Cima Moncucco (1725 m) – EMTB


Publiziert von siso , 30. August 2021 um 16:25.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:29 August 2021
Mountainbike Schwierigkeit: L - Leicht fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo San Jorio-Monte Bar   CH-TI 
Zeitbedarf: 3:15
Aufstieg: 1060 m
Strecke:Bidogno (796 m) – Somazzo (837 m) – Tecìn (919 m) – Ratt – Montascìn – Borìs di Dentro – Alpe Rompiago (1275 m) – Capanna Monte Bar (1600 m) – Piandanazzo (1604 m) – Cima Moncucco (1725 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Lugano – Tesserete – Bidogno.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Monte Bar.
Kartennummer:C.N.S. No. 1333 – Tesserete - 1:25000; Carta turistico – escursionistica Strade di Pietra No. 3 - 1:30000.

Classica escursione in mtb alla Capanna Monte Bar con l’aggiunta della Cima Moncucco (1725 m), meno frequentata, in una zona paesaggisticamente pregiata.

 

Inizio dell’escursione: ore 8.00

Fine dell’escursione: ore 11.15

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1015 hPa

Temperatura alla partenza: 12,5°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2900 m

Temperatura al rientro: 21°C

Velocità media del vento: 15 km/h

Sorgere del sole: 6.40

Tramonto del sole: 20.07

 

Sveglia alle 6:00, partenza da casa alle 7:03, arrivo a Bidogno (796 m) alle 7:45, dopo 32,5 km d’auto.

È una domenica di fine agosto con una temperatura mattutina fresca: la calura estiva ci ha forse lasciati definitivamente. C’è una bellissima luce; la foschia è relegata a circa duecento chilometri di distanza, presso l’Appennino ligure e le Alpi Liguri.

Con un colpo di fortuna trovo ancora uno stallo libero ai parcheggi di Bidogno.

Alle otto precise inizio la pedalata al curvone del paese, davanti al segnavia che indica una quota di 796 m.

Al bivio per Somazzo imbocco l’itinerario “Monte Bar Bike 358” e seguo gli indicatori di direzione rossi. Che bello pedalare al fresco, quando il campo stradale è ancora libero e non ci sono auto che premono per un sorpasso ravvicinato. Fino alla barriera, a circa 1180 m di quota, pedalo nel fitto bosco misto. Da qui via continuo al sole e il percorso mi regala delle vedute straordinarie sul golfo di Lugano e sulle montagne che lo coronano.

 

Incontro un gregge di pecore, animali che in diverse culture sono stati citati come simbolo di semplicità e vulnerabilità. A tal proposito riporto una riflessione dello scrittore ticinese Giovanni Orelli:

Anche le pecore sono un simbolo, diversamente leggi­bile. “Uomini siate e non pecore matte”, diceva Dante (Paradiso, Canto V). Ma Dante sa bene che Cristo ha ragione: chi vince è il mite agnello. Certo, nell’inesistente conflitto tra simbo­lismo e realismo, un paesano dirà che pecora e vacca non sono comparabili. Una pecora conta anche meno, molto meno, di una capra. La capra ha poi una sua in­dividualità, ha corna, è ribelle, lunatica, ha carattere. I prepotenti hanno carattere e sono apprezzati. La peco­ra è docile, è dunque stupida, come gli asini, come gli uomini buoni, che piegano il gobbo per gli altri, e hanno in premio il distintivo della stupidità. Per­fino dal punto di vista dell’estetica la pecora non ha niente da dire. Una vacca ha bella testa, begli occhi, belle corna, belle gambe, bel pe­lame, eccetera, all’esposizione annuale le migliori ricevo­no premi, e la sua quotazione econo­mica aumenta in proporzione. La pe­cora è solo numero del branco. A una sola, di solito, e un po’ a caso, mettono al collo un campano per localizzare il branco quando si va a cercarlo. Il campa­nello al collo dov­rebbe essere indice di individualità, e lo è di fatto nelle vacche, nelle capre. Con le pecore (o gli asini, o i porcelli) no. Di una cosa fuori posto, sbaglia­ta, il paesano dice: è come appendere un campanello al porco. Porco e pecora sono animali funzionali. Se ci fosse un paradiso e un inferno animali, pecore e maiali e asini ne sarebbero probabilmente esclusi. Non hanno anima. Per loro è ingiusto per bene aver gloria e per male aver lutto: come spiega Dante.”          

