Birkenkofel (2922 m), mai dire mai!
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Dobbiaco. Parcheggio Lückelescharte.
Georg, mi è chiaro che abbiamo cambiato obiettivo, non si va a fare la seconda parte del Sentiero degli Alpini? Georg: No. Sento chiamare, è una voce insistente. Der Birkenkofel ruft.
Salgo, saliamo in maniera decisa con un sentiero non sempre agevole che attraversa delle gole, le verticali pareti non solo tolgono luce, ma impediscono anche le ampie vedute. Georg, non capisco qual'è la nostra cima. Non si vede o forse sono cieco?
"Non si vede, almeno al momento. Ma tu stai tranquillo, in questi 1700 metri di salita prima o poi la vedrai".
Mitteralpsee, finalmente la visuale comincia a spaziare. Il bel laghetto dalle acque limpide è incastonato in una conca e si comincia a respirare profumo di cime. Un ripido sentiero che zigzaga lungo un pendio ghiaioso termina al passo Lückelescharte, nostro punto di passaggio. Georg, continuo a non capire e vedere qual'è la nostra meta. Sono forse cieco?
"Può darsi che tu sia cieco, ma forse ancora non si vede la cima".
Al Lückelescharte finalmente facciamo una breve pausa, il fresco vento tagliente però stimola a camminare, a non stare fermi; per evitare Eolo dobbiamo continuare lungo il nostro percorso che da subito registra qualche passaggio esposto ma assicurato con cavi e catene, poi ecco un passaggio di I°+ in un breve canalino che porta in una zona più tranquilla. Una sorta di larga cresta dove gli ometti, insieme alla bollatura, ci accompagnano sin verso Hochebenkofel. Ma... sbaglio o ancora non vedo la nostra meta, Georg? Sono forse cieco?
Finalmente si vede qualcosa in questo infinito ambiente dolomitico, una grossa costruzione di ferro comincia a fare capolino, è l'Hochebenkofel, sembra vicino, ma bisogna ancora forzare sulle gambe prima di raggiungerlo. Ma moralmente è già un bel colpo vedere la prima cima. Ma il Birkenkofel, Georg? Non si vede. Sono forse cieco?
l'Hochebenkofel. Bella e ampia questa cima, tutto intorno il paradiso dolomitico, gli occhi si illuminano alla vista delle Drei Zinne, ma anche il resto non è che sia roba da "retro bottega". Fantastico. E il cielo ci aiuta col suo azzurro intenso. E finalmente vedo il Birkenkofel. Cooosa? Bisogna salire lì?
"Volevi vedere il Birkenkofel, eccolo". E stikatzy, Georg.
Georg parte deciso, bacchette a terra e caschetto in testa. "Che fai Domenico, non vieni?"
Lascio anch'io lo zaino e le bacchette, metto il caschetto poi dopo un attimo di indecisione seguo il mio amico che prosegue con passo sicuro su questa cresta esposta. La si affronta prima restando a destra, poi in cresta e poi ancora a destra con un passaggio dove una catena è provvidenziale; poi ancora più provvidenziale è il canapo (un po malconcio) che aiuta in una difficile salita obliqua ed esposta che mi fa pensare... ma ecco Matteo e Sara. Matteo sale e fa una "sicura", io mi faccio passare la corda intorno alla vita e salgo anch'io. Sara è dietro di me. Bergheil, Georg. Bergheil Matteo e Sara. Bergheil Madre Natura!
Lo scenario è magnifico, il salto nel vuoto è roba adrenalinica. Roba per i base jumper.
Disarrampico ancora assicurato, ma stavolta con più facilità, mentre ritorniamo all'Hochebenkofel incontriamo degli amici di Georg... amici, hem! Mentre parlano in tedesco si accordano: scendete pure al Dreischusterhütte, vi riportiamo noi all'auto. Stiamo ancora aspettando adesso il passaggio!!!
All'Hochebenkofel pranziamo e facciamo amicizia con dei simpatici pusteresi, poi saliamo ad una vicina cima senza nome. Verifichiamo la possibilità di fare una discesa ardita in un canalone. Meglio ritornare ancora al Lückelescharte...
