Lago Ledù e bivacco Petazzi: il più dolce ritorno

Da molto tempo progettiamo di tornare al bivacco Ledù. Ci siamo molto affezionati.
Elena era già salita dalla val Bodengo la prima volta che era venuta in questo luogo e così decidiamo di salire da Dangri e l'indomani traversare alla capanna Como e ridiscendere a valle.
Partiamo di buon passo sabato mattina e velocemente arriviamo alla piana dove sorge il rifugio Pianezza, da lì in poi perdiamo il sentiero. Dai ricordi di quando ero salito da quel versante qualche anno fa la traccia era poco evidente, quindi quando salendo per il bosco ripido non troviamo più un vero sentiero non mi preoccupo più di tanto inizialmente, giunti però alla fine del bosco quando dovrebbero iniziare gli alpeggi, niente di tutto ciò..solo prati ripidi che si inerpicano senza fine..decido di provare ad andare un po' in avan scoperta per vedere se riusciamo in qualche modo a ritrovare il sentiero e ricongiungerci ma niente da fare, non si finisce da nessuna parte, è evidente che ho sbagliato sentiero. Prestando molta attenzione scendiamo dal bosco ripido fino a tornare all'alpe Pianezza..siamo un po' sconfortati, abbiamo perso più di due ore e sotto il peso degli zaini pesanti ci siamo stancati parecchio..siamo un po' indecisi sul da farsi poi tornando verso il ponte romano sul fiume vediamo i bolli del sentiero evidenti..li seguiamo entrando nel bosco ed il sentiero è lì che ci attende, sale da tutt'altra parte rispetto a dove siamo andati noi. Ci ricarichiamo e ricominciamo a salire, dopo una pausa per mangiare qualcosa all'alpe Ingherina ricominciamo a salire seguendo la traccia tra i sassi e i rododendri fioriti. Giunti all'altezza del bivio per la capanna Como inizia anche a piovere e sotto l'acqua percorriamo l'ultima ora di cammino fino al bivacco che però raggiungiamo in un momento di tregua che ci permette anche di percorrere il perimetro del lago sotto un raggio di sole e di montare la tenda (nuovo acquisto da testare: prova superata egregiamente) giusto in tempo prima che ritorni a piovere. Dopo cena una nuova tregua e ci possiamo gustare il tramonto. Domenica mattina il cielo è azzurrissimo e al fresco ci incamminiamo verso la capanna Como facendo qualche piccola pausa qua e là per ammirare il paesaggio meraviglioso. La parte più lunga è la discesa dalla bocchetta di San Pio verso il lago Darengo e la capanna che raggiungiamo giusto in tempo per ricongiuerci con i nostri amici maistracc saliti in giornata per un ormai tradizionale assalto alla capanna Como. Pranziamo e poi tutti insieme riprendiamo la lunga discesa, giunti ormai a Dangri ecco il temporale atteso che si scatena violentemente giusto in tempo per lavarci e rinfrescarci tutti.

Sabato sera in questo luogo così bello e così caro a noi due mi sono potuto finalmente inginocchiare e chiedere ad Elena di sposarmi. Lei mi ha detto di sì. Tutta la tensione, l'agitazione, le preoccupazioni delle settimane, dei giorni precedenti, di quel giorno sono state spazzate via, sono rimaste solo tanta gioia e gratitudine. Un abbraccio pieno di amore. Nei miei piani non me l'ero immaginato così, non è stata la gita migliore della nostra vita, abbiamo sbagliato strada, perso tempo e faticato più del dovuto, ha pure piovuto un sacco ma è stato proprio bello ed unico. Sarà così la nostra vita come nuova famiglia, non sempre facile e con difficoltà da superare, non sempre come vogliamo noi ma certamente saremo insieme l'uno accanto all'altro. 

What a fellowship, what a joy divine. leaning on the everlasting arms