 

Per mia fortuna, oggi passo davanti all’Agriturismo Alpe Rompiago in completa rilassatezza: il cane con problemi comportamentali, affetto da differenti tipi di aggressività, non è presente. Si ha un bel dire di seguire le istruzioni indicate sui cartelli dei cani da protezione: “Allontanatevi con calma”, Non gridate”, Non fissate il cane negli occhi”, “Non tirate sassi”, “Non voltate le spalle al cane”, “Aggirate il bestiame”…

Sono tutte belle teorie, che con alcuni soggetti non mettono al sicuro i garretti, anche se si cammina pacificamente su una strada consortile asfaltata che conduce alla capanna. Ho l’impressione, che in certi casi siano più pericolosi i cani da protezione che non i lupi.

 

In poco meno di un’ora raggiungo la Capanna Monte Bar (1600 m), di proprietà del CAS sezione Ticino. Mi fermerò più tardi in capanna per l’abituale rinfresco. Scollino e continuo in direzione di Piandanazzo (1602 m), un luogo fantastico, ideale per una gita familiare e per un picnic. Una mulattiera con fondo erboso mi permette di risalire il versante a nord del rifugio forestale e di raggiungere in bici il crinale che divide la Val di Serdena dalla Valle di Scareglia. Qui il vento è sostenuto e dà una sensazione di freddo. Il panorama è immenso. Negli ultimi trecento metri che mi separano dalla meta, sono costretto ad accompagnare la bici, comunque senza faticare eccessivamente. Dopo 1 h e 30 min dalla partenza, soste comprese, pervengo per la seconda volta in mtb alla Cima Moncucco (1725 m). Non c’è nessun ometto di pietre né una croce, ma solo una piccola palina dello Scenic Trail, la gara di trail running che si svolge durante il secondo weekend nel mese di giugno.

                                   Sulla Cima Moncucco in mtb

Scatto alcune foto, e mi preparo per tornare alla Capanna Monte Bar, dove, nel frattempo, sono arrivate decine di biker. Un’orchestrina sta piazzando gli strumenti per allietare gli avventori, sempre più numerosi, e il solito cagnetto cerca qualche escursionista compiacente che gli lanci il bastone da riporto.

Nella panoramica discesa lungo la strada consortile incrocio famiglie con bimbi e cani, boy scout e numerosi ciclisti, fra i quali uno sventurato che nel pomeriggio incapperà in un grave incidente scivolando in una scarpata per cento metri.  

 

Bellissima e sperimentata escursione in mountain bike sui panoramici fianchi meridionali del Monte Bar.

 

Tempo totale: 3 h 15 min

Temo di salita: 1 h 30 min

Tempi parziali

Bidogno (796 m) – Capanna Monte Bar (1600 m): 1 h

Capanna Monte Bar (1600 m) – Piandanazzo (1602 m): 15 min

Piandanazzo (1602 m) – Cima Moncucco (1725 m): 15 min

Dislivello in salita: 1060 m

Quota massima: 1725 m

Quota minima: 788 m

Sviluppo complessivo: 26,82 km

Difficoltà: PD

Pendenza massima: 15%

Consumo batteria fino alla capanna: 54%

Consumo complessivo batteria: 67%

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Coordinate Capanna Monte Bar: 723'501 / 107'970

Coordinate Cima Moncucco: 723.507 / 107.961

Libro di vetta: no.


Tourengänger: siso


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Kommentare (2)


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giorgiobiz hat gesagt:
Gesendet am 30. August 2021 um 22:31
vedo che sei affezionato alle montagne della mia infanzia : bravo !
complimenti per la pedalata : ciao !

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. August 2021 um 18:24
Grazie Giorgio! Abbiamo la fortuna di abitare in un territorio fantastico, che dal lago sale alla media montagna, fino ai ghiacciai. Ciò nonostante, ho anche il forte desiderio di visitare e scoprire vallate e montagne fuori cantone. Credo che l'esplorazione e la conoscenza di nuove realtà sia un bisogno innato, presente in tutte le persone.
Ciao!


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