Monte Magnodeno da Neguccio e sentieri 28, 26 e 27


Publiziert von cai56 , 24. Juni 2021 um 18:13. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:23 Juni 2021
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 3:30
Aufstieg: 901 m
Abstieg: 855 m
Strecke:Circolare 10,01 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Lecco lungo la statale 36; si imbocca la deviazione per la Valsassina prendendo poi l'uscita per l'ospedale Manzoni. A questo punto si seguono Via Filanda, Via Airoldi e Muzzi e Via Muller per trovare parcheggio in Via alla Rovinata. Pochi posti.

Continua l'esplorazione sistematica dei sentieri attorno al Monte Magnodeno, questa volta nell'area più adiacente a Lecco, dove l'intrico dei sentieri e la pressochè totale assenza di segnalazioni rendono la situazione un po' caotica; nelle aree abitate, come Neguccio e Campo de Boi, si aggiunge la difficoltà di capire che la ubiquitaria e quasi minacciosa presenza di cartelli di "proprietà privata" e "divieto di accesso" è solo formale e spesso non riferita al passaggio degli escursionisti. L'ambiente, pur a margine di una città, è splendidamente isolato, fra boschi e prati agricoli, alla base delle rocce che si avvicinano al Resegone, con solo l'incessante molestia dei rumori e degli spari provenienti dall'invasiva cava di calcare a cielo aperto e dalle sue gallerie nella profondità del Magnodeno.


Attraversato il ponte sul torrente Bione si tralascia la mulattiera acciottolata sulla sinistra (via di ritorno) per proseguire sulla carrozzabile asfaltata di destra; dopo poche centinaia di metri il fondo diventa selciato con due corsie di cemento molto degradato che accompagnano in ripida pendenza e tortuosamente fino all'altopiano di Neguccio. La grande estensione di prati da sfalcio è sparsa di numerose cascine e le piste private che le raggiungono si  moltiplicano: in assenza di più specifico, occorre seguire le indicazioni del Sentiero Rotary che si addentrano in un terreno recintato con relativa villetta; al punto di passaggio fra radura e bosco, presso un incrocio fra due sentieri ed una nuova pista sterrata che sale da valle, compare una freccia di lamiera con le scritte "Campo de Buoi" e "Magnodeno": chiaramente prelude ad una nuova divisione, essendo le due località in direzioni opposte. Infatti, dopo aver seguito per breve tratto la pista sterrata, la troviamo chiusa da una sbarra: controllando poi sul pc da immagini aeree, si potrà notare che si tratta dell'accesso carrabile a Campo de Boi; una nuova freccia di lamiera insiste con la direzione "Magnodeno" indirizzando verso modesti segni di passaggio lungo la recinzione di sicurezza della cava di calcare. La traccia, pur pochissimo frequentata, reca radi e usurati bolli di vernice rosso scuro e prosegue lungamente nei pressi, per quanto consentito dal terreno accidentato, della rete metallica. Raggiunto il margine superiore della cava, il sentiero, ora gradualmente sempre più evidente, se ne allontana e si porta a traversare pianeggiante (o poco più) un bel bosco ceduo fino a convergere nel sentiero 28 che sale da Germanedo al M.Magnodeno ospitando i segnali di progressione altimetrica della gara Vertical del Magnodeno. Al punto di unione dei due sentieri una palina informa che quello appena percorso è il raccordo Belasca-Sentiero 28: non capisco bene, perchè "Belasca" secondo le carte non è una località precisa, ma tutto il tratto di bosco del versante occidentale del Magnodeno sotto i ripidi prati sommitali ed una fascia di rocce... Comunque sia, proseguiamo sul bel sentiero sempre ripido finchè, dopo circa 200 metri di dislivello, confluisce alla Foppetta nel sentiero 29, seguendo il quale si raggiunge la croce di vetta. Passando di fianco al bivacco si prosegue attorno al terrazzo per l'elicottero e si scende un breve tratto roccioso assistito da qualche metro di catena, poi, in direzione del Passo del Fò-Cresta della Giumenta, si arriva al margine del bosco dove si trova il bivio col sentiero 26. Si tratta di un bellissimo percorso boscoso, molto stretto e ripido, intagliato nei prati che si rivolgono al ripiano di Campo de Boi e Deviscio, proprio di fronte alle strutture rocciose del Pizzo d'Erna: la lunga sequenza di ravvicinati tornanti - una vera serpentina - si conclude alle prime cascine di Campo de Boi, nei pressi della chiesetta e della carrozzabile sterrata che sale da Neguccio. Andiamo a destra per dare un'occhiata al borgo antico, poi torniamo a sinistra per visitare il Collegio La Madonnina e la cappella Morti di Gaunc, edificata presumibilmente sulla fossa comune di un lazzaretto dell'epoca della peste manzoniana. Il proseguimento della discesa - sentiero 27 - è proprio di fronte al termine del sentiero 26 (beninteso, in loco nulla lo specifica): discesa su largo e tortuoso sentiero nel bosco fitto e scuro, talmente appetibilmente tortuoso che ormai è una pista da downhill (fare attenzione agli occasionali trampolini). Oltrepassati un bivio per Deviscio e la fontanina "Marietta", su bell'acciottolato, si raggiunge il Crotto della Rovinata e subito dopo la Chiesa della Rovinata; il seguito della discesa, a gradoni selciati e ripidi, segue il percorso di una via crucis, le cui stazioni sono ornate da bassorilievi di bronzo commemorativi dei benefattori. Il sentiero e la via crucis terminano al ponte sul torrente Bione.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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