Da qua, come da accordi con gli "amici" di Georg, scendiamo al Dreischusterhütte, che altro non è che il Rif. Tre Scarperi; viaggiamo spediti, ma gli "amici" sono molto più avanti, troppo avanti. Nel frattempo superiamo Matteo e Sara. Al rifugio cerchiamo fiduciosi gli "amici", ma nessuna traccia di loro. Se ne sono andati senza aspettarci.
Beviamo comunque una birra fresca, questa è una certezza. Mangiamo qualcosa e nel frattempo arrivano Matteo e Sara. Offriamo qualcosa anche a loro... poi grazie a loro ritorniamo alla nostra auto. Solidarietà montana.
Una volta raggiunto il Parkplatz Lückelescharte li salutiamo con affetto, poi una coda infinita sino a Brunico... Grazie Georg per il bel giro. E un saluto "particolare" a chi non ci ha aspettato al Rifugio Tre Scamperi.
-.-.-.-.-.--.-.--.-.-.-.--.-.-.-.--.-.-.-
Grecale
"E Giulia ascolta fuori il vento, balla con le foglie
E sembra un onda, cambia senso e scuote le magnolie
E porta in grembo brezza fresca unita a sogni e polvere
E c'è chi dice certe cose lei non riesca a coglierle
Giulia si alza prova i passi, danza in pochi metri
La pelle bianca che ricama gli occhi mansueti
Ed ogni goccia di pioggia sui vetri
L'ammira mentre appoggia la punta dei piedi
Lei da bimba ballerina quasi come le altre
Sembra quasi che improvvisi mentre impara l'arte
Stesse scarpe bianche, guance calde
Sente un buio che si espande mentre lei diventa grande
A volte cade, si fa male
Sente in sala le risate
Sente al vento fra gli spazi che non trova più
Tiene l'aria nel torace e poi riprova un battement tendu
Giudizi più ingiusti
I pietismi, gli insulti
Giudizi più insulsi
Georg, mi è chiaro che abbiamo cambiato obiettivo, non si va a fare la seconda parte del Sentiero degli Alpini? Georg: No. Sento chiamare, è una voce insistente. Der Birkenkofel ruft.
Salgo, saliamo in maniera decisa con un sentiero non sempre agevole che attraversa delle gole, le verticali pareti non solo tolgono luce, ma impediscono anche le ampie vedute. Georg, non capisco qual'è la nostra cima. Non si vede o forse sono cieco?
"Non si vede, almeno al momento. Ma tu stai tranquillo, in questi 1700 metri di salita prima o poi la vedrai".
Mitteralpsee, finalmente la visuale comincia a spaziare. Il bel laghetto dalle acque limpide è incastonato in una conca e si comincia a respirare profumo di cime. Un ripido sentiero che zigzaga lungo un pendio ghiaioso termina al passo Lückelescharte, nostro punto di passaggio. Georg, continuo a non capire e vedere qual'è la nostra meta. Sono forse cieco?
"Può darsi che tu sia cieco, ma forse ancora non si vede la cima".
Al Lückelescharte finalmente facciamo una breve pausa, il fresco vento tagliente però stimola a camminare, a non stare fermi; per evitare Eolo dobbiamo continuare lungo il nostro percorso che da subito registra qualche passaggio esposto ma assicurato con cavi e catene, poi ecco un passaggio di I°+ in un breve canalino che porta in una zona più tranquilla. Una sorta di larga cresta dove gli ometti, insieme alla bollatura, ci accompagnano sin verso Hochebenkofel. Ma... sbaglio o ancora non vedo la nostra meta, Georg? Sono forse cieco?
Finalmente si vede qualcosa in questo infinito ambiente dolomitico, una grossa costruzione di ferro comincia a fare capolino, è l'Hochebenkofel, sembra vicino, ma bisogna ancora forzare sulle gambe prima di raggiungerlo. Ma moralmente è già un bel colpo vedere la prima cima. Ma il Birkenkofel, Georg? Non si vede. Sono forse cieco?
l'Hochebenkofel. Bella e ampia questa cima, tutto intorno il paradiso dolomitico, gli occhi si illuminano alla vista delle Drei Zinne, ma anche il resto non è che sia roba da "retro bottega". Fantastico. E il cielo ci aiuta col suo azzurro intenso. E finalmente vedo il Birkenkofel. Cooosa? Bisogna salire lì?
