Aiguille de Bionassay - 4052 m
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Ci hai impiegato praticamente un anno intero per convincermi ad andarci e, nonostante le mie millemila indecisioni, alla fine accetto la folle proposta.
Dopo aver scoperto, a malincuore, di non poter salire fino alla sbarra della Val Veny in macchina, ci carichiamo i nostri fidati compagni di avventure sulle spalle e, un po' piegati dal loro peso, ci incamminiamo verso il Rifugio Gonnella.Sono le 15.15 circa, e le nuvole e le piogge degli scorsi giorni sembrano solo un lontano ricordo: il blu del cielo si fa velocemente spazio tra le poche nuvole rimaste e il sole scalda le immense pareti di roccia che sovrastano le nostre teste.
Dopo poco più di 1 ora, mettiamo piede sull'infinito Miiiiiaaaageee : 7km praticamente pianeggianti ci separano dallo sperone roccioso che sorregge il Gonnella. Fortunatamente, tra una chiacchiera e l'altra, la traversata del Miage si rivela meno lunga del previsto (ahimè, non potrò dire la stessa cosa per il ritorno).
Ore 19.30: eccoci arrivati al Rifugio in perfetto orario. Cenettaa veloce e poi a nanna.
Appena mi sdraio in branda un tornado di pensieri si riversano nella mia testa: preoccupazione e un filo di ansia per l'ascesa del giorno seguente, come sempre, non tardano a presentarsi... Dalle foto sembra proprio una lama!!! E se poi prendo le vertigini??
Insomma, nottata insonne. La sveglia arriva in un men che non si dica. In Rifugio siamo rimasti solo noi: tutte le altre cordate, infatti, han già levato le tende da qualche ora, poiché dirette verso il Bianco.
Ore 4: si parte!!!
Il Glacier du Dome si lascia attraversare abbastanza agevolmente: i crepi son ben evidenti e i ponti appaiono (almeno a prima vista) ben solidi.
Veloci raggiungiamo il Piton des Italiens, dove la vista di una lama bianca che si staglia nel cielo via via sempre più roseo ci mozza il fiato. E questa volta la quota non c'entra nulla...
Durante la discesa al Col de Bionassey, scorgiamo due puntini che, come dei funamboli, stanno scendendo dalla Bionassey: che impressione!
Il maltempo dei giorni scorsi ha messo una ventina di cm di fresca, stravolgendo completamente le condizioni.
Breve pausa al Colle e poi ci rimettiamo in marcia.
Procediamo passin passino, senza fretta e ponderando ogni nostro passo.
Ore 8.15 siamo in cima!
Felicità e incredulità alle stelle! Ma non è ancora tempo di rilassarci: la discesa dalla cresta sarà psicologicamente più provante della salita: una botta di adrenalina allo stato puro!
Mi sa proprio che questa incredibile avventura me la porterò nel cuore per sempre (anche se consiglio vivamente, oltre all'attrezzatura consigliata di portare anche un paio di pannoloni)!
Dalla stanga della Val Veny (q. 1670 m circa) o, in alternativa, dal posteggio a q. 1600 m se la strada fosse chiusa al traffico (come nel nostro caso), seguire la lunga (3,5 km) strada asfaltata (possibilità di qualche taglio) che sale fino alla Cabane du Combal (q. 1972 m).
Qui abbandonare il fondovalle, portarsi alla spalle del Rifugio e salire verso destra in direzione della morena del Glacier du Miage. Seguire fedelmente lo stretto filo della morena fino al suo termine dove, per labile traccia molto sdrucciolevole, si scende sull'ampio Ghiacciaio, interamente ricoperto da detriti (q. 2150 m).
Seguendo i numerosi ometti e tenendosi tendenzialmente al suo centro, risalire interamente il Glacier du Miage (7km!), puntando alla base della cresta rocciosa delle Aiguilles Grises.
Facendo attenzione ai numerosi crepacci, con ampio semicerchio da sinistra verso destra, abbordare lo sperone roccioso, quindi proseguire per ripido sentierino che, tra roccette e cengette esposte inizia a prendere quota molto velocemente. Raggiunto un nevaio, attraversarlo, quindi proseguire per facile sentiero attrezzato (catene, scalette e pioli in loco facilitano la salita) fino al Rifugio Gonnella (q. 3071 m).
Dal Rifugio Gonnella (q. 3071 m), seguire il franoso sentierino che, in leggera discesa, conduce ai piedi del Glacier du Dome (q. 3090 m circa). Dopo un primo tratto pianeggiante, il Ghiacciaio inizia a prendere quota in maniera più consistente. Facendo attenzione ai numerosissimi e grossi crepacci, proseguire in direzione N, fino a raggiungere il punto in cui il Ghiacciaio si divide in due: seguire il ramo minore di sinistra, posto sulla destra delle Aiguilles Grises. Dopo aver superato una zona molto crepacciata, si raggiunge un'ampia conca. Attraversarla da sinistra verso destra, superare la terminale nel punto più favorevole, quindi risalire il ripido pendio fino a guadagnare la sommità della cresta che collega le Aiguilles Grises con il Piton des Italiens. Per pendii nevosi (35°/40° max) e facili roccette (II), seguire la cresta in direzione del Piton des Italiens (q. 4002 m). Poco prima di raggiungerne la sommità (q. 3980 m circa), abbandonare le tracce per la Via Normale Italiana al Monte Bianco, quindi scendere verso sinistra in direzione del Col de Bionassay. La discesa al Colle, si svolge su ripidi pendii nevosi (40°/45° max) e sfasciumi e, in base alle condizioni, potrebbe esserci anche ghiaccio affiorante.
