Monte Barone per cresta dal Monte Gemevola
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Un gran bel giro nel giorno sbagliato. Meteo molto incerto e nebbioso. Per il mio quarto Barone volevo assolutamente una via nuova.
Partiti dalla chiesetta di Piane nel bosco con il sentiero G4, più sopra a un bivio si prende a sinistra il G4a che di cresta arriva alla Bocchetta di Gemevola. Su per la cresta rocciosa aiutati dai segni sbiaditi fino al Monte Gemevola o Cornabecco 1576. Questo tratto è bypassabile a sinistra su sentiero che va direttamente alla Bocchetta della Scaffa. Noi invece avvolti dalla nuvola cercando di districarci ora tra i passaggi rocciosi scendiamo a una prima sella, poi troviamo anche una paretina verticale da cui pende una corda. Aiutati da questa la superiamo e dopo altri tratti in cresta scendiamo alla Sella della Scaffa 1512. Di fronte dalle nebbie appare la cresta ardita del Pissavacca, il tempo è molto incerto non conviene provarci, e abbiamo già superato abbastanza tratti esposti. Quindi prendiamo il sentiero G7 che aggira la cima a destra e passa dalla Fontana dei Cacciatori e punta alla sella successiva. Poco prima di questa invertiamo la rotta e saliamo alla croce del Pissavacca da nord e abbastanza facilmente. Scesi alla sella ritroviamo il G7 che aggira a sinistra la successiva cima, ma noi puntiamo dritto fino in cima alla Punta delle Camosce. Pensando che rimanesse ormai solo il Barone, scendiamo alla selletta successiva ma ci troviamo a risalire anche una cima nord delle Camosce prima della discesa definitiva alla massima depressione col Barone sui 1620 circa e senza nome. Salendo verso la cima massima troviamo il cartello con Bocchetta di Ponale 1644 dove arriva il sentiero dal Rifugio ma non sulla sella effettiva. Ora si tratta solo di salire sulla larga e battuta traccia fino alla vetta del Barone 2044. Scesi alla Bocchetta del Ponale ancora, piegato a destra fino al rifugio. Da qui presso sentiero che in falsopiano verso ovest supera alcune vallecole per poi scendere deciso su antiche e imponenti selciature ( niente segnavia ) e arrivare al bellissimo bivacco della Spelonca. Un balmo sotto la roccia che da 50 anni viene migliorato con nuove opere da un grande uomo che poi abbiamo incontrato sul sentiero. Sotto il deposito degli attrezzi il sentiero scende deciso e poi va incrociare il sentiero che scende diretto dal rifugio, giù a destra e poi passando dalla Baita Ranzola si risale a mezza costa alla cappella del Foscale 1241, a sinistra su bella mulattiera scavata nella roccia fino al rifugio la Ciota dove confluisce la via normale e col sentiero G1 che passa dalle falesie giù alle Piane.
Partiti dalla chiesetta di Piane nel bosco con il sentiero G4, più sopra a un bivio si prende a sinistra il G4a che di cresta arriva alla Bocchetta di Gemevola. Su per la cresta rocciosa aiutati dai segni sbiaditi fino al Monte Gemevola o Cornabecco 1576. Questo tratto è bypassabile a sinistra su sentiero che va direttamente alla Bocchetta della Scaffa. Noi invece avvolti dalla nuvola cercando di districarci ora tra i passaggi rocciosi scendiamo a una prima sella, poi troviamo anche una paretina verticale da cui pende una corda. Aiutati da questa la superiamo e dopo altri tratti in cresta scendiamo alla Sella della Scaffa 1512. Di fronte dalle nebbie appare la cresta ardita del Pissavacca, il tempo è molto incerto non conviene provarci, e abbiamo già superato abbastanza tratti esposti. Quindi prendiamo il sentiero G7 che aggira la cima a destra e passa dalla Fontana dei Cacciatori e punta alla sella successiva. Poco prima di questa invertiamo la rotta e saliamo alla croce del Pissavacca da nord e abbastanza facilmente. Scesi alla sella ritroviamo il G7 che aggira a sinistra la successiva cima, ma noi puntiamo dritto fino in cima alla Punta delle Camosce. Pensando che rimanesse ormai solo il Barone, scendiamo alla selletta successiva ma ci troviamo a risalire anche una cima nord delle Camosce prima della discesa definitiva alla massima depressione col Barone sui 1620 circa e senza nome. Salendo verso la cima massima troviamo il cartello con Bocchetta di Ponale 1644 dove arriva il sentiero dal Rifugio ma non sulla sella effettiva. Ora si tratta solo di salire sulla larga e battuta traccia fino alla vetta del Barone 2044. Scesi alla Bocchetta del Ponale ancora, piegato a destra fino al rifugio. Da qui presso sentiero che in falsopiano verso ovest supera alcune vallecole per poi scendere deciso su antiche e imponenti selciature ( niente segnavia ) e arrivare al bellissimo bivacco della Spelonca. Un balmo sotto la roccia che da 50 anni viene migliorato con nuove opere da un grande uomo che poi abbiamo incontrato sul sentiero. Sotto il deposito degli attrezzi il sentiero scende deciso e poi va incrociare il sentiero che scende diretto dal rifugio, giù a destra e poi passando dalla Baita Ranzola si risale a mezza costa alla cappella del Foscale 1241, a sinistra su bella mulattiera scavata nella roccia fino al rifugio la Ciota dove confluisce la via normale e col sentiero G1 che passa dalle falesie giù alle Piane.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (4)