Alpe Patrìc (Patrico) - Valle del Gavala
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L'Alpe Patrìc (con l'accento sull'ultima sillaba e la c dura, italianizzato in Patrico), a circa 1500 m sul versante Nord dei Denti di Valmala, è l'alpe più remoto e defilato della selvatica Valle del Gavala, una delle valli meno battute della Valsesia, terreno di pura avventura coperto da una vegetazione amazzonica.
Un sentiero abbandonato, ormai ridotto ad una traccia poco visibile, lo collegava all'Alpe Gros, raggiungibile dal sentiero 219 con partenza da Isola di Vocca e ancora usato dai cacciatori.
Un sentiero abbandonato, ormai ridotto ad una traccia poco visibile, lo collegava all'Alpe Gros, raggiungibile dal sentiero 219 con partenza da Isola di Vocca e ancora usato dai cacciatori.
Perciò, per evitare un lungo avvicinamento privo di visuale e il cantiere della nuova strada che arriverà a Stalmezzo, raggiungerò l'Alpe Patrìc ini discesa dalla cresta spartiacque tra Vocca e Postua, partendo dalla Sella della Rosetta, prossima al Rifugio Gilodi, a cui si può salire in auto da Doccio.
Lasciato il sentiero, si traversa in leggera discesa su tracce l'erboso versante Sud del Castello di Gavala, affacciato sulla Valle Strona di Postua. Giunti in corrispondenza del canale centrale che scende a Est della cima, il traverso prosegue in risalita, tocca una piccola giavina e continua sopra i salti di roccia (tracce, qualche passaggio esposto, sempre su erba) fino a raggiungere la cresta principale a Ovest del Castello di Gavala. Disceso senza difficoltà un breve tratto della cresta in direzione Ovest si giunge al Colle di Gavala e quindi si prosegue agevolmente sul filo nella medesima direzione. Un primo salto lo si discende poggiando a Sud poi, ripreso lo spartiacque, si traversa sul versante Nord alla base delle rocce terminali su traccia soffocata dalla vegetazione. Superato sempre a Nord il Dente del Patrìc (CTR 1691 m), si giunge all'omonima bocchetta (CTR 1663 m, chiamata anche Bonda Sionella dal Ravelli). Qui si traversa a NO per guadagnare la piatta crestina secondaria che punta verso Nord, che si discende inizialmente sul filo senza difficoltà. Quando la pendenza aumenta ci si abbassa poggiando sul versante Ovest e, calandosi nella vegetazione via via più fitta, si guadagna il pianoro che ospita i resti azzerati dell'Alpe Patrìc.
Tempo impiegato: circa 3 ore, al netto delle soste (solo andata), 8 ore a/r soste incluse
Annotazioni
Il percorso è adatto a chi è abituato a muoversi senza sentiero in luoghi impervi e isolati.
Molto bella la parte in prossimità della cresta soprattutto per gli scorci sulla Valle Strona di Postua.
La discesa ai ruderi e la successiva risalita, pur non impegnando a lungo, sono faticose per la vegetazione intricata.
Il percorso
Dal Rifugio Gilodi (Ca' Mea) seguendo il sentiero 715 si arriva alla Sella della Rosetta e si prosegue in cresta verso il Castello di Gavala fino alla Sella della Balma, scavalcando la cima del Monte Luvot. Per la descrizione del percorso rimando al sito del CAI di Varallo.Molto bella la parte in prossimità della cresta soprattutto per gli scorci sulla Valle Strona di Postua.
La discesa ai ruderi e la successiva risalita, pur non impegnando a lungo, sono faticose per la vegetazione intricata.
Il percorso
Lasciato il sentiero, si traversa in leggera discesa su tracce l'erboso versante Sud del Castello di Gavala, affacciato sulla Valle Strona di Postua. Giunti in corrispondenza del canale centrale che scende a Est della cima, il traverso prosegue in risalita, tocca una piccola giavina e continua sopra i salti di roccia (tracce, qualche passaggio esposto, sempre su erba) fino a raggiungere la cresta principale a Ovest del Castello di Gavala. Disceso senza difficoltà un breve tratto della cresta in direzione Ovest si giunge al Colle di Gavala e quindi si prosegue agevolmente sul filo nella medesima direzione. Un primo salto lo si discende poggiando a Sud poi, ripreso lo spartiacque, si traversa sul versante Nord alla base delle rocce terminali su traccia soffocata dalla vegetazione. Superato sempre a Nord il Dente del Patrìc (CTR 1691 m), si giunge all'omonima bocchetta (CTR 1663 m, chiamata anche Bonda Sionella dal Ravelli). Qui si traversa a NO per guadagnare la piatta crestina secondaria che punta verso Nord, che si discende inizialmente sul filo senza difficoltà. Quando la pendenza aumenta ci si abbassa poggiando sul versante Ovest e, calandosi nella vegetazione via via più fitta, si guadagna il pianoro che ospita i resti azzerati dell'Alpe Patrìc.
Tempo impiegato: circa 3 ore, al netto delle soste (solo andata), 8 ore a/r soste incluse
Tourengänger:
atal

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