Dal Col de Bionassay (q. 3888 m), imboccare l'affilatissima ed espostissima Cresta Nord-Est dell'Aiguille de Bionassay. Dopo un primo tratto ripido, la cresta spiana: è proprio qui che si trova il punto più adrenalinico e mozzafiato della salita. Mano a mano che si procede verso la vetta, la cresta si allarga leggermente, rimanendo però sempre molto esposta. Facendo attenzione alle cornici (soprattutto sul Versante Nord) guadagnare la lama nevosa della vetta dell'Aiguille de Bionassay (q. 4052 m).
Discesa come per la salita, facendo particolare attenzione durante la discesa al Col de Bionassay e alla discesa dal Glacier du Dome.
TEMPI DI PERCORRENZA:
VAL VENY - CABANE DU COMBAL: 1,00 ora
CABANE DU COMBAL - GLACIER DU MIAGE: 30 minuti
GLACIER DU MIAGE - RIFUGIO GONELLA: 2,30 ore
RIFUGIO GONELLA - COL DES AIGUILLES GRISES: 1,30 ora
COL DES AIGUILLES GRISES - PITON DES ITALIENS: 30 minuti
PITON DES ITALIENS - COL DE BIONASSAY: 20 minuti
COL DE BIONASSAY - AIGUILLE DE BIONASSAY: 45 minuti
AIGUILLE DE BIONASSAY - VAL VENY: 6,00 ore
CONDIZIONI AL 29/07/21:
con Teo
Dopo aver scoperto, a malincuore, di non poter salire fino alla sbarra della Val Veny in macchina, ci carichiamo i nostri fidati compagni di avventure sulle spalle e, un po' piegati dal loro peso, ci incamminiamo verso il Rifugio Gonnella.Sono le 15.15 circa, e le nuvole e le piogge degli scorsi giorni sembrano solo un lontano ricordo: il blu del cielo si fa velocemente spazio tra le poche nuvole rimaste e il sole scalda le immense pareti di roccia che sovrastano le nostre teste.
Dopo poco più di 1 ora, mettiamo piede sull'infinito Miiiiiaaaageee : 7km praticamente pianeggianti ci separano dallo sperone roccioso che sorregge il Gonnella. Fortunatamente, tra una chiacchiera e l'altra, la traversata del Miage si rivela meno lunga del previsto (ahimè, non potrò dire la stessa cosa per il ritorno).
Ore 19.30: eccoci arrivati al Rifugio in perfetto orario. Cenettaa veloce e poi a nanna.
Appena mi sdraio in branda un tornado di pensieri si riversano nella mia testa: preoccupazione e un filo di ansia per l'ascesa del giorno seguente, come sempre, non tardano a presentarsi... Dalle foto sembra proprio una lama!!! E se poi prendo le vertigini??
Insomma, nottata insonne. La sveglia arriva in un men che non si dica. In Rifugio siamo rimasti solo noi: tutte le altre cordate, infatti, han già levato le tende da qualche ora, poiché dirette verso il Bianco.
Ore 4: si parte!!!
Il Glacier du Dome si lascia attraversare abbastanza agevolmente: i crepi son ben evidenti e i ponti appaiono (almeno a prima vista) ben solidi.
Veloci raggiungiamo il Piton des Italiens, dove la vista di una lama bianca che si staglia nel cielo via via sempre più roseo ci mozza il fiato. E questa volta la quota non c'entra nulla...
Durante la discesa al Col de Bionassey, scorgiamo due puntini che, come dei funamboli, stanno scendendo dalla Bionassey: che impressione!
Il maltempo dei giorni scorsi ha messo una ventina di cm di fresca, stravolgendo completamente le condizioni.
Breve pausa al Colle e poi ci rimettiamo in marcia.
Procediamo passin passino, senza fretta e ponderando ogni nostro passo.
Ore 8.15 siamo in cima!
Felicità e incredulità alle stelle! Ma non è ancora tempo di rilassarci: la discesa dalla cresta sarà psicologicamente più provante della salita: una botta di adrenalina allo stato puro!
Mi sa proprio che questa incredibile avventura me la porterò nel cuore per sempre (anche se consiglio vivamente, oltre all'attrezzatura consigliata di portare anche un paio di pannoloni)!
Dalla stanga della Val Veny (q. 1670 m circa) o, in alternativa, dal posteggio a q. 1600 m se la strada fosse chiusa al traffico (come nel nostro caso), seguire la lunga (3,5 km) strada asfaltata (possibilità di qualche taglio) che sale fino alla Cabane du Combal (q. 1972 m).