"Volevi vedere il Birkenkofel, eccolo". E stikatzy, Georg.
Georg parte deciso, bacchette a terra e caschetto in testa. "Che fai Domenico, non vieni?"
Lascio anch'io lo zaino e le bacchette, metto il caschetto poi dopo un attimo di indecisione seguo il mio amico che prosegue con passo sicuro su questa cresta esposta. La si affronta prima restando a destra, poi in cresta e poi ancora a destra con un passaggio dove una catena è provvidenziale; poi ancora più provvidenziale è il canapo (un po malconcio) che aiuta in una difficile salita obliqua ed esposta che mi fa pensare... ma ecco Matteo e Sara. Matteo sale e fa una "sicura", io mi faccio passare la corda intorno alla vita e salgo anch'io. Sara è dietro di me. Bergheil, Georg. Bergheil Matteo e Sara. Bergheil Madre Natura!
Lo scenario è magnifico, il salto nel vuoto è roba adrenalinica. Roba per i base jumper.
Disarrampico ancora assicurato, ma stavolta con più facilità, mentre ritorniamo all'Hochebenkofel incontriamo degli amici di Georg... amici, hem! Mentre parlano in tedesco si accordano: scendete pure al Dreischusterhütte, vi riportiamo noi all'auto. Stiamo ancora aspettando adesso il passaggio!!!
All'Hochebenkofel pranziamo e facciamo amicizia con dei simpatici pusteresi, poi saliamo ad una vicina cima senza nome. Verifichiamo la possibilità di fare una discesa ardita in un canalone. Meglio ritornare ancora al Lückelescharte...
Da qua, come da accordi con gli "amici" di Georg, scendiamo al Dreischusterhütte, che altro non è che il Rif. Tre Scarperi; viaggiamo spediti, ma gli "amici" sono molto più avanti, troppo avanti. Nel frattempo superiamo Matteo e Sara. Al rifugio cerchiamo fiduciosi gli "amici", ma nessuna traccia di loro. Se ne sono andati senza aspettarci.
Beviamo comunque una birra fresca, questa è una certezza. Mangiamo qualcosa e nel frattempo arrivano Matteo e Sara. Offriamo qualcosa anche a loro... poi grazie a loro ritorniamo alla nostra auto. Solidarietà montana.
Una volta raggiunto il Parkplatz Lückelescharte li salutiamo con affetto, poi una coda infinita sino a Brunico... Grazie Georg per il bel giro. E un saluto "particolare" a chi non ci ha aspettato al Rifugio Tre Scamperi.
-.-.-.-.-.--.-.--.-.-.-.--.-.-.-.--.-.-.-
Grecale
"E Giulia ascolta fuori il vento, balla con le foglie
E sembra un onda, cambia senso e scuote le magnolie
E porta in grembo brezza fresca unita a sogni e polvere
E c'è chi dice certe cose lei non riesca a coglierle
Giulia si alza prova i passi, danza in pochi metri
La pelle bianca che ricama gli occhi mansueti
Ed ogni goccia di pioggia sui vetri
L'ammira mentre appoggia la punta dei piedi
Lei da bimba ballerina quasi come le altre
Sembra quasi che improvvisi mentre impara l'arte
Stesse scarpe bianche, guance calde
Sente un buio che si espande mentre lei diventa grande
A volte cade, si fa male
Sente in sala le risate
Sente al vento fra gli spazi che non trova più
Tiene l'aria nel torace e poi riprova un battement tendu
Giudizi più ingiusti
I pietismi, gli insulti
Giudizi più insulsi
I buonismi di tutti
E Giulia danza nella sala fino a distruggerli
Sogna il palco della Scala, fino a distruggerli
Poi un soffio d'aria a tratti la raggiunse fra i suoi nastri
Sussurandole "dai, dai, dai"
Fidati di te, riuscirai, riuscirai e ce la fai
Danza come il vento, danza come il vento
Dai un nome al vento con il quale danzerai
Segui il vento a tempo, quattro sensi a tempo
Quanta grazia il vento quando danza tu l'avrai
Raggio dentro il temporale
S'alza il vento di Grecale
L'aria in senso circolare
Danza del suo vorticare
Poi piano piano il buio scende, e non le resta scelta
La luce opaca che si spegne diventando tenebra
