedo già l’omino di pietra della prima cima che desidero raggiungere. L’abitudine di costruire queste piccole piramidi risale pare già al Neolitico. Le loro funzioni erano molteplici: segnaletica per il percorso da seguire, aiuto alla navigazione, passatempo dei pastori, riti propiziatori, riti religiosi, luoghi votivi, tombe, memoriali, luoghi d’incontro fra il diavolo e le streghe, …

Anch’io anni fa aggiunsi una pietra a questo ometto quale rito portafortuna. Secondo gli psicologi e gli psicoterapeuti il “sasso” viene considerato come simbolo dell’origine dell’universo, primo elemento del mondo, elemento che esiste dai primordi e che per questo assiste in qualche modo a tutto ciò che si è sviluppato nel tempo. Le pietre sono le rappresentanti del simbolo del passare del tempo. Rispetto alla vita umana, le pietre sono pressoché eterne e saranno qui anche quando il genere umano non ci sarà più.

La pietra è inoltre un elemento pesante, che gravita verso il basso, verso il fondo, quindi si potrebbe dire verso l’interiorità, verso la propria essenza e il proprio mondo interno.

Le pietre sono anche un simbolo cinese della longevità.

Spesso nell’omino di vetta si cela un contenitore del libro di vetta. Non è il caso per il Poncione di Breno: nel suo robusto omino non c’è né un libro di vetta né una palina, né una croce.

                                          Poncione di Breno (1654 m)

Da questo punto panoramico vedo le principali cime della traversata e buona parte della cresta che devo percorrere: è veramente invitante. Viste le buonissime condizioni, ne approfitto per  raggiungere tutti i rilievi posti leggermente ai lati del sentiero ufficiale. Oltre al Poncione di Breno (1654 m), visito quindi anche lo Zottone (1569 m), il Monte Magino (1589 m) e al ritorno pure il Piano del Poncione (1623 m).

La meta principale della gita, come programmato, rimane tuttavia il Monte Magno (1636 m), che raggiungo alle 11:15.

Bene, mi preparo subito per una sessione fotografica, fintanto che non ci sono altri escursionisti. Già, ma non passano che un paio di minuti, quando all’improvviso spunta una famigliola che si insedia proprio di fianco all’omino di vetta…

Dopo una mezz’ora di sosta, ad una distanza di discrezione dal culmine, che bisognerebbe lasciare libero per permettere a tutti di scattare liberamente delle foto, riprendo la via del ritorno al Monte Lema. È mezzogiorno: a quest’ora sul sentiero è un andirivieni di turisti, soprattutto svizzero tedeschi, con un elevato numero di bambini in tenera età che affrontano entusiasti la traversata Lema-Tamaro.

 

Bellissima passeggiata, adatta a tutti, con condizioni meteo ideali. La traversata Lema-Tamaro con questo sole autunnale costituisce sicuramente un’importante pubblicità della regione per i turisti d’oltralpe. Migliaia sono infatti le foto che vengono scattate quotidianamente e messe in rete sui social media.

 

Tempo totale: 5 h 35 min

Tempi parziali:

Stazione a monte Monte Lema (1558 m) – Poncione di Breno (1654 m): 30 min

Poncione di Breno (1654 m) – Zottone (1569 m): 50 min

Zottone (1569 m) – Monte Magino (1589 m) – Monte Magno (1636 m): 35 min

Quota massima: 1654 m

Quota minima: 1481 m

Dislivello in salita: 322 m

Sviluppo complessivo: 9,3 km

Difficoltà: T3

Coordinate Monte Magno: 710'034/102'405

   
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.

Tourengänger: siso


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