Qui abbandonare il fondovalle, portarsi alla spalle del Rifugio e salire verso destra in direzione della morena del Glacier du Miage. Seguire fedelmente lo stretto filo della morena fino al suo termine dove, per labile traccia molto sdrucciolevole, si scende sull'ampio Ghiacciaio, interamente ricoperto da detriti (q. 2150 m).
Seguendo i numerosi ometti e tenendosi tendenzialmente al suo centro, risalire interamente il Glacier du Miage (7km!), puntando alla base della cresta rocciosa delle Aiguilles Grises.
Facendo attenzione ai numerosi crepacci, con ampio semicerchio da sinistra verso destra, abbordare lo sperone roccioso, quindi proseguire per ripido sentierino che, tra roccette e cengette esposte inizia a prendere quota molto velocemente. Raggiunto un nevaio, attraversarlo, quindi proseguire per facile sentiero attrezzato (catene, scalette e pioli in loco facilitano la salita) fino al Rifugio Gonnella (q. 3071 m).
Dal Rifugio Gonnella (q. 3071 m), seguire il franoso sentierino che, in leggera discesa, conduce ai piedi del Glacier du Dome (q. 3090 m circa). Dopo un primo tratto pianeggiante, il Ghiacciaio inizia a prendere quota in maniera più consistente. Facendo attenzione ai numerosissimi e grossi crepacci, proseguire in direzione N, fino a raggiungere il punto in cui il Ghiacciaio si divide in due: seguire il ramo minore di sinistra, posto sulla destra delle Aiguilles Grises. Dopo aver superato una zona molto crepacciata, si raggiunge un'ampia conca. Attraversarla da sinistra verso destra, superare la terminale nel punto più favorevole, quindi risalire il ripido pendio fino a guadagnare la sommità della cresta che collega le Aiguilles Grises con il Piton des Italiens. Per pendii nevosi (35°/40° max) e facili roccette (II), seguire la cresta in direzione del Piton des Italiens (q. 4002 m). Poco prima di raggiungerne la sommità (q. 3980 m circa), abbandonare le tracce per la Via Normale Italiana al Monte Bianco, quindi scendere verso sinistra in direzione del Col de Bionassay. La discesa al Colle, si svolge su ripidi pendii nevosi (40°/45° max) e sfasciumi e, in base alle condizioni, potrebbe esserci anche ghiaccio affiorante.
Dal Col de Bionassay (q. 3888 m), imboccare l'affilatissima ed espostissima Cresta Nord-Est dell'Aiguille de Bionassay. Dopo un primo tratto ripido, la cresta spiana: è proprio qui che si trova il punto più adrenalinico e mozzafiato della salita. Mano a mano che si procede verso la vetta, la cresta si allarga leggermente, rimanendo però sempre molto esposta. Facendo attenzione alle cornici (soprattutto sul Versante Nord) guadagnare la lama nevosa della vetta dell'Aiguille de Bionassay (q. 4052 m).
Discesa come per la salita, facendo particolare attenzione durante la discesa al Col de Bionassay e alla discesa dal Glacier du Dome.
TEMPI DI PERCORRENZA:
VAL VENY - CABANE DU COMBAL: 1,00 ora
CABANE DU COMBAL - GLACIER DU MIAGE: 30 minuti
GLACIER DU MIAGE - RIFUGIO GONELLA: 2,30 ore
RIFUGIO GONELLA - COL DES AIGUILLES GRISES: 1,30 ora
COL DES AIGUILLES GRISES - PITON DES ITALIENS: 30 minuti
PITON DES ITALIENS - COL DE BIONASSAY: 20 minuti
COL DE BIONASSAY - AIGUILLE DE BIONASSAY: 45 minuti
AIGUILLE DE BIONASSAY - VAL VENY: 6,00 ore
CONDIZIONI AL 29/07/21:
- La strada della Val Veny è chiusa al traffico dalla q. 1590 m circa (appena dopo l'ultimo campeggio). E' però disponibile un servizio di bus-navetta che passa ogni mezz'ora e che porta fino alla sbarra (non saprei il prezzo perchè non l'abbiamo preso)
- Per arrivare al Gonella si supera un tratto abbastanza crepacciato del Miage (parte alta prima dell'inizio dello sperone), dove sarebbe meglio procedere legati. Prima del tratto attrezzato è presente anche un nevaio
- Partenza dal Rifugio alle ore 4
- Ghiacciaio del Dome con grossi crepacci aperti e ben visibili, ponti apparentemente ancora belli solidi (anche durante il rientro)
- Salita al Piton des Italiens dal Col des Aiguilles Grises su facile misto (max II)
- La discesa dal Piton des Italiens al Col de Bionassay non presenta ghiaccio affiorante e si svolge su pendii nevosi (se affrontati con due picche si percorrono più velocemente) e qualche sfasicume
- Cresta mozzafiato e tracciata da una cordata proveniente dal Rifugio Durier (via normale francese). Durante la notte aveva messo un 30cm di neve fresca quindi le condizioni non erano proprio ottimali, anche se comunque buone
- Qualche cornici sia sul lato nord, sia sul lato sud
con Teo
Tourengänger:
irgi99

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