E non c'è più il suo stile, fra le altre ballerine
Le sue scarpe appese al chiodo come due suicide
Mentre piange da tempo soffia il vento sopra il vetro
Sembra quasi sussurrarle fra le gocce che
Ti stai facendo più male tu sola ogni ora
Di quanta te ne ha fatto 'sta sorte che ti odia
Giulia si alza tra i cocci dei sogni distrutti
La danza è oltre gli occhi, è nel corpo e nei flussi
Sogna il palco della Scala, fino a distruggerli
Poi un soffio d'aria a tratti la raggiunse fra i suoi nastri
Sussurandole "dai, dai, dai"
Fidati di te, riuscirai, riuscirai e ce la fai
Danza come il vento, danza come il vento
Dai un nome al vento con il quale danzerai
Segui il vento a tempo, quattro sensi a tempo
Quanta grazia il vento quando danza tu l'avrai
Raggio dentro il temporale
S'alza il vento di Grecale
L'aria in senso circolare
Danza del suo vorticare
Poi piano piano il buio scende, e non le resta scelta
La luce opaca che si spegne diventando tenebra
E non c'è più il suo stile, fra le altre ballerine
Le sue scarpe appese al chiodo come due suicide
Mentre piange da tempo soffia il vento sopra il vetro
Sembra quasi sussurrarle fra le gocce che
Ti stai facendo più male tu sola ogni ora
Di quanta te ne ha fatto 'sta sorte che ti odia
Giulia si alza tra i cocci dei sogni distrutti
La danza è oltre gli occhi, è nel corpo e nei flussi
Questa sera sarà l'arte qua a darle i suoi frutti
Quando ballerà con le altre di fronte a tutto e tutti
Giulia stupisce quando danza nel buio
Mentre balla sopra il palco lascia il pubblico muto
Mossi i drappi di damasco il sipario ormai chiuso
Prima un battito solo, poi l'applauso è un diluvio
Giulia rincasa sente il vento e il profumo
S'addormenta sogna i lumi, poi l'applauso diffuso
Sente i fiori sopra il palco ogni applauso futuro
E non è vero sai che i ciechi sognano il buio
Poi un soffio d'aria a tratti la raggiunge fra i suoi nastri
Sussurandole "dai, dai, dai"
Fidati di te, riuscirai, riuscirai e ce la fai
Danza come il vento, danza come il vento
Dai un nome al vento con il quale danzerai
Segui il vento a tempo, quattro sensi a tempo
Quanta grazia il vento quando danza tu l'avrai
Raggio dentro il temporale
S'alza il vento di Grecale
Quando ballerà con le altre di fronte a tutto e tutti
Giulia stupisce quando danza nel buio
Mentre balla sopra il palco lascia il pubblico muto
Mossi i drappi di damasco il sipario ormai chiuso
Prima un battito solo, poi l'applauso è un diluvio
Giulia rincasa sente il vento e il profumo
S'addormenta sogna i lumi, poi l'applauso diffuso
Sente i fiori sopra il palco ogni applauso futuro
E non è vero sai che i ciechi sognano il buio
Poi un soffio d'aria a tratti la raggiunge fra i suoi nastri
Sussurandole "dai, dai, dai"
Fidati di te, riuscirai, riuscirai e ce la fai
Danza come il vento, danza come il vento
Dai un nome al vento con il quale danzerai
Segui il vento a tempo, quattro sensi a tempo
Quanta grazia il vento quando danza tu l'avrai
Raggio dentro il temporale
S'alza il vento di Grecale
L'aria in senso circolare
Danza del suo vorticare
Raggio dentro il temporale
S'alza il vento di Grecale
L'aria in senso circolare
Danza del suo vorticare"
-.-.-.-.-..-.--.-.--.-.-.-.-.-.--.-
Per la 500a relazione su Hikr dedico il giro a l'eterea Giulia e a mio fratello Vincenzo.
A' la prochaine! Menek Bluff
Danza del suo vorticare
Raggio dentro il temporale
S'alza il vento di Grecale
L'aria in senso circolare
Danza del suo vorticare"
-.-.-.-.-..-.--.-.--.-.-.-.-.-.--.-
Per la 500a relazione su Hikr dedico il giro a l'eterea Giulia e a mio fratello Vincenzo.
A' la prochaine! Menek Bluff
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